« Quelli che... io non vog...da Agienergia: come funz... »

Solidarity to the Italian workers in Lincolnshire and to all migrant workers

Post n°84 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diegomenegon
 

Messaggio del gruppo facebook Solidarity to the Italian workers in Lincolnshire and to all migrantworkers http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=61943931631&ref=mf

La crisi economica sta incoraggiando un fenomeno preoccupante: la xenofobia.
Ciò che colpisce è che il fenomeno attecchisca con un notevole impatto sull’opinione pubblica in Inghilterra. Il Regno Unito è stato alla guida della globalizzazione negli ultimi due decenni, crescendo velocemente e approdando all’era post-industriale, accogliendo numerosi studenti e ricercatori meritevoli, professionisti e onesti lavoratori. Il Regno Unito ha beneficiato del libero mercato, del libero movimento di beni, capitali e lavoratori. Londra era ed è una capitale mondiale.
Recentemente, una multinazionale francese che pianificava la costruzione di una raffineria nel Lincolnshire ha scelto un’appaltatrice italiana tra le varie offerte. La presenza di lavoratori stranieri nei cantieri è bastata a suscitare le proteste in tutto il Regno Unito, guidate dai sindacati. Questi chiedono “British job for British workers”, ossia che i posti di lavoro siano dati a propri connazionali, ma probabilmente non comprendono le implicazioni sottostanti. Il lavoro ai nazionali significa anche No agli insegnanti di madrelingua inglese negli altri paesi, ossia più Inglesi disoccupati all’estero, ma implica anche un atteggiamento autarchico di ritorsione: prodotti nazionali per i consumatori nazionali, “No al thè indiano alle 5 del pomeriggio nel mid England”, “No alla carta di credito Barclays nel continente”, “No alle scarpe a prezzi modici in Europa”, “No alle risorse minerarie dell’Africa per le imprese inglesi”.

E’ evidente che il protezionismo e il nazionalismo trasformerebbero presto la recessione in depressione.

Noi pensiamo che gli onesti lavoratori italiani nel Lincolnshire, così come gli onesti lavoratori romeni in Italia e i noti idraulici polacchi in Francia, così come chiunque abbia lasciato il proprio paese per cogliere un’opportunità migliore all’estero meriti sempre la nostra solidarietà, specialmente in questo momento.

La crisi economica potrebbe risvegliare istinti xenofobi e forme di collettivismo come il nazionalismo e il social-nazionalismo, che ignorano la dignità della vita e dell’individuo.

La recessione potrebbe far sì che le persone dimentichino che tutti gli uomini e le donne sono nati liberi ed eguali, che ogni individuo ha il diritto e deve esser libero di perseguire i propri obiettivi nella vita attraverso il lavoro e la libera scelta.

The economic crisis is encouraging a frightening phenomenon: xenophobia.
What really impresses, is that the phenomenon takes place with an extraordinary impact on public opinion in England. The UK has been leading globalisation in the past two decades growing fast through the post-industrial era and welcoming many talented students and researchers, excellent professionals and honest workers. The UK has benefited from free market, from the free movement of goods, capitals and workers. London was and still is a candidate world capital.
Recently, a French multinational company planning to build an oil plant in Lincolnshire chose an Italian contractor within several other proposals. Protests led by trade unions arose throughout the UK due to the presence of foreign workers. They claim "British jobs for British workers", but they probably cannot realise the dangerous implications laying down this. "National jobs for national workers" means "No British teachers for overseas schools", that means a lot of unemployed British citizens; but it implies even "National goods for national consumers", "no Indian tea at 5pm in Mid England", and "No Barclays credit card in the continent", "No cheap shoes for European consumers", "No African minerals for British companies" etc. etc.

It is self evident protectionism and nationalism would make recession turn soon into depression.

We think Italian honest workers in Lincolnshire, as well as Romanian honest workers in Italy or the well known Polish plumbers in France, as well as anyone who has left home to get a better chance
abroad, need our solidarity. This is especially true now.

The economic crisis may awake a sense of xenophobia and different forms of collectivisms, such as nationalism and social-nationalism, that ignore the dignity of life and inviduals.

Recession may make some people forget that men and women are born free and equals, that everybody has the right and must be free to pursue their goals in life through hard work and free choice.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

I miei link preferiti

clustrmaps

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultimi commenti

RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Ultime visite al Blog

giada.galassocastellarquatocreaziMOVIMENTOFUOCOGRECOiorio1979maxspin74fulvio_khopelove10lorenik62c.labellartecriccardimaricucchiadomar27p.restainozeudi.moretcriveletto
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963