Vorrei anche sapere se, quando è l’ora che il tramonto si siede sopra il sole, spingendolo giù, giù fin sotto il mare, sei sempre là, davanti alla finestra, a osservare quel trapasso e a pensarmi. Una volta lo facevi, e oggi?
Ti scongiuro tanto, mandami a dire. Sapessi che rimpianto quando mi giro e guardo la nostra cronaca di ieri, ora pagherei tutta la fatica che ho per prendermi le spalle e mettermele davanti, trasformando il passato in futuro; succede anche a te? Se sì, mandami a dire, sarà meno dura sperare.
Ti ricordi ancora di quel ghiaccio? E il fiore secco lo conservi ancora? Io dico di sì, anzi, scommetto che l’hai anche colorato, magari un rosso vivo e con il bianco dell’origine. Se sì, ti prego tanto, mandami a dire, la mia solitudine ha bisogno di sapere.
Com’è possibile che da anni consumo le scarpe dentro la speranza senza riuscire a trovarti? E tu, anche tu cammini e mi cerchi? Se sì, mandami a dire, non vorrei che girassimo in un tondo infinito, senza trovare l’incontro che ci possa fermare.
Io dalla mia ho una speranza che vince mille a zero sulla pazienza, così so e ho sempre saputo che un giorno… tu, tu non sarai così astratta come il sogno. Ci credi? Se sì, mandami a dire.
P. Roveredo, Mandami a dire
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il 25/03/2009 alle 08:43
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