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Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
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Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

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Messaggi di Novembre 2022

 

QUEI RELIGIOSI DAL TERZO MONDO: VERA VOCAZIONE O SOLO UN LAVORO?

Post n°2163 pubblicato il 17 Novembre 2022 da massimocoppa
 

QUEI RELIGIOSI DAL TERZO MONDO: VERA VOCAZIONE O SOLO UN LAVORO?
Io sono originario di Casamicciola Terme, nell’isola d’Ischia. Da bambino ho fatto l’asilo presso una struttura gestita da religiose, praticamente cinquant’anni fa circa.
Erano bravissime, o perlomeno non ricordo alcun atto di violenza nei confronti miei o di altri bambini. L’asilo era guidato da suor Irene, che ricordo con affetto e di cui non ho saputo più nulla.
Ebbene quest’asilo, che da sempre è anche orfanotrofio ed ospita pure minori sottratti alla potestà genitoriale, è da ieri finito nella bufera per atti di violenza gratuita verso i giovanissimi ospiti.
Una suora è stata arrestata ed altre tre denunciate, tra le quali l’attuale madre superiora. Le religiose denunciate a piede libero hanno avuto anche il divieto di risiedere in Campania fino all’accertamento giudiziario delle responsabilità.
La madre superiora è italiana, originaria di un paese in provincia di Napoli. Le altre sono del Madagascar (due), tra le quali quella arrestata, ed una filippina.
Questa circostanza mi ha fatto riflettere. La crisi delle vocazioni ha fatto sì che, ormai, in Europa ci sia un piccolo esercito di sacerdoti, frati e suore originari di Paesi del Terzo Mondo.
Mi sono sempre chiesto quanto sincere siano queste vocazioni. È logico pensare che ci siano molti aspiranti preti e suore che divengono tali solo per sfuggire alla miseria dei propri luoghi di provenienza, specialmente in Africa, ed arrivare legalmente in Europa, per svolgervi un “lavoro” oggettivamente leggero ed a fronte di molti benefit e di un reddito fisso.
Quanto accaduto a Casamicciola sembrerebbe confermare questo sospetto: quale sensibilità vera, quale religiosità profonda e sincera possono avere delle persone le quali, sistematicamente, si abbandonano a violenze bestiali contro degli orfanelli, già traumatizzati di loro, o altri minori?!
Viene proprio da pensare che questi soggetti, e chissà quanti come loro, non abbiano avuto alcuna chiamata vocazionale, non abbiano alcuna seria sensibilità religiosa e non nutrano alcun sentimento di carità verso il prossimo, ma siano solo motivati da ragioni puramente materialistiche.
Mi domando se la Chiesa si sia mai interrogata sulla sincerità della valanga di vocazioni dal Terzo Mondo. Credo che l’abbia fatto, ma abbia scelto di lasciar perdere l’argomento per real politik, visto che dai Paesi industrializzati le vocazioni sono paurosamente diminuite. Alla luce delle cose che accadono, e mi riferisco a tanti altri fatti che hanno coinvolto il clero ed altro personale religioso, mi sembra che la scelta non sia stata felice.
Di fronte al “pochi, ma buoni” si è preferito il “molti”, anche se mediocri ed insinceri.

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MUSSOLINI IN GIAPPONE, UNA FANTASTORIA MADE IN ITALY

Post n°2162 pubblicato il 14 Novembre 2022 da massimocoppa
 

MUSSOLINI IN GIAPPONE, UNA FANTASTORIA MADE
IN ITALY

E se il Duce non fosse stato ucciso, in quel fatidico aprile del 1945, e fosse invece fuggito all’estero?
Se fosse andato in Giappone?
“Mussolini in Giappone”, di Angelo Paratico, Gingko Edizioni, è la new entry nel mondo della storia alternativa esposta sotto forma di narrativa.
Di Hitler sopravvissuto all’assalto sovietico al bunker della Cancelleria, a Berlino, e riparato in Sud America, dove avrebbe vissuto in incognito il resto dei suoi giorni, si è spesso parlato e scritto, per non dire favoleggiato. A morire tra le macerie berlinesi sarebbe stato un suo sosia.
Ma di Mussolini non si è mai ipotizzato niente del genere. Forse perché mentre sul cadavere del Fuhrer c’è stato mistero sin dal primo momento, con niente di certo a causa del fatto che le spoglie (sue o di qualcun altro) vennero poi bruciate, del Duce pensiamo di sapere tutto perché esistono migliaia di testimonianze dal vivo, e quindi le foto che testimoniano che il suo corpo, quello di Claretta Petacci e di molti altri gerarchi, fu esposto, appeso a testa in giù, ad una pensilina in Piazzale Loreto, a Milano.
Poi, ai resti del dittatore fu fatta persino un’autopsia.
Ma se ad essere fucilato non fosse stato il Duce, ma un suo sosia?
È possibile e, per certi versi, anche verosimile.
Da questa premessa parte la ricostruzione fantasiosa della rocambolesca fuga di Mussolini verso il Giappone, ultimo Paese a resistere all’urto angloamericano e sovietico dopo l’armistizio dell’Italia e la distruzione della Germania.
Dalle riflessioni che Angelo Paratico, forte di una solida preparazione storica e di un soggiorno ultradecennale in Estremo Oriente, immagina fatte da un Mussolini messo di fronte al fallimento della sua dimensione politica ed umana, emerge un profilo problematico ed interessante, non privo di spunti suggestivi. Il dittatore non si autoassolve, anzi: ma trascina con sé le potenze occidentali, accusandole di accordi sottobanco poi rimangiati. Poi, umanamente esausto per la sconfitta, per la fuga, per la morte della Petacci e per la divisione dalla famiglia, Mussolini sembra volgersi addirittura verso un ideale ascetico e monastico.
Ma un clamoroso epilogo rimetterà tutto in discussione.
Storia originale, interessante e materia di riflessione, specie alla luce delle polemiche politiche odierne, questo “Mussolini in Giappone” è sicuramente da leggere.

