Non proverò nemmeno a spiegare per quale motivo sono mesi che non scrivo una parola. Diciamo solo che è andata così.
Sono in ferie. Sui monti. Lontano da Milano, dal caos, dalle cose fatte di corsa, dalla 94 presa ogni maledetto giorno. E qui mi sto lentamente trasformando in Nonna Papera: faccio marmellate, muffins, crostate e verdure in agrodolce. Vado in cerca di funghi. Sfoglio riviste. Limito al minimo il pensiero, mi sforzo di tenere sgombra la mente. Ma alle volte qualche cosa si intrufola... e sono guai.
Perchè in quegli sporadici momenti di razionalità involontaria mi rendo conto di ciò che mi sta intorno. E realizzo di non sopportare la maleducazione della gente... come quando saluti qualcuno e quello non ti risponde. Come quando il salumiere ti imbroglia sul conto. Come quando vai da un parente e quello non ti apre la porta anche se è in casa.
In quei momenti realizzo che il matrimonio di mia cugina (settimana scorsa) è stato triste come un funerale. Ho dovuto bere, bere parecchio, per sopportarlo. E meno male che i geni friulani aiutano a reggere. Sono tornata a casa a mezzanotte passata... con addosso una storta colossale e un'indelebile sensazione di spiacevolezza.
In quei momenti mi prende una smaniosa voglia di shopping. E allora ringrazio il cielo di non essere a Milano, con svalangate di negozi a portata di mano. E ringrazio di aver provvidenzialmente lasciato pochi spiccioli sulla carta dedicata allo shopping on line. Altrimenti a quest'ora sarei povera in canna.
Onestamente. Io sono di natura razionale, ma quei piccoli momenti di razionalità li detesto. E domani faccio dell'altra marmellata. Così non penso. Mi limito a lavare, tagliare, cuocere, rimestare e invasare. Una bellezza...
Inviato da: Kastania
il 12/03/2012 alle 15:25
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il 12/12/2011 alle 12:15
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il 17/06/2010 alle 17:01
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il 15/03/2010 alle 14:22
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