Creato da: raccontatevi il 06/03/2006
vita di una trentenne in fuga

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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 14 Marzo 2006 da raccontatevi

Si rincorrevano tutto il giorno, tra i fili del telefono e i clienti. Sempre più curiosi e divertiti ed eccitati dal loro strano modo di conoscersi. Stasera sarebbero rimasti entrambi a casa. Gli piaceva sentirla la loro, almeno per una notte. Avrebbero parlato un pò con la luce soffusa prima di dormire, ricordando  giorno dopo giorni lì in quel bar, alll’oscuro di tutto, delle loro sensazioni, delle loro paure, anche davanti a quella tazzina di caffè che profumava di loro, lui la strinse forte a se, capiva i suoi pensieri trasformati in lacrime, era ancora più bella adesso, con le gote un pò rossicce e quella stramaledetta aria triste. Intuiva quel "qualcosa di insopportabilmente doloroso dentro" di cui lei ogni tanto parlava, una paura fatta di qualcosa, che per Marianne, suonava tutto magnificamente nuovo. Le diede un lieve bacio sulle labbra. Fu la cosa più naturale e spontanea,  pura e casta di questo mondo. Ma allora stesso tempo quel bacio esprimeva una tale carica passionale che quei pochi secondi furono per loro come fare l'amore. In quell'angolo della cucina, con la macchinetta del caffè ancora accesa. Vestiti e pronti ad uscire ma  il giorno giunse inaspettatamente; I primi mesi insieme passarono così velocemente da non aver ancora capito dove fosse arrivata la loro storia, se ci fosse stato già quel momento tipo –data da ricordare-. La mattina, Paul, uscì, prese la sua macchina due posti e mise "man on the moon" dei Rem. Si sentiva sulla luna. Doveva solo sentire  due clienti, definire il nuovo lavoro e sperare di rivederla la sera nel suo appartamento. Marianne non si vide né sentì per nulla, la sera prima aveva dimenticato il cellulare a casa di Paul,  e lui non era solito arrovellarsi le menti dietro misteri arcani. Non passava ore a chiedersi "chissà" e "perchè". Al rientro a casa, vide il suo cellulare sul tavolo e fece finta di niente. Nessuno slancio. Nessuna curiosità. Non avrebbe mai cercato nella cartella messaggi nè avrebbe mai controllato le chiamate in entrate ed uscita, ma dietro non c'era nessun piano. Era il suo modo di fare. La sua vita. Non ci fece caso o meglio non le diede importanza; In tarda serata, Marianne, si accorse di non avere con sè il filo conduttore dei loro pomeriggi fuori dal bar, di essere andata via senza il suo cellulare, riuscì, ugualmente, a mandargli un sms con un semplice “ ho dimenticato il cellulare da te ieri, verrò a riprendermelo questa sera”. Lui lesse il messaggio proprio mentre stava per riuscire di casa, non diede un'interpretazione precisa al messaggio. Lo prese e lo mise dentro una busta, tipo quelle postali, gialle con le palline che scoppiano quando sei nervoso dentro. Apri la cassetta delle poste e lo mise dentro. Rientrò in casa, prese un post-it e scrisse. "Scusa, ma stasera potrei non essere in casa. A presto."

 
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Commenti al Post:
wo_land
wo_land il 14/03/06 alle 19:56 via WEB
Sai che ti dico? Secondo me la fai troppo lunga. La gente si rompe di leggere troppo al pc. Fai una cosa, arriva al succo. Di' la cosa, nella metà della metà della metà del tempo e dello spazio. E passa ad altro, se c'è altro. Ma... c'è, altro?
(Rispondi)
 
wo_land
wo_land il 14/03/06 alle 19:58 via WEB
P.s. e per favore, qualcosa che non sia le solite pippe. Ognuno ha le sue pippe, gliene frega sai quanto di leggere quelle degli altri? Perciò, bisogna fare di più.
(Rispondi)
 
raccontatevi
raccontatevi il 15/03/06 alle 10:50 via WEB
Ad ognuno il suo..a loro il propr io...buonagiornata
(Rispondi)
 
Red1dgl
Red1dgl il 06/04/07 alle 14:55 via WEB
ciao! be' non sapevo da dove iniziare con tutti questi post...dovrei leggerli tutti ma mi sono soffermato su questo...mi piace soprattutto lo stile della tua scrittura... continua così! ;)
(Rispondi)
 
lottergs
lottergs il 24/03/09 alle 12:58 via WEB
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