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Creato da: pqr9 il 16/08/2008
un blog dove discutere del merito e come premiarlo

 

 

Ma siamo proprio sicuri che e' la Gelmini a rovinare al scuola?

Post n°26 pubblicato il 01 Aprile 2010 da pqr9

Od invece la scuola e' stata gia' rovinata da cattivi maestri, ciarlatani, nemici del merito e dello studio

E che la massa non serva solo a non capire cio' che si dice, a non comprendere argomenti complessi cosi' che la si manovra a piacimento?

Università, allarme neo-iscritti: troppi somari tra le matricole
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=70654&sez=HOME_SCUOLA&ctc=60

Mamma Ho stato bocciato (dopo che tu e papa' mi avete pagato gli studi e io mi sono laureato in Giurispridenza....)
http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_22/orbetello-concorso-tutti-bocciati-gasperetti_71abd676-eeda-11de-82de-00144f02aabc.shtml

http://lucianodestefani.interfree.it/home.html

meditate gente meditate, forse non e' la Gelmini ......

 
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Figlio mio lascia questo paese!!

Post n°25 pubblicato il 01 Aprile 2010 da pqr9

http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/celli-lettera/celli-lettera/celli-lettera.html

ma allora il Sig Celli dovrebbe dirci quante persone di valore ha scelto nella sua vita di dirigente e quante ne ha lasciate a casa perche' non raccomandate

Sarebbe un bel risultato a seguire la sua lettera

 
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Medicina una facolta' in adozione del Grande Remuzzi

Post n°24 pubblicato il 01 Aprile 2010 da pqr9
 

http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/28/Medicina_una_facolta_dare_adozione_co_9_100328044.shtml

 Quando si parla di Clinica Competence e di qualita'

oltre che di buona volonta' di chi segue ascolta ed impara . . . . . .  .

 
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Se questo è un ricercatore

Post n°23 pubblicato il 28 Dicembre 2009 da pqr9

 

 Storia simpatica se non fosse drammatica drammatica

"Tanto tempo fa, vinsi un concorso. Sul momento pensai che dopo dieci anni di lavoro, studio e
precariato fra Stati Uniti, Europa1 e Italia, avrei potuto finalmente godere dei frutti del mio lavoro.
A chi mi aveva accolto non avrei chiesto molto: una stanza, un computer, la tranquillità di
dedicarmi alle lezioni e alla ricerca. In cambio avrei fornito tutta la collaborazione possibile: aiuto
agli esami, elaborazione, correzione e somministrazione degli esami, sostituzioni e coperture
didattiche, disponibilità a collaborare in veste di gregario a ricerche, lavoro amministrativo, ecc."

 il testo completo su:

http://ricercatoriprecari.files.wordpress.com/2008/02/se_questo_e_un_ricercatore.pdf

 
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La cura

Post n°22 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da pqr9

Ecco un decalogo di proposte (dopo un'impietosa denuncia) per costruire una società basata sul merito, la legalità e l'uguaglianza. Un'uguaglianza dei diritti, dal basso.

 
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taranto oline i curricula dei medici

Post n°21 pubblicato il 11 Settembre 2009 da pqr9

TARANTO - Operazione trasparenza all’Asl, seconda puntata. Ieri abbiamo pubblicato l’elenco degli incarichi che l’azienda sanitaria di Taranto ha conferito negli ultimi 3 anni, elenco accessibile a tutti sul sito web dell’ente (www.asl.taranto. it), così come previsto dalla legge voluta dal ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta. Oggi, dopo le anticipazioni di ieri, tocca agli stipendi dei dirigenti

 

 
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Brunetta: entro un mese avremo per la prima volta il “who’s who” di tutti i medici delle strutture pubbliche?

