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LA CAPRETTA MASSACRATA, IL MINORENNE E LE RAGAZZE

Post n°2184 pubblicato il 30 Agosto 2023 da massimocoppa
 

LA CAPRETTA MASSACRATA, IL MINORENNE E LE RAGAZZE
In un agriturismo ad Anagni, ad una festa di compleanno per i 18 anni, un adolescente ha ucciso a calci una capretta: così, per divertimento. È una cosa che mi fa stare male solo a pensarci.
Mentre la massacrava, veniva incitato a gran voce dagli amici divertiti, sia maschi che femmine. Un altro amico filmava la barbarie e la metteva in rete, così consentendo agli investigatori di identificare lui, il massacratore ed i loro tifosi.
Giustamente il proprietario dell’agriturismo si è detto sconvolto ed ha sporto denuncia. Due importanti associazioni animaliste nazionali hanno dichiarato che si costituiranno parte civile al processo.
Tuttavia, nessuno sembra aver notato che lo stronzo è minorenne: quindi non è punibile.
Ancora una volta emerge la questione della minore età: questa esimente della punibilità dovrebbe essere sottoposta ad attenta riflessione da parte del legislatore. Il settore è delicato, indubbiamente, ma necessita di riforme. Ormai l’età dei delinquenti si abbassa sempre di più. Le baby gang, i baby violentatori, i baby rapinatori, i baby camorristi: ormai è tutto un prefisso di “baby” da anteporre alle varie figure di malviventi. Per soggetti simili è ancora possibile considerare l’età un’attenuante o, addirittura, un’esimente? È ancora oggi pensabile che un minore se la sfanghi solo a causa dell’età?
Io credo che se un ragazzino ha la maturità sufficiente per commettere un reato, anche di crudeltà inutile e raccapricciante come nel caso della capretta, allora ha anche la maturità sufficiente per affrontare il carcere, cioè le conseguenze dei suoi gesti. E non il carcere minorile, notoriamente soft, ma quello riservato ai maggiorenni.
Altre due considerazioni mi sono affiorate alla mente di fronte al fatto di Anagni. Una, scontata e che stanno facendo tutti, è relativa alla natura ed alla genesi di questi fatti. Che sta succedendo ai giovanissimi? Da dove traggono tutto questo desiderio di violenza verso esseri umani ed animali? Si parla di perdita dei valori, di famiglie problematiche: ma ad Anagni la festa era affollata di figli della borghesia altolocata locale. Ed è anche vero che spesso i delinquenti professionali hanno per gli animali un amore ed un rispetto che non ti aspetteresti. Poi, i cittadini modello prendono a calci una bestiola indifesa. Dunque, la perversione alligna in tutti gli strati sociali. Le famiglie, di certo, hanno una gran responsabilità: che educazione, che sensibilità hanno dato a questi ragazzi?
Naturalmente le responsabilità indirette di famiglie, scuola e società non attenuano la mostruosità di certi comportamenti. Se un ragazzino si diverte a massacrare una bestiola nel tripudio collettivo dei compagni significa che lui e loro sono marci dentro. Sono dei legni storti, per dirla con Kant, da cui non potrà mai venire niente di dritto.
Un’altra considerazione, che non mi pare stia facendo nessuno, è nel ruolo delle ragazze presenti. Anche loro, secondo alcune cronache, hanno incitato il massacratore ad infierire sulla capretta. Io vengo da una generazione secondo la quale le donne portano con sé, sempre e dovunque, un quid di gentilezza, delicatezza, sensibilità, amore ed affetto. La loro presenza è portatrice di bellezza e moderazione. Evidentemente è un’idealizzazione romantica che oggi non è più credibile. Anche certe ragazze sono come certi maschi: violente, cattive, bacate, perverse. Quelle ragazze di Anagni non hanno un coniglietto di compagnia, a casa, perché di certo lo hanno già seviziato a morte.
Peraltro il massacratore è stato individuato perché c’è la denuncia del proprietario dell’agriturismo: ma chissà quante volte, in passato, si è divertito a prendere a calci, a sassate o a bastonate gatti e cani randagi i quali, non avendo un padrone, sono ancora più indifesi e ragionevole motivo di impunità. Va da sé che non ha mai soccorso un animale ferito o abbandonato, figuriamoci: al massimo lo avrà messo sotto con l
auto.

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