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Post N° 990
Post n°990 pubblicato il 26 Novembre 2008 da massimocoppa
Rischi di cesarismo / 1
Fini ha, da sempre, lo scomodo ruolo ed il complesso dell’eterno secondo. Berlusconi creò dal nulla Forza Italia nel 1994, Berlusconi sdoganò il Movimento Sociale Italiano spingendolo a trasformarsi in Alleanza Nazionale, Berlusconi prese Fini come riferimento nel nascente centrodestra, Berlusconi, tempo fa, disse che l’ex missino un giorno sarebbe stato il suo erede politico. Un giorno. Ma di quale secolo? Da quando il centrodestra ha stravinto le ultime elezioni legislative, e da quando il capo del governo gode di un consenso personale incredibilmente alto tra gli italiani (e che non sembra conoscere crisi), l’insofferenza degli alleati diventa sempre più palpabile ed evidente. Da quando, poi, qualche giorno fa, Forza Italia si è suicidata per acclamazione e con lo scopo di confluire nel nascente “Popolo della Libertà”, altra fissazione berlusconiana, la fibrillazione degli alleanzini è massima: e dire che si dovrebbe trattare di un percorso condiviso. Ma in An sentono di essere snobbati, percepiscono il fatto di contare poco. Ignazio La Russa ha già liquidato la morte di Forza Italia con un commento sprezzante e fuori dai denti, da par suo. E Fini? Nella frenesia di distinguersi dal Grande Capo, non si perita di prendere iniziative che il Cavaliere potrebbe giudicare a dir poco offensive. Ieri, nientemeno, Fini è andato alla presentazione di un libro di Pino Pisicchio, dell’Italia dei Valori! Dico, il partito di Di Pietro, col quale Berlusconi sta litigando violentemente in questi giorni, il partito di un ex magistrato che scambia parole taglienti quotidiane col presidente del consiglio…
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