da Agienergia: come funziona il system marginal price?

Post n°85 pubblicato il 16 Marzo 2009 da diegorulp
 

Il system marginal price è un meccanismo di fissazione del prezzo dell’energia elettrica ampiamente diffuso in Europa e impiegato in Italia nel mercato del giorno prima, dove viene effettuata la più parte degli scambi di energia elettrica del mercato a pronti, e nel successivo mercato di aggiustamento. Per semplificare, si può descrivere sinteticamente il system marginal price come quel meccanismo che remunera i produttori corrispondendo a tutti il prezzo di equilibrio tra domanda e offerta, che è pari al prezzo dell’offerta più onerosa tra quelle accettate per soddisfare la domanda.

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http://www.agienergia.it/Notizia.aspx?idd=317&id=64&ante=0

 

 
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Solidarity to the Italian workers in Lincolnshire and to all migrant workers

Post n°84 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diegomenegon
 

Messaggio del gruppo facebook Solidarity to the Italian workers in Lincolnshire and to all migrantworkers http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=61943931631&ref=mf

La crisi economica sta incoraggiando un fenomeno preoccupante: la xenofobia.
Ciò che colpisce è che il fenomeno attecchisca con un notevole impatto sull’opinione pubblica in Inghilterra. Il Regno Unito è stato alla guida della globalizzazione negli ultimi due decenni, crescendo velocemente e approdando all’era post-industriale, accogliendo numerosi studenti e ricercatori meritevoli, professionisti e onesti lavoratori. Il Regno Unito ha beneficiato del libero mercato, del libero movimento di beni, capitali e lavoratori. Londra era ed è una capitale mondiale.
Recentemente, una multinazionale francese che pianificava la costruzione di una raffineria nel Lincolnshire ha scelto un’appaltatrice italiana tra le varie offerte. La presenza di lavoratori stranieri nei cantieri è bastata a suscitare le proteste in tutto il Regno Unito, guidate dai sindacati. Questi chiedono “British job for British workers”, ossia che i posti di lavoro siano dati a propri connazionali, ma probabilmente non comprendono le implicazioni sottostanti. Il lavoro ai nazionali significa anche No agli insegnanti di madrelingua inglese negli altri paesi, ossia più Inglesi disoccupati all’estero, ma implica anche un atteggiamento autarchico di ritorsione: prodotti nazionali per i consumatori nazionali, “No al thè indiano alle 5 del pomeriggio nel mid England”, “No alla carta di credito Barclays nel continente”, “No alle scarpe a prezzi modici in Europa”, “No alle risorse minerarie dell’Africa per le imprese inglesi”.

E’ evidente che il protezionismo e il nazionalismo trasformerebbero presto la recessione in depressione.

Noi pensiamo che gli onesti lavoratori italiani nel Lincolnshire, così come gli onesti lavoratori romeni in Italia e i noti idraulici polacchi in Francia, così come chiunque abbia lasciato il proprio paese per cogliere un’opportunità migliore all’estero meriti sempre la nostra solidarietà, specialmente in questo momento.

La crisi economica potrebbe risvegliare istinti xenofobi e forme di collettivismo come il nazionalismo e il social-nazionalismo, che ignorano la dignità della vita e dell’individuo.

La recessione potrebbe far sì che le persone dimentichino che tutti gli uomini e le donne sono nati liberi ed eguali, che ogni individuo ha il diritto e deve esser libero di perseguire i propri obiettivi nella vita attraverso il lavoro e la libera scelta.

The economic crisis is encouraging a frightening phenomenon: xenophobia.
What really impresses, is that the phenomenon takes place with an extraordinary impact on public opinion in England. The UK has been leading globalisation in the past two decades growing fast through the post-industrial era and welcoming many talented students and researchers, excellent professionals and honest workers. The UK has benefited from free market, from the free movement of goods, capitals and workers. London was and still is a candidate world capital.
Recently, a French multinational company planning to build an oil plant in Lincolnshire chose an Italian contractor within several other proposals. Protests led by trade unions arose throughout the UK due to the presence of foreign workers. They claim "British jobs for British workers", but they probably cannot realise the dangerous implications laying down this. "National jobs for national workers" means "No British teachers for overseas schools", that means a lot of unemployed British citizens; but it implies even "National goods for national consumers", "no Indian tea at 5pm in Mid England", and "No Barclays credit card in the continent", "No cheap shoes for European consumers", "No African minerals for British companies" etc. etc.

It is self evident protectionism and nationalism would make recession turn soon into depression.

We think Italian honest workers in Lincolnshire, as well as Romanian honest workers in Italy or the well known Polish plumbers in France, as well as anyone who has left home to get a better chance
abroad, need our solidarity. This is especially true now.

The economic crisis may awake a sense of xenophobia and different forms of collectivisms, such as nationalism and social-nationalism, that ignore the dignity of life and inviduals.

Recession may make some people forget that men and women are born free and equals, that everybody has the right and must be free to pursue their goals in life through hard work and free choice.

