Creato da: massimocoppa il 22/08/2006
"Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati"
|
DAL 20 MAGGIO 2022 QUESTO BLOG
Pink Floyd
I MIEI LIBRI DOVE SCRIVERMIPuoi scrivermi su: massimocoppa@gmail.com I miei link preferiti"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo". Ray Bradbury, "Fahrenheit 451" Area personale- Login
MenuUn uomo può perdonare Presto /
Cazzarola! |
Quarant’anni fa, il Cile
Post n°1936 pubblicato il 11 Settembre 2013 da massimocoppa
Il colpo di Stato contro Salvador Allende: luci ed ombre di un intervento militare sull’orlo della guerra civile QUARANT’ANNI FA, IL CILE
Il golpe militare significò molto anche per la politica italiana: si fa risalire a questo evento la nascita del “compromesso storico” tra DC e PCI ed il definitivo abbandono, da parte di quest’ultimo, di ogni velleità rivoluzionaria o violenta; il timore era che anche in Italia, Paese notoriamente a sovranità limitata dagli USA, potesse verificarsi un evento del genere. Salvador Allende diventerà un simbolo di libertà, un agnello sacrificale della democrazia, un martire morto nel palazzo presidenziale della Moneda, a Santiago, che non volle lasciare e che subì il bombardamento aereo dei golpisti. Il poeta Pablo Neruda (un mito, per me, trasmessomi da mia madre) moriva pochi giorni dopo il putsch, di malattia ma forse anche di crepacuore. Per anni ho odiato Pinochet e ne ho desiderato la morte, restando poi stupito dal fatto che ad un certo punto, volontariamente, egli lasciasse il potere ed indicesse libere elezioni, chiudendo di sua sponte la lunga parentesi della dittatura: un fatto più unico che raro. La circostanza sconcertante era che, a parlarmi così, non era una esponente delle classi latifondiste al potere; ma una donna di umile estrazione sociale e di modesta condizione finanziaria, tant’è vero che era venuta in Italia per lavorare. Si era insomma sull’orlo della guerra civile e, paradossalmente, l’intervento militare limitò i danni, anche se ad un prezzo inaccettabile e ripugnante per la coscienza. E così mi fu rivelato il lato oscuro e scioccante di ogni evento storico: nulla rifulge totalmente di luce, niente si svolge in maniera lineare, la ragione ed il torto non si dividono nettamente, ma si mischiano e si contaminano a vicenda, specialmente se a soffiare sul fuoco delle contrapposizioni ci sono superpotenze straniere limitrofe. E, come per ogni guerra, la propaganda imperversa e fa della verità la prima vittima.
|