Post n°20 pubblicato il 08 Settembre 2009 da pqr9

http://blog.panorama.it/italia/2009/09/04/la-cura-brunetta-per-i-giudici-basta-sentenze-scritte-a-casa/

entro un mese avremo per la prima volta il “who’s who” di tutti i medici delle strutture pubbliche? Chi sono, le loro specializzazioni, i loro guadagni

 

 
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guerra dei concorsi ;essaggero 23 agosto 2009

Post n°19 pubblicato il 28 Agosto 2009 da pqr9

  
 
  
 
  
 di LUCA BENEDETTI

Spiega che anche nessuno si è degnato di fare un eventuale controricorso contro i titoli presentati da Camicia e quindi, anche se fosse stato in difetto, avrebbe avuto comunque titolo a presentare il ricorso. Come è avvenuto e quel ricorso ha stravolto la graduatoria. Sembra un gioco di parole, non è un gioco nella burocrazia delle giustizia che a volte fa perdere la testa, ma è un passaggio chiave per sottolineare che non si può partecipare al concorso con un diploma di segretario di azienda o di montatore e riparatori di apparecchi radiofonici e televisivi, quando il titolo principe per l’accesso è il diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Così la sentenza del 13 maggio scorso depositata il 13 agosto (il ricorso è il 51 del 2008) dice chiaramente che dalla graduatoria vanno tolti i concorrenti che non avevano titoli per partecipare, compreso un fresco consigliere comunale (Pd) eletto a Perugia. Come si muoverà, adesso, l’azienda sanitaria perugina?
Se tra uffici e ambulatori va di moda il ricorso, non va meglio quando si entra nel difficile mondo della corsia di un ospedale. Sulla porta del Tar si avvicina un ricorso per una procedura di mobilità all’Azienda ospedaliera di Perugia. In ballo due posti da dirigente medico a Oncologia. La mobilità è riferita alle regioni del centro Italia. Insomma, per quei due posti possono partecipare i medici che hanno titolo in Umbria dintorni. C’è anche un colloquio con la commissione, ma forse i titoli pesano di più. Chi arriva terzo non ci sta. Fa una mano di conti, scopre che non avrebbe perso per troppo distacco (solo tre punti) e chiama a sostenere la sua tesi l’avvocato Marzio Vaccari. Fino a oggi il braccio di ferro si è mosso sul filo di un tentativo di conciliazione davanti all’ufficio provinciale del lavoro. Possibile che la commissione non abbia fatto bene i conti di titoli di servizio, titoli scientifici e delle pubblicazioni. Deciderà la conciliazione dell’Ufficio provinciale del lavoro, ma c’è anche aria di ricorso al Tar. In mezzo alla carte anche una modifica al regolamento della mobilità volontaria che avrebbe portato i concorrenti ad integrare numeri, titoli e medaglie. Darà quello il nodo su cui si deciderà la sfida? E soprattutto: quanto tempo ci mettere la burocrazia della giustizia, conciliazione o non conciliazione a trovare una soluzione? Per il concorso che ha cancellato due promozioni alla Asl 2 i tempi sono stati relativamente brevi. A dicembre 2007 c’è l’approvazione della graduatoria, il concorso era stato bandito il giugno dello stesso anno e l’ultima parola del Tar è arrivata due anni dopo. E se l’ultimissima la dirà il Consiglio di Stato? Altri veleni, altri anni e altre carte bollate.
