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Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 05 Agosto 2006 da mandria0
Foto di mandria0

IL PIANETA NUCLEARIZZATO

6 agosto 1945. La prima bomba atomica viene sganciata su Hiroshima, dal “tristemente” famoso bombardiere americano Enola gay , seguita tre giorni dopo da una seconda  sganciata stavolta su Nagasaki. È la prima volta che in un conflitto vengono utilizzati armamenti nucleari.

Questa innovativa “tecnica di eliminazione dell’essere umano” costò la vita ad oltre 350.000 persone innocenti.

A 61 anni esatti di distanza, il nucleare è ancora oggi, purtroppo, un tema di grande attualità grazie ai venti di guerra che partono dall’Iran in direzione U.S.A., o viceversa, e che allarmano milioni di persone sul rischio che un suo utilizzo comporterebbe. In Italia, difatti, tra le basi americane di Aviano e Ghedi (Brescia) sono presenti più di 90 testate nucleari pronte all’uso.

Oggi, nonostante un trattato di non proliferazione  nucleare datato 1968, il numero di paesi possessori di armamenti all’uranio e plutonio è sempre maggiore .

Una domanda è opportuno porsi; da chi dobbiamo realmente riguardarci? Iraniani , Americani, nordCoreani, Francesi?

Tutti i grandi paesi industrializzati oggigiorno possono contare tra i propri armamenti dell’atomica, chi più chi meno, ed è proprio approfondendo questi numeri che vogliamo stilare una classifica di pericolosità.

Gli Stati Uniti dispiegano attualmente circa 4.500 testate nucleari strategiche offensive. La Russia ne ha circa 3.800. Le forze strategiche di Gran Bretagna, Francia e Cina sono considerevolmente minori, ci sono tra le 200 e le 400 armi nucleari negli arsenali di ciascuno di questi Stati. Le nuove potenze nucleari, Pakistan e India, hanno meno di 100 ordigni ciascuna. La Corea del Nord afferma di essersi dotata di armamenti nucleari, e le agenzie di intelligence statunitensi credono che Pyongyang abbia materiale fissile sufficiente per 2-8 bombe. A ciascuno le proprie considerazioni, tenendo presente che l’atomica odierna ha una potenza devastatrice almeno 20 volte superiore a quella sganciata su Hiroshima e che, per quanto riguarda gli Stati Uniti, 2.000 testate sono al momento in stato di allerta,  cioè pronte da usare con un preavviso di 15 minuti. Avete capito bene, pronte da usare.

Secondo la “revisione della dottrina nucleare”(2002) il governo U.S.A. è autorizzato inoltre a compiere ulteriori ricerche ed esperimenti nucleari per costruire più ordigni. Una domanda che sorge spontanea è , cosa se ne fa uno stato impegnato giorno e notte in “missioni di pace” di questo arsenale in continua crescita? Questo , a nostro avviso, è uno dei frutti dell’ipocrisia del quale è impregnata l’amministrazione Bush che si prodiga di belle parole a cui fan da seguito nella maggior parte dei casi azioni criminali ai danni di popolazioni indifese.

Non è finita qui. Solamente per l’anno 2004, il congresso U.S.A. ha stanziato 6,3 miliardi di dollari per lo sviluppo di queste nuove generazioni di armi. Stiamo parlando solo di armi atomiche , perché lo stato “bombarolo” spende ben di più con le sole armi convenzionali (Il bilancio annuale totale della difesa ammonta a 400 miliardi di dollari, approssimativamente la stessa grandezza del PIL della Federazione Russa, tanto per capirci). Allo stesso tempo, il Pentagono ha scatenato una grande campagna di propaganda e pubbliche relazioni incentrata a sostenere l'uso delle armi atomiche per la "difesa del territorio americano".

Un altro aspetto agghiacciante della corsa all’armamento atomico è il fatto che, a poche settimane dallo sbarco in Iraq dei primi marines, la commissione forze armate del Senato U.S.A. ha dato il via libera al Pentagono per lo sviluppo di una nuova bomba atomica tattica da usare in teatri di guerra convenzionali (guerre come Libano o Iraq). Gergo militaresco a parte ,risulta davvero difficile capire chi sono i veri terroristi...

Di fronte a questi dati, di fronte alla consapevolezza che l’Italia pur non producendo energia nucleare, sia comunque pericolosamente piena di testate atomiche, di fronte a questa politica che ricorre esclusivamente all’uso della violenza, vi sembra ancora il caso di ringraziare gli Stati Uniti per la loro continua ricerca della libertà e della pace da esportare in più paesi possibili nel pianeta?

Per finire riportiamo una frase pronunciata da Robert McNamara, segretario della difesa U.S.A. dal ’61 al ’68, (gli anni della guerra fredda e della guerra nel Vietnam) ideatore del sistema di difesa nucleare americano.                     «L'attuale politica nucleare degli Stati Uniti è immorale, illegale, militarmente non necessaria e terribilmente pericolosa». In Corea del Nord e in Iran temono un cambio di regime imposto dall'esterno «perciò dobbiamo impegnarci in negoziati di alto livello perché questa paura sia rimossa».

E se l’ha detto lui…

                                                              

 

 
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