Match point
mai certa la vittoria, nemmeno la sconfitta però...
Post n°295 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da daughterofthedesert
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Post n°294 pubblicato il 03 Ottobre 2009 da daughterofthedesert
Torno ad aprire una porta chiusa da tempo. Troppo?Forse. Mi sento bene con questa luce intorno che mi ricorda i raggi di quel sole che sta un pò impallidendo, ma non si arrende ancora alle sfumature autunnali. Mi guardo intorno e mi sento un pò spaesata, ma son certa presto passerà, so di essere in un posto in cui son stata bene, dovrò solo lasciarmi accucciare da una comoda poltrona girata verso i tetti che cambieranno colore con i capricci delle stagioni e permetterò di nuovo alle mie dita di tradurre con parole scritte le voci dentro. |
Post n°293 pubblicato il 23 Agosto 2009 da daughterofthedesert
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Torna la consueta rubrichetta di annotazione del risultato della premiazione con l'Oscar di casa mia per i migliori/peggiori film del 2008. Oscar Il matrimonio di Lorna Palma d'argento: Into the Wild Menzione speciale della critica: Lezione 21 Film rivelazione: ex aequo Le tre scimmie e La banda Palma rossa ( impegno sociale ): La classe Film "oltre": Lezioni di felicità Premio ciofeca: ex aequo Denti e Amore che vieni amore che vai Miglior sceneggiatura : Non è un paese per vecchi Miglior interprete maschile: Daniel Day Lewis per il Petroliere Migliore interprete femminile: Meryl Streep in Mamma mia
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Post n°291 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da daughterofthedesert
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Post n°290 pubblicato il 24 Novembre 2008 da daughterofthedesert
Secoli che non scrivo. Trovo sempre altro da fare di recente, forse dovrei dire buonperme. Altro di meglio o di peggio non so bene. Ma non è questo che conta. Pensieri nel pomeriggio. Ho passato anni, quanti? boh, non ne ho idea, ma parecchi, a subire il fascino indiscreto di molti dei richiami del web fino a raggiungere anche tempi di pura ossessione, poi all'improvviso le cose han subito un mutamento. Noia? Stanchezza? Stagioni che si chiudono? Diventata grande? Rimasta piccola? Forse tutto questo insieme?Entusiasmo perso? Eppure ogni tanto continuo ad accendere e vagare fra blog amici, leggo, di rado commento, ma l'unica cosa che scrivo nel mio è il titolo del film nuovo e il voto. Fra poco finirà l'anno e chissà se inizierò la rubrica del "Seen in 2009" o il gioco finirà con il 2008? Oggi son particolarmente piena di chissà, boh e non so, però devo dire che mi incuriosiscono più le domande che le risposte a dire il vero. Non chiuderò a chiave, perchè se poi mi capiterà di sentire di nuovo sotto le dita quella specie di irresistibile prurito cui è impossibile resistere e che passa solo scrivendo, sarà facile tornare a riempire queste pagine. Sarà domani, sarà fra mesi? Chissà. Invece d'altro canto è avvenuta una cosa che non succedeva da anni: un giorno ho scritto alcune riflessioni a matita su due fogli di carta. Dico: matita, carta. Con un piacere infinito. E anche un'altra cosa: ho abbracciato persone con abbracci di pelle e sguardo. Dico: pelle, sguardo. Forse sta lì il nocciolo di questa riflessione. Deve essere lo stesso punto morto cui prima o poi si arriva dopo anni di amicizie o amori a distanza in cui diventa insopportabile la negazione di una presenza vicina di cui godere il piacere dei gesti. Matita, carta, pelle, sguardo. Non riesco nemmeno più ad ad aprire la scatola delle matite colorate per fare i miei schizzi, sono secoli. Credo in questo tempo della mia vita di avere molta voglia di riappropriarmi di tutto questo mondo di materialità cui mi son per troppo tempo negata subendo il fascino del gioco sottile che accalappia la mente, di tutta questa