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Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi del 28/08/2023

 

TRUMP E LA FOTO SEGNALETICA A PIACERE

Post n°2183 pubblicato il 28 Agosto 2023 da massimocoppa
 

TRUMP E LA FOTO SEGNALETICA A PIACERE
Da animale da palcoscenico quale è, Donald Trump ha trasformato la foto segnaletica che gli hanno scattato nella famigerata prigione di Fulton (dalla quale è uscito subito, su cauzione) in una icona dove, al contempo, si mostra vittima innocente e persona capace di coriacea resistenza e grinta per la rivincita.
La foto da prigioniero, uno spauracchio da lui temuto, è diventata realtà, ma egli ha trovato il modo di ribaltare la circostanza e trasformarla in un simbolo di persecuzione politica. I suoi fans hanno già creato una linea di merchandising connessa (magliette, tazze, portachiavi e così via).
In effetti la teatralità dell’ex presidente americano lo ha aiutato a farsi ritrarre in una posa luciferina, da cui emerge forza e decisionismo, mentre in genere le foto degli arrestati sono tristi e patetiche.
Io mi domando, però, perché i poliziotti gli abbiano consentito di mettersi in una posa così particolare. Nei telefilm americani spesso si vede che gli operatori sgridano il prigioniero e gli ordinano di stare composto, eretto, con la testa dritta e di guardare l’obiettivo fotografico di fronte, senza sorridere e senza fare smorfie, così da restituire le caratteristiche del volto nel modo più fedele.
Stavolta, invece, a Trump hanno permesso di mettersi di tre quarti, guardando dal basso verso l’alto e con un atteggiamento mefistofelico.
Degli altri suoi complici, un tizio ha cercato di fare come lui, ma non essendo un guitto del calibro di Trump il risultato è stato ridicolo. Una ragazza di colore, invece, a sua volta guardando la macchina fotografica dal basso verso l’alto, sta proprio ridendo di gusto, come se le avessero appena raccontato una barzelletta. Un’altra ragazza, bionda, sta sorridendo nemmeno fosse ad un ricevimento di matrimonio. Insomma, ci mancavano solo le boccacce e gli occhiolini: ognuno si è fatto fotografare come voleva.
Dov’è finita la famosa severità dei poliziotti americani? Forse anche in America tutti sono uguali davanti alla legge ma, per dirla alla Orwell, qualcuno è più uguale degli altri.

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UOMINI E LUPI INSIEME IN TRINCEA

Post n°2182 pubblicato il 28 Agosto 2023 da massimocoppa
 

UOMINI E LUPI INSIEME IN TRINCEA
Si dice che il cane sia il miglior amico dell’uomo. Si dice anche “il lupo cattivo”. Per fortuna quest’ultimo luogo comune è enormemente scemato, nei decenni, anche perché la specie, soprattutto in Italia, è stata quasi a rischio di estinzione.
Il lupo, in effetti, è un cane selvatico. In questa sua selvatichezza, però, l’istinto deve avergli suggerito che, in date circostanze, l’uomo può essere il male minore.
In Ucraina, sul fronte meridionale, i soldati di Kiev avanzano assai lentamente perché i russi, come hanno detto qualche giorno fa alcuni esperti militari, hanno realizzato la più massiccia operazione di posa di mine in un territorio in tutta la storia dei conflitti da quando, appunto, esistono le mine. Quindi, disattivarle una ad una è un’operazione pericolosa e lentissima.
Come se non bastasse, l’aviazione russa bombarda continuamente. Molto temuto dagli ucraini è l’Alligator, un elicottero da combattimento russo che scatena l’Armageddon.
Ebbene, raccontava ieri a “Repubblica” un soldato ucraino, spesso accade che, durante la pioggia di bombe che piove dal cielo, i lupi, che sono presenti in queste zone boschive, “si buttano nella nostra trincea e si accucciano vicini. Tremano come noi, durante l’attacco. Quando è finito, se ne vanno”.
“Si accucciano vicini”: dimenticano di essere lupi e diventano come cagnolini, cercano la compagnia umana e ci ricordano che siamo tutti connessi in questo piccolo mondo spesso sconvolto dalla violenza, come quella che esercitano i russi invasori in Ucraina dal febbraio dell’anno scorso.

(Nella foto: un lupo ucraino)

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