 

 
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Quelli che... io non voglio il posto fisso (D. Menegon)

Post n°83 pubblicato il 18 Novembre 2008 da diegorulp
 

Nonostante le vivaci polemiche suscitate la scorsa estate dalla presentazione dell’emendamento cosiddetto antiprecari alla manovra finanziaria, poi maldestramente corretto per tranquillizzare gli animi degli insorti, non si son date molte notizie sul prosieguo della vicenda né si è voluto aprire un confronto più sereno sull’adeguatezza...

http://www.loccidentale.it/articolo/queli+che...+io+non+voglio+il+posto+fisso.0061740

 
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Energia e concorrenza, qualcosa si muove

Post n°82 pubblicato il 08 Novembre 2008 da diegomenegon
 

(L'opinione, 25 ottobre 2008)

Compie il suo primo passo il collegato ter alla manovra finanziaria
sullo sviluppo e l’energia. Concluso l’esame della Commissione Attività
produttive, dove molte sono state le modifiche recate al testo
originario, il provvedimento si appresta, una volta conferito al
relatore il mandato a riferire in aula, ad essere trasmesso
all’Assemblea. Tra le principali novità intervenute in Commissione si
segnala l’introduzione di un articolo che istituisce la legge annuale
per il mercato e la concorrenza. Il Governo presenterà ogni anno alle
Camere un disegno di legge che dia attuazione ai pareri e alle
segnalazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. La
finalità è impegnare l’Esecutivo a rimuovere effettivamente quegli
ostacoli all’apertura dei mercati e alla concorrenza che l’Antitrust
individua nella propria relazione annuale. L’impatto di questa
innovazione normativa, se verrà confermata anche in Senato, dipenderà
sia dalla bontà dell’azione dell’AGCM, sia da quanto seriamente sarà
preso l’istituto presso le istituzioni. Non tutte le deleghe al Governo
vengono puntualmente esercitate; tuttavia pare probabile che la “legge
Della Vedova” (cosi la potremmo ribattezzare in onore al suo ideatore)
sia destinata a ripetere il discreto successo della Legge comunitaria,
detta un tempo “legge La Pergola”, quel provvedimento con cui ogni anno
dal 1989 il Governo si prepara a recepire le direttive comunitarie in
scadenza.



Tra gli altri punti del collegato ter, ha tenuto banco soprattutto la
questione nucleare. Seppur riformulate, sono state confermate le
disposizioni che delegano il Governo ad emanare una normativa di
dettaglio per la realizzazione di impianti nucleari nel territorio
nazionale. Trovano conferma anche i benefici garantiti ai residenti nei
territori dove saranno realizzati gli impianti. Più movimentato,
invece, è stato il valzer di enti soppressi e ricreati: soppressa la
Cassa conguaglio per il settore elettrico e con questa il Fondo bombole
metano e l’Agenzia nazionale delle scorte petrolifere, si sostituisce
l’ENEA con l’ENES (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia
e lo sviluppo economico sostenibile), è istituita la borsa del gas
presso il Gestore del Mercato Elettrico, riordinato l’IPI e costituita
l’Agenzia per la sicurezza nucleare. Su quest’ultima il dibattito si è
fatto rovente. Il primo emendamento avanzato dal Governo collocava
l’Agenzia presso il Ministero dell’Ambiente. Visti i molti dubbi
nutriti dalla Commissione, il Governo e il relatore, l’on. Raisi, hanno
avanzato nuove soluzioni. L’ultimo emendamento dell’Esecutivo è stato
infine corretto in Commissione (col parere contrario del Governo) per
rafforzare il ruolo di Palazzo Chigi.



Il testo prevede quindi un’agenzia terza che risponde direttamente al
Governo, con un presidente nominato dal Presidente del Consiglio e gli
altri quattro componenti nominati dal ministro dell’Ambiente e dal
ministro dello Sviluppo economico. Sempre in tema di energia, una nota
dolente: un emendamento avanzato dalla Lega Nord (prima firma dell’on.
Polledri) e approvato dalla Commissione intende favorire la
costituzione di consorzi per lo sviluppo e l’utilizzo di impianti
nucleari con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti (ossia
il Ministero dell’Economia). Si arresterebbe così nel settore
dell’energia la timida tendenza liberalizzatrice degli ultimi dieci
anni per concedere spazio ad una nuova avanzata dello stato
imprenditore. Non è tuttavia quest’ultima disposizione a dare il senso
di marcia ad un provvedimento orientato in buona parte anche a snellire
la burocrazia e a recuperare il ritardo infrastrutturale.

 
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Class action da rifare

Post n°81 pubblicato il 27 Settembre 2008 da diegomenegon
 

La finanziaria 2008 ha partorito in modo rocambolesco e per un solo voto un tipo di istituto, già ribattezzato "class action all'amatriciana" (o anche "alla matriciana", per rispetto nei confronti degli abitanti di Matrice) da Silvio Boccalatte.
L'estemporaneo istituto ha subito evidenziato numerose criticità, tanto da farne un istituto confuso (non è chiaro nemmeno l'ambito oggettivo), inutile per i consumatori (il complesso procedimento può non aver mai fine) e estremamente dannoso per le imprese, esposte a continui danni all'immagine a fronte di azioni promosse da associazioni desiderosi di conquistare spazi nei giornali e visibilità.

Con la manovra estiva è stata rinviata l'entrata in vigore dell'istituto, ma nel frattempo non sono state formalizzate proposte di modifica valide. La pdl Contento, l'unica avanzata dalla maggioranza al momento del rinvio, non è affatto miliorativa e lascia aperti molti problemi.

Nel Briefing Paper dell'IBL qui sotto, citato anche da Milano Finanza e dal portale yahoo,  si individuano i punti critici della normativa attuale, della propsota Contento, che la commissione giustizia alla camera si accinge ad esaminare la prossima settamana, e le correzioni di cui l'istituto necessiterebbe.

http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_61_Class_Action.pdf

 
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