aria che resta nel palmo della mano se tento di abbracciare qualcuno da qui. Eppure sto scrivendo, eppure qui ci sono persone che al di là della rete hanno pelle, gesti, carta e matita al di là e chissà forse anche matite colorate che non usano da mesi. E sono pure persone care. Mondi vicini ma distanti che si toccano, così tanto in sintonia da sovrapporsi per poi allontanarsi di nuovo anni luce per poi tornare a disegnare intrecci curiosi e poi ancora slacciarsi come lacci di scarpe e inciamparsi addosso ancora. Ogni cosa ha il suo tempo e la sua ragione, probabilmente è vero. Domani apro la scatola delle matite colorate. Deciso. |
Post n°289 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da daughterofthedesert
- Come stai? - Così. Quanto tempo. E tu? - Vero. Così. - Com'è stare così? - Dovresti saperlo, lo hai detto tu per prima. - Forse per ognuno è diverso stare "così". Per te com'è? - Per me è stare come sto ogni giorno. "Così". Che non è bene. Che non è male. E' "così". - Già. - Già. - Stiamo aspettando anche noi Godot? - ( sorrido ) - Ti posso abbracciare? - Perchè poi arriva prima? - Può anche essere. Painting: Carlo Carrà, L'attesa
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Post n°288 pubblicato il 07 Settembre 2008 da daughterofthedesert
Hey butcher! |
Post n°287 pubblicato il 30 Agosto 2008 da daughterofthedesert
Mi sono innamorata dei quadri di David Schnell. In particolare di "Wind" ( 2006 ). Se il vento potesse essere rappresentato da colori avrebbe quei colori e la sua foga avrebbe la spinta che fa volare quelle strutture. Non c'è online, solo sul catalogo, ma non credo si possa scaricare. Peccato, mi sarebbe piaciuto averlo qui, nel salotto della mia seconda casa. :) Painting: David Schnell, Thermik (cliccare sulla immagine per visualizzare l'opera completa ) |
Post n°286 pubblicato il 15 Agosto 2008 da daughterofthedesert
Il Silenzio Ascolta, figlio, il silenzio. al suolo. Il caldo della serata porta via sonno a chi lo sta cercando, fuori echi di fuochi di artificio per la notte di mezza estate, da basso voci di turisti che strepitando spendono il riposo dal lavoro qua, la patria del gran varietà. Mi appoggio alla ringhiera del balcone avvolta nel buio di un angolo dimenticato dalla luce gialla dei lampioni e ascolto un improvviso attimo di silenzio che si inghiotte la frenesia del tempo qui, ora. E' quando si alza finalmente una folata di vento, dal mare: sarà quella che ha fatto zittire tutto quanto prima era canto, musica, parola e luce. Nessuno per strada,come il finale di otto e mezzo dopo l'allegra parata silenzio e buio. Dura pochi minuti, poi il grande circo si riaccende, da grande incantatore.
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"E di sicuro ci sarà tempo Il canto d'amore di J.A. Prufrock. T.S.Eliot Aspettiamo che torni, leggerti era bello. [ dedicato a J.A. che ha chiuso il blog. E ai pochi che leggo o leggevo che meditano di farlo o lo hanno fatto già, un piccolo appello, perchè, se proprio devono, lascino almeno le parole già scritte per il viandante che si trova a passare o per chi come me ama rileggere cose belle, così che possiamo continuare a goderne. Un appello contro l'egoismo dello scrittore. Un pò di rispetto per il lettore suvvia! Come ho già citato da Borges " Menino vanto altri delle pagine che hanno scritto. Il mio orgoglio sta in quelle che ho letto."] :)
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Post n°284 pubblicato il 08 Agosto 2008 da daughterofthedesert
Pare che il vento oggi lanci staffilate di fuoco, ho la testa che gira e la nausea, direi di stare in Africa se non fossi certa si trattasse solo di suggestione da ennesima visione di "La mia Africa". Chiudo imposte, lascio spazio fra il dentro e il fuori, bevo un Martini bianco con più cubetti di ghiacchio che Martini. Poi cena. Poi ultimo Cronenberg, ma per questo dovrò stanarmi.
