Creato da: raccontatevi il 06/03/2006
vita di una trentenne in fuga

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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 08 Marzo 2006 da raccontatevi
Foto di raccontatevi

 Il sabato pomeriggio, Marianne, si era fatta un giro in centro, guardava nelle vetrine immaginando quello che sarrebbe stato il suo primo giorno di lavoro, la sua scrivania senza foto e cartoline di "baci e abbracci", lo sfondo del suo pc con fiori di lavanda e i suoi colleghi, quelli che sarebbero stati i suoi primi contatti con questa nuova realtà. In verità , in una delle sue passeggiate pomeridiane, Marianne aveva fatto la conoscenza di una giovane donna che abitava giù ai campi, la sua pelle bruciata dal sole non le dava la possibilità di capirne la giusta età, forse sulla quarantina, le aveva detto di andarla a trovare, se mai le sarebbe servito qualunque cosa. La settimana era giunta al termine, il lunedì arrivò prima di quanto potesse pensare. Puntuale alle 8 parcheggiò la sua vecchia auto nel posteggio riservato alla società, aveva fatto le scale in pura tranquillità e a breve si ritrovò seduta davanti a quello che a suo parere doveva essere il suo capo, un uomo di classe sui 45 anni, aveva la fede al dito, e già questo le diede fiducia. La mattina volò tra conoscenze e consegne di quelle che sarebbero state le sue manzioni. Marianne in poco tempo si ritrovò risucchiata in uno spazio dove tutta quella pace che aveva assorbito nei giorni precedenti non la sentiva più sua. Era fatta così, viveva per il lavoro, le emozioni le aveva custodite in chissà quale scatola e depositata in quale luogo lontano. Il suo ufficio era molto luminoso, la sua scrivania guardava la strada, difronte a lei altri stabili con degli uffici e il bar che sarebbe stato luogo di svago dei suo pensieri. Adorava già quel piccolo posto quando giunse la sera, ormai era rimasta quasi sola, aveva capito che per il primo giorno era sufficiente. Tornò a casa con la compagnia dei focolari delle abitazioni, poco lontane da lei, al suo arrivo all'appartamento c'era solo il profumo di quei fiori che da sempre facevano da cornice ai suoi pensieri e ricordi. La notte giunse più nera del solito e il temporale dondolò i suoi sogni.

 
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