Altro giro altra corsa. Il passo indietro è d’obbligo per attendere quello che farà scattare la prossima puntata, il confronto davanti al Tribunale amministrativo regionale per un concorso al Comune di Magione dove, per un concorso da assistente sociale, sono in atto colpi bassi, guerre e ricorsi al Tar. E anche la magistratura, dopo un esposto, ci ha buttato un occhio con tanto di acquisizione delle prove scritte da parte dei carabinieri e fascicolo aperto in Procura. Se ci saranno sviluppi penali lo sapremo soltanto alla prossima puntata, ma intanto la vicenda tornerà, a metà settembre, davanti al Tar. E al tribunale amministrativo la concorrente che è arrivata terza e ha perso il concorso (cioè il posto di lavoro), per novantacinque centesimi di punto, ha chiesto di annullare la graduatoria finale e di far ripartire da zero l’orologio delle valutazioni. La battaglia passa per punti caldissimi nel ricorso messo nero su bianco per il Tar. E apre il fronte su alcuni passaggi ritenuti non corretti tenendo come punto di riferimento il regolamento dei concorsi dello stesso Comune di Magione. Tra l’altro, nel ricorso, viene impugnata la valutazione dei titoli effettuata dalla commissione esaminatrice. Valutazione arbitraria? Attenzione, la parola è grossa. Per lo meno, da quello che si evince dal ricorso, siamo di fronte a una valutazione dei titoli (di chi poi ha vinto l’agognato posto da assistente sociale) che non sarebbe stata congrua. A proposito: alcuni titoli sarebbero stati valutati in maniera doppia mentre ci sarebbe stata un’erronea valutazione dei titoli di chi ha presentato il ricorso. Possibile? Ma forse l’aspetto che accende la sfida in maniera più pesante è quello raccontato a pagina quattordici di un ricorso alto così.
L’avvocato spiega: «Vi è un’ulteriore censura che vede la violazione del comma 4 della stessa norma (il regolamento comunale per i concorsi, ndr) laddove viene specificato che “le prove devono svolgersi in un’aula aperta al pubblico di capienza idonea ad assicurare la massima partecipazione”. Va detto innanzitutto che, in occasione delle prove orali, infatti, le candidate sono state fatte sedere al di fuori della sala d’esame (e non all’interno della sala dove si teneva la prova), con evidenti difficoltà per le stesse di “partecipare” alla prova in corso. Inoltre, e molto più rilevante relativamente al ricorso che ci occupa, durante l’esame della signora (omissis), precisamente dopo la prima domanda, la porta della sala d’esame veniva socchiusa da un componente della commissione, impedendo la pubblicità della prova». Altra materia di scontro davanti ai giudici amministrativi, con i candidati che diventano quasi 007 per controllare al millimetro le mosse degli altri concorrenti. Che a volte diventano nemici.