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Post n°283 pubblicato il 08 Agosto 2008 da daughterofthedesert
"Se no ti va bene come cose qui vanno torna casa tua!" ha detto la signora delle pulizie al gestore del negozio sotto casa mia che si è lamentato per le gocce d'acqua cadute sulla vetrina mentre la suddetta lavava le tapparelle del secondo piano. Rumena lei, cinese lui. Quadretto di vita quotidiana nel mio quartiere, tranquillamente multietnico, in cui girano persone di molti colori e bimbi dagli occhi enormi e la pelle luccicante. Lo spazio che hanno conquistato desiderano sia condiviso secondo regole di buon vicinato. Non lo fai? A casa! Mi pare di averlo sentito già questo. :) |
Post n°282 pubblicato il 31 Luglio 2008 da daughterofthedesert
"..Ora ho un contratto con gli angeli
Lasciato il filo del discorso delirante ne ho preso uno che forse per qualcuno avrà altrettante caratteristiche di delirio, ma non mi importa. Ho pensato: se morissi io cosa mi spiacerebbe di più e cosa mi piacerebbe di più? Mi spiacerebbe lasciare persone che si sentono bene quando mi stanno vicino, mi spiacerebbe sapere che piangerebbero, mi spiacerebbe non poter fare più le cose che amo, mi spiacerebbe se andassi a finire in un posto in cui me ne starei con le mani in mano a fare nulla per quella cosa terrificante che gli esperti chiamano eternità. Eternità, atterrisce. Spero che non esista davvero. Dà il senso di qualcosa da cui non si ha la possibilità di tornare indietro mai più, che non ha in sè semi di possibilità di progressione, no way out, strada senza uscita, arrivi al fondo e non c'è orizzonte alcuno da scrutare più, nessuna meta da raggiungere, nulla da desiderare.. Una volta mi dipingevo così l'attimo della dipartita: volavo verso l'alto in mezzo alle nuvole fino a raggiungere un corridoio in cui in fila le persone che avevo incontrato nel mio cammino terreno rivedevano gli attimi trascorsi insieme a me, ma dal mio punto di vista, pure eventuali torti commessi da me nei loro confronti. E immaginavo che per certe cose mi sarei sentita malissimo dovendo sostenere il loro sguardo di biasimo. Una sorta di necessità di catarsi alla Platone. Ho sempre sorriso nervosamente quando combinavo marachelle a questa idea: prima o poi gli altri avrebbero "visto tutto". Mi preoccupava non poco, ma ciò non mi impediva di farne. E ho sempre sperato che ci verrà donata la possibilità di rinascere, rimorire e rinascere ancora e ancora e ancora e ancora. E qui sì che la parola eternità può avere un senso. Così che chi morirà tanto giovane rinascerà subito da altre parti dove ricominciare tutto daccapo ma con segni dei passati passati. Non sarebbe una cosa fantastica? Muoio per andare a vivere in un altrove in cui continuare a intrecciare fili spezzati, perduti. Un eterno viaggiare con bagaglio leggero, senza nemmeno dover pagare il biglietto. Una infinita costruzione di mondi nuovi. E poi magari avere ad un certo punto la possiblità di poter scegliere se dire fine. Ecco, questi i miei pensieri mentre F. piangeva e un sacerdote le diceva che il suo dolore sarebbe durato solo un poco, che presto sarebbe arrivato il momento in cui il pensiero della gioia che ora provava il padre morto la avrebbe consolata. E non credo davvero pensasse per quel quieto gentile uomo a nessun corpo nuovo in cui rigenerare una vita tutta nuova, che forse sarebbe il solo vero motivo per cui gioire. Fra breve. Dopo la tua disperazione, F. |
Post n°281 pubblicato il 27 Luglio 2008 da daughterofthedesert
Estate di malattie e morti intorno a me. Lo voglio scrivere perchè, fosse possibile, non voglio dimenticarla mai. Scrivo sussurrando, parlando a me sola, testimone inerme di ineluttabili destini. Avessi tante braccia le avvolgerei tutte attorno a quelli che restano e attorno a quelli che mi guardano con gli occhi ormai spenti e attorno a me stessa per regalar loro e a me una corazza fatta della forza che viene dal senso di vicinanza e partecipazione e amore. Ne ho due sole: il senso di impotenza fa un male intollerabile. |
Post n°280 pubblicato il 22 Luglio 2008 da daughterofthedesert
Scorci di giorni di mezza estate, aria cristallina ma gelata, dopo la burrasca della notte: stamane ho dovuto mettere il golfino per andare ad innaffiare le piante sul terrazzo. Una festa per chi come me ha sempre ventagli di varie fogge e colori a portata di mano disseminati in tutte le borse. Orrori dalle voci dei vari tg e mamma dice sempre che il peggio succede nei posti dove manca lo iodio: non conta farle presente che nonostante qui ne abbiamo a iosa, non siamo certo in una amena località tranquilla. Letture in corso: solo in questa stagione riesco a concedermi il lusso di sprofondarmi su letto, divano, brandina, e leggere quello che mi pare. Dopo "Canone inverso", trovato dallo stile encomiabile, ora sono immersa in "Otranto", un filo rosso lega i due romanzi e forse la mia estate.