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ITALIA ED EUROPA CONTINUANO A FINANZIARE PUTIN, MENTRE CELEBRIAMO LA CULTURA RUSSA CONTINUAMENTE...

Post n°2161 pubblicato il 11 Novembre 2022 da massimocoppa

ITALIA ED EUROPA CONTINUANO A FINANZIARE PUTIN, MENTRE CELEBRIAMO LA CULTURA RUSSA CONTINUAMENTE...
Abbiamo dovuto, ancora una volta, aspettare l’intervento di un diplomatico ucraino per renderci conto di quanto la propaganda russa continui ad avvelenarci impercettibilmente, facendosi anche forza di sponde politiche che, in Italia, come è noto, fanno capo a Salvini, a Berlusconi ed ai Grillini.
Il console ucraino a Milano, Andrii Kartysh, ha scritto una lettera al presidente della Regione Lombardia, Fontana, al sindaco di Milano, Sala, ed al sovrintendente della Scala, Meyer, riguardo alla scelta di aprire la stagione 2022-2023 del teatro milanese con Boris Godunov di Musorgskij, vale a dire un’opera scritta da un russo, Puskin, e musicata da un altro, Musorgskij, imperniata su un dramma nazionale storico russo.
“Non è possibile”, afferma il diplomatico, “che non vi rendiate conto del momento che stiamo attraversando e del rischio di prestare la grande arte italiana alla propaganda russa. Oltre allo spettacolo della prima del 7 dicembre, in cartellone durante la stagione sono previsti diversi spettacoli di musica russa e un concerto di Anna Netrebko, che come sapete non solo è un’amica di Putin, ma non ha mai accettato di prendere le distanze da quella che loro chiamano ‘operazione speciale’, e che altro non è che l’invasione di un Paese confinante, l’Ucraina”.
Parole sante. Gli artisti russi, in realtà, hanno continuato ad esibirsi in Italia come se niente fosse, anche dalle mie parti, come denunciavo QUI, mentre all’estero sono stati giustamente boicottati. Il soprano Anna Netrebko, specialmente, è acclamata come fosse la Callas dovunque vada, con la differenza che la Callas, poverina, non appoggiava una potenza imperialista che aggredisce altri Paesi, e pare quasi stia attraversando il migliore momento di tutta la sua carriera: agli inizi di ottobre si è esibita anche al famoso teatro San Carlo di Napoli, senza che nessuna istituzione facesse un plissé.
Tutto questo accade mentre si scopre che continuiamo tutti i giorni, senza sosta, a dare soldi alla Russia, che poi li usa per bombardare i civili ucraini: il “Sole 24 Ore” di oggi denuncia due fatti gravissimi. L’Unione Europea non importa più il gas russo, ma solo quello che scorre nei tubi. Il Gnl, cioè il gas liquefatto che viene trasportato con le navi, viene ancora regolarmente acquistato: le navi russe continuano ad arrivare e scaricare in Europa. Non si sono mai fermate; anzi, le importazioni in Europa sono aumentate del 46 % dall’inizio della guerra…
Inoltre, stando alla sola Italia, importiamo dalla Russia il 75 % della ghisa che usiamo nelle nostre fonderie metallurgiche: questa materia prima, addirittura, a quanto pare non è mai stata soggetta a sanzioni.
Questo significa che le sanzioni sono inutili? Dipende. Se con esse si mira a far saltare un regime autoritario, non servono: lo dimostra la storia, dall’Italia fascista all’Iraq di Saddam Hussein, passando per l’Iran. Ma queste sanzioni anti-russe sono utili, perché mirano ad indebolire Mosca ed a far diventare troppo costoso lo sforzo bellico in Ucraina. Ma lo scopo viene parzialmente mancato, se noi da una parte togliamo soldi a Putin e da un’altra parte continuiamo a dargliene.

Nella foto: Anna Netrebko

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