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« LEGGETEDA : LEGA NORD CA...DOPO IL VOTO SOLO POLEMICHE »

NON SI IMPONE L'AMOR DI PATRIA CON UN INNO, MA ....

Post n°33 pubblicato il 08 Novembre 2012 da LIBERODIPARLARE
Foto di LIBERODIPARLARE

 Negli anni del dopoguerra, guando io andavo alle elementari, tutti conoscevamo TUTTO l'inno d'Italia, non lo cantavamo pesso, ma lo conoscevamo. Con gli anni tutto è cambiato, sono scomparsi l'Inno e molta della nostra storia, ho invidiato a lungo i francesi: così orgogliosi della loro e tutto sapevano del loro passato Mi sono vergognata  dei nostri ragazzi che non conoscevano nemmeno gli eroi del nostro risorgimento, a parte Garibaldi e pochi grandi, ma figure"minori" che avevano fatto l'Italia erano scomparse dai libri e i giovani, se non con famiglie ancora legate al passato glorioso, niente o poco sapevano dei Martiri di Belviore, Mazzini solo in modo marginale, nessuno o pochi aveva letto i suoi scritti, Pelico solo uno che aveva scritto Le mie Prigioni, e via di seguito. Non era certamente colpa loro ma della scuola massificatrice e colpevole di cercare di cancellare un'identità nazionale, quella che ora cercano di imporre per decreto. E' tardi, ora l'Italia Unita, almeno nel cuore di molti Italiani,  non esiste più; Tartassati, umiliati, vessati, controllati anche nel privato e vittime di ingiustizie, coperti da debiti da una politica vergognosa fatta di privilegi e sprechi, sono oramai disgustati e hanno finito per non riconoscersi più in questa Italia.

Ma la paura fa novanta e allora corriamo ai ripari, imponiamo per decreto l'Inno d'Italia, diamo agli italiani qualcosa che li unisca. ma davvero pensano, questi PERSONAGGI ( li chiamo così per non rischiare una denuncia per offese) che basti far cantare per dimenticare le loro schifezze? Io mi sono sentita offesa quando l'atleta medaglia d'oro  alle olimpiadi  di Londra non solo non cantò l'Inno della Nazione da lei rappresentata ma assunse anche un atteggiamento di distacco ( e mi modero). Non ricordo il nome, ho voluto dimenticarlo, perchè quello e per ogni evento nazionale è l'unico momento in cui tutti sentiamo il desiderio di cantare L'INNO DI MAMELI, ma poi non chiedetemi di farlo in nessun'altra occasione. L'Italia che mi aceva sentire fiera è morta, sepolta.

Ma per chi volesse conoscere l'Inno che Mameli ,< l'inno scritto sull'onda del fervore patriotico, preludio della guerra contro l'Austria, scritto da un genovese, appunto Goffredo Mameli, e musicato a Torino da un'altro genovese Michele Novaro>, ecco sotto il testo completo.

 

 

 

 

 

 

 

Fratelli d'Italia,
L'Italia s'è desta;
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma;
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Uniamoci, amiamoci;
L'unione e l'amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:
Uniti con Dio,
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Dall'Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò

Ora basta essere schiava di Roma, basta essere calpesti e desiri e se giureremo di " far libero il suolo natio" sarà per difendere l'indipendenza della nostra TERRA, quella natia e non l'Italia intera. E sono certa che ogni abitante di una qualsivoglia regione la pensa così. Dite che siamo solo noi del nord a pensarla così?  Provate a chiedere ad un siciliano se sarebbe pronto a morire per difendere la Lombardia.

 
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