Note di Schubert mi cullano.
Ps: osservare da fuori è dunque lo stesso che essere indifferenti?
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Sei bello alessandro, fuori e dentro, tua la vita. Sei bello. Lo dicono gli occhi della tua chiara mentre tu parli disinvolto alla commissione, lo dicono gli occhi della prof esterna di diritto che hai stupito con effetti speciali un secondo fa. Eroe romantico dai ricci neri come byron nel quadro che hai sul libro che guarda al di là del mare con il foulard al collo che vola e pensa. Pensi Alessandro alla vita che hai davanti, alla tua batteria e al quadro di Coubert su quel cartoncino che strapazzi fra le mani e ai tuoi secondo me e alla tua voce calma e al tuo oddio ho un vuoto e alla tua antica gentilezza e alla lettera alla tua mamma. Pensi e mi guardi senza parlare, basta una occhiata e capiamo già tutto io e te, dopo mille e passa mattine condivise. Mi lasci una copia della tesina ale? sì prof, lo avevo pensato, ma poi credevo fosse troppo da ruffiano farlo prima. che scemo. però adesso le faccio la dedica. sì ale. fammela. Pure io me ne faccio una: mille mille e poi mille ancora studenti come te nelle aule, che se non parton belli, belli così ci diventino. |
Post n°277 pubblicato il 14 Giugno 2008 da daughterofthedesert
" How I long for a little ordinary human enthusiasm. Just enthusiasm - that's all I want to hear a warm, thrilling voice cry out Hallelujah! Hallelujah! I'm alive. I've an idea. Why don't we have a little game? let's pretend that we're human beings, and that we're actually alive. Just for a while." J.Osborne Ciecità volontaria. Ciecità di fronte a segnali, frecce o sassolini o briciole di pane che indicano ehi tu guarda quello che cerchi è qui, vivi. Mete da raggiungere, desideri da realizzare affollano i nostri pensieri, ne si fa filosofia, conta poco cercare di comprendere se già ci siamo dentro. Fosse per un secondo, un'ora, un giorno, dieci anni. Forse la meta la avevamo già intravista, ma non abbiamo voluto/saputo vederla, riconoscerla, chissà, troppo affacendati, o troppo sbadati o distratti da altro o troppo pretenziosi, o poco attenti o così desiderosi di viverla da non riuscire a vivere. Camminiamo. Ogni tanto ci fermiamo a guardarci intorno, cerchiamo quadrifogli e sotto le dita ci pare di sentire solo piantine con tre foglie. E sono stanca. E vorrei per me per te per tutti un sano sapersi riconoscere e viversi e vivere. ...facciamo un gioco, facciamo finta di essere esseri umani e di essere davvero vivi, solo per un pò... |
Post n°276 pubblicato il 31 Maggio 2008 da daughterofthedesert
The man had killed the thing he loved, And so he had to die. Yet each man kills the thing he loves, By each let this be heard, Some do it with a bitter look, Some with a flattering word, The coward does it with a kiss, The brave man with a sword! Some kill their love when they are young, And some when they are old; Some strangle with the hands of Lust, Some with the hands of God: The kindest use a knife, because The dead so soon grow cold. Some love too little, some too long, Some sell, and others buy; Some do the deed with many tears, Foe each man kills the thing he loves, Yet each man does not die. |
AREA PERSONALE
WORDS ON MY SKIN
"Menino vanto altri delle pagine che hanno scritto.
Jorge Luis Borges