 
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LA SANITA' E' MALATA PURTROPPO NON SEMBRA CI SIA L'INTENZIONE DI CURARLA

Post n°18 pubblicato il 25 Agosto 2009 da pqr9

da contrappunti rivista di controinformazione

da leggere per una panoramica non recente ma puntuale

 
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Disparità per i "primari": pagelle in Toscana, niente marcatempo a Napoli

Post n°17 pubblicato il 25 Agosto 2009 da pqr9

di MAURIZIO MOTTOLA.  Un buon sito blog

In Toscana sono in arrivo le pagelle anche per i "primari" (secondo l'attuale definizione i direttori delle strutture complesse). Dopo i manager, già sottoposti a valutazioni dal 2005, in tale regione anche il lavoro dei 1.100 direttori delle strutture complesse, che dirigono reparti o servizi territoriali, sarà analizzato in base ai risultati ottenuti. Il modello toscano è il primo in Italia a puntare sulla misurazione e valutazione delle prestazioni sanitarie del settore, con un set di indicatori che è stato perfino brevettato dal laboratorio di ricerca Management e sanità della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, che lo ha messo a punto. Come criterio si è scelto di partire da chi ha più responsabilità, quindi di cominciare dall'alto: prima il direttore generale, poi quello sanitario, adesso i direttori di struttura complessa. Invece all'ASL Napoli 1 Centro non tutti i "primari" timbrano il cartellino, potendosi sottrarre ad ogni forma di controllo con l'utilizzare a loro favore la prerogativa di non avere per contratto un orario minimo di lavoro. Mentre partecipando a corsi di aggiornamento al Nord ti capita di fare la fila - per ritirare l'attestato di partecipazione - con colleghi "primari", che ottemperano - insieme con i colleghi semplici "dirigenti" - agli obblighi di aggiornamento, ti capita invece raramente di condividere tale fila in un corso di aggiornamento svolto al Sud. Anche per quanto riguarda le malattie, pur essendo in media più anziani si ammalano di meno o non si ammalano affatto, mostrando di avere una salute di ferro e la capacità di essere sempre presenti. Avendo l'obbligo di controllare i loro colleghi ed il personale del comparto corrono il rischio questi "taluni primari" di essere poco evangelici se non addirittura "farisaici": fai come ti dico io e non come faccio io! Sono insomma Brunetta-esenti, a dimostrazione che la legge è uguale per tutti è nei testi di educazione civica e però nei fatti è un'opzione. Collocati spesso in strutture inadeguate - sia logisticamente che funzionalmente - però anche i "primari" patiscono con i loro collaboratori i disagi di scarsa luce ed areazione dei locali, angustia degli spazi, mancanza di privacy nel rapporto con i pazienti, però lo patiscono per molto meno tempo rispetto agli altri dirigenti e dipendenti ed è sicuramente per questo che si ammalano meno o non si ammalano affatto. Non avendo però un formale orario di servizio (con relativo riscontro ed eventuale controllo) possono entrare in contenzioso con l'ente nel cosiddetto infortunio in itinere, che è l'incidente sul lavoro che può capitare per l'appunto nel tempo e nel percorso per andare in servizio da casa o smontando dal servizio per ritornare a casa. Come si fa a stabilirlo in assenza di riscontri e controlli sull'orario di lavoro? Può sembrare una questione di formale accademia ed invece inerisce un aspetto importante della tutela del lavoratore, garantita normativamente. Che credibilità avrebbe l'affermazione che l'infortunio è accaduto alle ore 7 e 31 minuti, in quanto il "primario" sarebbe giunto sul posto di lavoro - semmai come sempre! - entro le ore 8? Comunque con nota prot. N. 6464 del 19 luglio 2006 dell'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), avente per oggetto Chiarimenti sulle clausole dei Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro della Dirigenza del SSN, veniva tra l'altro fornito il seguente chiarimento: "I direttori di struttura complessa sono tenuti ad assicurare la propria presenza in servizio al fine di garantire il normale funzionamento della struttura cui sono preposti. Per tali dirigenti non vi è l'obbligo di orario minimo ma quello di articolare e correlare il proprio tempo lavoro all'orario degli altri dirigenti come attesta il riferimento all'art. 14 contenuto nel comma 1 della disposizione in esame. A tale scopo è necessario che il direttore di struttura complessa, con modalità condivise con le aziende, documenti la pianificazione della propria attività istituzionale e delle proprie assenze nonché dei giorni ed orari dedicati alla libera professione, al fine di rendere del tutto trasparenti le modalità delle proprie prestazioni lavorative". Già in precedenza, con nota prot. N. 11632 del 25 ottobre 2000 dell'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), veniva fornito tra l'altro il seguente chiarimento: "Il dirigente responsabile di direzione di struttura complessa ha come finalità il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall'azienda e connessi all'incarico affidato. Il suo orario è, pertanto, articolato in modo flessibile per correlarlo alle esigenze della struttura alla quale è preposto. È demandato ad un accordo tra la direzione generale dell'azienda ed il dirigente interessato come debba svolgersi e con quali sistemi la rilevazione della sua presenza in servizio, rilevazione che non avendo più alcun carattere fiscale, deve, comunque, poter consentire all'azienda l'applicazione degli istituti contrattuali (quali aspettative, malattie, ferie, permessi etc.) o la verifica delle responsabilità ovvero ancora garantire al dirigente le tutele medico-legali, previdenziali, assicurative ed infortunistiche nonché, per i dirigenti sanitari, la distinzione dell'attività istituzionale da quella libero professionale intramuraria". Che la totalità dei "primari" (semmai tranne uno solo!) si comporti in maniera corretta non sminuisce lo portata di quanto finora evidenziato: anche se si trattasse di un solo "primario" (diciamo l'unico "furbo") vanno consolidate e rese operative procedure certe perché sia ottemperata l'uguaglianza sul posto di lavoro relativamente al rapporto di ogni lavoratore nei confronti dell'ente. Se anche i primari timbrassero il cartellino forse meno dirigenti ambirebbero spasmodicamente a diventarlo e la qualità del vissuto sul posto di lavoro e del rapporto con i pazienti certamente migliorerebbe

 
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