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Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 22 Settembre 2006 da mandria0
Foto di mandria0

AVANTI CAPITANO

Ci sono momenti in cui smetti di credere nello sport, troppi sono gli interessi che vi gravitano attorno, troppe sono diventate le contaminazioni di denaro e doping.Ci sono eccezioni però, che fanno riflettere, che ti fanno pensare che qualcuno, tra i molti, certi valori non li abbandonerà mai…Cristiano Lucarelli, centravanti e capitano del Livorno, appartiene sicuramente a questa sparuta ma nobile cerchia..Livornese di nascita, dopo aver giocato in molte squadre di serie A  e B in Italia, dopo una parentesi a Valencia , Lucarelli riesce a coronare il sogno della sua vita: giocare nella propria città. E’ il 2003 e il Livorno milita in serie B. A suon di gol trascina la sua squadra verso la promozione in serie A ed è qui che la storia di Lucarelli uomo, prima che calciatore, ha una svolta determinante. Per restare a giocare nella sua città, Cristiano si dimezza lo stipendio rinunciando ad un miliardo delle vecchie lire. La stagione lo vede protagonista anche nella massima serie. Con 24 gol Cristiano diventa capocannoniere, trascina il Livorno verso una salvezza tranquilla e, come inevitabilmente accade per  tutti i grandi cannonieri, attira su di sé le attenzioni di molti grandi club. Tra tutti il Tottenham Hotspurs , squadra inglese, che per accaparrarsi le prestazioni del giocatore gli offre uno stipendio annuale tre volte superiore a quello livornese. Cristiano decide di rimanere a Livorno. Anche stavolta l’attaccamento alla maglia, ma soprattutto l’ amore per la sua città e i suoi tifosi, non vengono minimamente scalfiti dal potere dei soldi, tanti, che altre squadre avrebbero potuto garantirgli.La stagione che segue vede Cristiano ancora protagonista, 19 reti portano il Livorno ad una clamorosa qualificazione alla coppa UEFA dell’anno seguente. Le sirene dall’estero riprendono a suonare. Stavolta è lo Zenit di San Pietroburgo a volerlo, a Lucarelli offrono 3 milioni di euro a stagione, circa 6 volte tanto il suo attuale ingaggio. Cristiano, indispettito dall’atteggiamento del presidente Spinelli e rammaricato dai nulli tentativi della società amaranto per trattenerlo, sembra prendere la via russa. Ma ecco un altro colpo di scena. La mattina del trasferimento Cristiano si alza di buon ora con le valigie pronte per il volo Firenze- San Pietroburgo via Monaco di Baviera. Lo aspettano un contratto triennale da tre milioni di euro a stagione, una villa di seicento metri quadrati, benefit e agevolazioni degne di uno dei migliori centravanti europei. Durante la colazione Lucarelli ha incrociato gli occhi della moglie pronta a partire con lui e in quel momento ha tirato fuori tutti i suoi dubbi e la sua voglia di continuare in maglia amaranto, lontano dai soldi del magnate russo proprietario dello Zenit, vicino ai suoi tifosi, nella sua città.
Susanna ha capito ancora una volta  perché la serenità e la felicità di chi gli sta accanto valgono più di ogni altra cosa. 

La storia di Lucarelli è ricca di episodi significativi, il suo legame con la curva è qualcosa che va ben oltre il normale rapporto tra giocatore e tifosi.

Lo scorso anno,dopo la reclusione in questura ed il pestaggio di alcuni ragazzi livornesi da parte delle forze “dell’ordine” dopo la partita Lazio-Livorno, Lucarelli pagò di tasca propria (insieme al senatore dei DS Susini) i pulman per  il ritorno dei tifosi amaranto.

Due settimane fa, durante la partita Roma-Livorno, i celerini romani, sempre velocissimi nel menare i manganelli contro i livornesi ma molto “distratti” verso le svastiche e le croci celtiche esibite dai tifosi capitolini( chissà perché…), dopo una colluttazione, fermano e trattengono fuori dallo stadio un supporter amaranto. Lucarelli, appena informato della vicenda, minaccia di non proseguire la partita se il tifoso non fosse stato immediatamente liberato.

Tanti potranno dire che i calciatori dovrebbero pensare solo a giocare, molti penseranno che la nostra simpatia per il capitano del Livorno sia dovuta dalla vicinanza tra le sue e le nostre idee politiche.

Sicuramente si, ma non solo. Perché in un mondo infetto da sponsorizzazioni, conflitti di interessi, sostanze illecite, dove tutto gravita intorno al dio denaro , le figure come Lucarelli, aiutano a far rimanere accesa la speranza che il calcio continui ad essere il più bello sport al mondo.

E’ per questo che nutriamo,verso Cristiano e i suoi valori, una grandissima ammirazione.

 
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