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"Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati"

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"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo".

Ray Bradbury, "Fahrenheit 451"

 

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"And all this science,
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Un uomo può perdonare
a un altro uomo
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una cattiva prosa

                     Winston
                        Churchill

 
 

Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi di Novembre 2021

 

A Napoli piove più che a Milano ed a Torino...

Post n°2118 pubblicato il 30 Novembre 2021 da massimocoppa
 

A NAPOLI PIOVE PIU’ CHE A MILANO ED A TORINO...
“Signora mia, non ci sono più le mezze stagioni”, e questo lo avevamo capito da un pezzo; i fenomeni meteo si estremizzano: e anche questo, ormai, lo sapevamo; il clima si sta tropicalizzando, il che significa passare dalla siccità all’alluvione: e pure il più distratto se ne è accorto.
Ma, certo, fa ancora impressione venire a sapere che, secondo dati di 3BMeteo evidenziati dal quotidiano campano “Il Mattino”, a Napoli piove più che a Milano ed a Torino.
Ohibò!
Dov’è finito il mito del “paese d’’o sole”? È diventato un mito, appunto. Come nel mito entrano i luoghi comuni sulle città settentrionali afflitte prevalentemente da pioggia e neve.
Napoli e l’eterna primavera hanno divorziato. Dall’ottobre del 2020 ad oggi, a Napoli sono caduti 2.583 millimetri di pioggia, mentre a Milano “solo” 1.689 ed a Torino “appena” 1.424.
Nei primi 29 giorni di novembre a Napoli è piovuto per ben 27 giorni!

 
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L'epoca del denaro a basso costo sta per finire?

Post n°2117 pubblicato il 16 Novembre 2021 da massimocoppa
 

L’EPOCA DEL DENARO A BASSO COSTO
STA PER FINIRE?

L’epoca dei tassi d’interesse bassi sta per finire? Sembra proprio di sì, ed il motivo è l’inflazione che rialza la testa.
Un ciclo ultradecennale di denaro a buon mercato va a concludersi, con tutto quel che ne consegue. In generale, una scorciatoia per combattere l’inflazione (che è, meglio ricordarlo, l’aumento generalizzato dei prezzi) è quella, appunto, di alzare i tassi d’interesse, il costo cioè del denaro preso in prestito (da tutti: cittadini, aziende e Stato).
Tuttavia questa ricetta non è indolore: i prezzi potranno pure fermarsi (mai scendere, sia chiaro), ma a quale costo? Una contrazione della vitalità dell’economia.
Come in tutte le cose, in ogni manovra di tipo economico o finanziario ci sono pro e contro. Domandiamoci: ci conviene vedere il ritorno del denaro a caro prezzo pur di mantenere stabile il prezzo dei beni di consumo?
Credo, e non sono il solo, che sia sempre preferibile avere un’economia in movimento, piuttosto che raffreddarla e stopparla a causa dell’inflazione. L’inflazione, entro certi limiti, è un’indice di buona salute: beninteso se i salari aumentano di pari passo e non si assiste ad una perdita del potere di acquisto.
Per ora Christine Lagarde, ex Fondo Monetario Internazionale ed ora presidentessa della Banca Centrale Europea, ha detto che per almeno un altro anno i tassi resteranno bassi: ricordiamo che è la BCE a dare il tono a tutta l’orchestra. Tuttavia la Banca Centrale tedesca ha già protestato, perché vorrebbe interventi antinflattivi immediati.
La Banca Centrale tedesca ha un potere teoricamente limitato visto che la Germania fa parte dell’Unione Europea e che la gestione di queste problematiche afferisce appunto alla BCE; ma sappiamo bene che Berlino è praticamente la padrona d’Europa: quasi sempre si fa come vuole essa, per cui c’è da credere che la resistenza della BCE sarà relativa, anche perché la filosofia monetarista e liberista, ultimamente in ritirata strategica, è sempre viva negli ambienti tedeschi. D’altronde già il fatto che la Lagarde parli di “un anno” significa che, alla lunga, l’aumento dei tassi d’interesse è praticamente ineluttabile.
Questa è, per me, una ferale notizia: non avendo ancora potuto comprare un’abitazione, ed essendo ormai ai limiti di età per un mutuo, sapere che si tornerà a tassi d’interesse alti potrebbe essere la mazzata finale per le mie pur fatue aspirazioni.

 
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