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Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 13 Settembre 2006 da mandria0
Foto di mandria0

I PROSSIMI CENTO ANNI

Da ormai qualche decina di anni, nel mondo, si diffonde ,grazie ai mass- media, la “falsa realtà” che su questo pianeta tutto va bene,tutto è meraviglioso; che l’economia non è mai stata così sana; che l’unico modo per sconfiggere i “cattivi” è essere altrettanto “cattivi”, se non di più (lotta al terrorismo); che l’unica risorsa, presente in natura, utilizzabile per continuare a produrre con ritmi forsennati è il petrolio. Questa è solo una minima parte della miriade di falsità che ogni giorno ci vengono propinate.

Da quanti anni non si sente più parlare di “buco dell’ozono”, non si vede un documentario alla tv che ti spiega cos’è l’effetto serra, che ti illustra le sue conseguenze se si continua ad inquinare il pianeta a più non posso; non tralasciando poi problematiche come surriscaldamento globale, con le relative modificazioni climatiche che ne seguiranno, e crisi energetica.

Effettivamente sarebbe molto più semplice continuare a “immaginare” il nostro pianeta perfetto, immacolato ed incontaminato come ce lo descrivono, ma molto presto dovremo fare i conti con la natura che, secondo esperti, e seriamente a rischio collasso.

Potrebbe sembrare un’ipotesi catastrofista, uno scenario apocalittico che si può vedere solo nei film americani, ma questa è la più triste delle realtà.

Nel dicembre 2001, in occasione del centenario della fondazione del premio Nobel, a Oslo e Stoccolma si è tenuta una riunione di un vasto gruppo di scienziati e illustri personalità che hanno ricevuto questo riconoscimento. Cento di loro hanno firmato una Dichiarazione intitolata :” I PROSSIMI CENTO ANNI” che di seguito vi verrà proposta in un suo breve tratto. Questo testo può ritenersi storico, sotto ogni profilo, ma poca gente ha avuto la possibilità di venire a conoscenza del prezioso documento.

“ il peggior pericolo per la pace mondiale negli anni a venire non deriverà da atti irrazionali di Stati o persone, ma dalla domanda legittima di coloro che vivono in questo mondo e che sono stati depredati delle loro speranze, i poveri e gli emarginati che vivono un’esistenza marginale nei climi equatoriali. Il riscaldamento globale, che non è stato causato da loro, colpirà prima di tutto le loro fragili ecologie e la loro situazione sarà non solamente disperata, ma manifestatamene ingiusta. Non ci si può aspettare che essi saranno contenti , in ogni caso, di aspettare la beneficenza dei ricchi.

Se noi permetteremo che il potere devastante delle armi moderne si estenda e si diffonda ulteriormente su questo panorama umano, già pronto all’esplosione, organizzeremo e ci renderemo responsabili di una conflagrazione che potrà coinvolgere sia i ricchi che i poveri. La sola speranza per il futuro è collocata in una azione internazionale cooperativa legittima e fondata sulla democrazia. È tempo di voltare le spalle, e abbandonarla, alla ricerca unilaterale della sicurezza, con la quale cerchiamo di nasconderci dietro mura altissime. Dobbiamo , invece, persistere nella richiesta di un’azione unitaria per fronteggiare sia il riscaldamento globale che un mondo pieno di armi. Questi due compiti costituiranno le componenti vitali della stabilità futura del mondo, nel momento in cui ci muoviamo verso un più alto grado di giustizia sociale, che è l’unica possibilità di costruire la pace. Alcuni dei necessari strumenti legali sono già a disposizione: il trattato ABM contro i missili balistici, la Convenzione sul cambiamento del clima, i trattati START sulla riduzioni delle armi strategiche e l’accordo per il bando degli esperimenti nucleari. Come cittadini preoccupati , noi sollecitiamo tutti i governi a dedicare le loro energia a questi scopi, che costituiscono un necessario passaggio sulla via della sostituzione della guerra con la legge. Per sopravvivere nel mondo che abbiamo già cambiato, dobbiamo imparare a pensare in un altro modo. Come mai prima d’ora, il futuro di noi dipende dal bene di tutti.”

Son passati cinque anni dalla pubblicazione del documento e molte cose sono mutate nel panorama internazionale, soprattutto riguardo ai trattati prima citati.

1.    l’ABM del 1972 , tra U.S.A. ed unione Sovietica, che limitava la costruzione reciproca degli scudi spaziali, non esiste più, nel senso che G.W. Bush l’ha seppellita.

2.    la convenzione sul cambiamento del clima non è stata firmata dagli Stati Uniti.

3.    i trattati START non sono solo fermi, ma sono stati in gran parte già superati perché la corsa al riarmo è ripresa a pieno ritmo.

4.  il CTBT (comprehensive test ban treaty) è attualmente in vigore, ma gli Stati Uniti hanno già annunciato che lo sospenderanno.

 
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