"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo".
"And all this science, I don't understand: it's just my job, five days a week... A rocket man"
Elton John
Un uomo può perdonare a un altro uomo qualunque cosa, eccetto una cattiva prosa Winston Churchill
Presto / anche noi (…) saremo / perduti in fondo a questo fresco / pezzo di terra: ma non sarà una quiete / la nostra, ché si mescola in essa / troppo una vita che non ha avuto meta. / Avremo un silenzio stento e povero, / un sonno doloroso, che non reca / dolcezza e pace, ma nostalgia e rimprovero PIER PAOLO PASOLINI
Il premier britannico Rishi Sunak ha ieri annunciato, a sorpresa, che il Paese andrà alle elezioni anticipate il 4 luglio. Una mossa apparentemente inspiegabile, visto che tutti i sondaggi danno in caduta libera i Conservatori al potere. C’è poco da dubitare, insomma, che i Laburisti vinceranno le elezioni, probabilmente anche con un grosso margine di vantaggio anche se, naturalmente, in politica tutto può succedere. Quello che mi ha colpito, però, è stata la cornice dell’annuncio: Sunak lo ha dato in strada, davanti al portone della mitica residenza al n. 10 di Downing Street, ai giornalisti in attesa. Poco dopo l’inizio del suo intervento ha cominciato a piovere, sempre più forte. Per farla breve, il capo del governo di uno dei più potenti Stati al mondo si è bagnato fradicio. Nessuno, nel suo entourage, ha pensato di passargli un ombrello o di aprirgliene uno sulla testa: non ci sarebbe stata piaggeria o servilismo, in un gesto del genere, ma semplice buon senso e praticità. Tuttavia, nessuno ha voluto o potuto farlo. Dal canto suo Sunak ha sopportato stoicamente la circostanza, facendo finta di niente: mirabile esempio di quell’aplomb anglosassone che, evidentemente, è un dato culturale talmente forte da trasmettersi persino ad un politico di origini indiane. E sarà stato proprio per quelle sue origini, che gli conferiscono una carnagione olivastra, per non dire scura, che ad un certo punto quest’uomo, reduce da due anni disastrosi di governo, con risultati orribili e dall’immagine ormai drammaticamente appannata, tutto bagnato come un pulcino, mi è sembrato proprio Calimero, il pulcino appunto di una famosa pubblicità d’epoca della Miralanza, il quale si lamentava che tutti ce l’avessero con lui (persino il tempo, verrebbe da dire) perché era “piccolo e nero”.