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Post n°35 pubblicato il 28 Marzo 2012 da splendore07
UNA DONNA UCCISA OGNI DUE GIORNI.... UNA STRAGE SILENZIOSA.
Vengono definiti raptus,delitti passionali,drammi della gelosia,ma sono omicidi e in Italia sono in costante aumento,una sorta di escalation dell’orrore. Ex fidanzati,amanti respinti,mariti. Nemmeno la legge prevede, una parola per definire questo massacro perpetrato a danno della donna. Ma una parola c’è per definirlo: “femminicidio”
Fa rabbrividire che noi che ci consideriamo paese civile,oggi, le “deplorazioni internazionali” ci pongono al livello del Messico di Ciudad Jaurez, forse,in assoluto la piu’ violenta delle città a livello mondiale.
Perché tutta questa violenza portata fino al gesto estremo dell’omicidio?
Cito da un articolo molto bello di A. Sofri, ieri su Repubblica: -L’uomo è cacciatore, si dice il cacciatore gode nello scovare la preda,inseguirla,braccarla,catturarla e farla finita.Al centro del millenario addestramento dell’uomo maschio, sta il desiderio e la certezza del diritto naturale di possedere la donna, la chiudi a chiave,la usi,la fai figliare,e lustrare,la bastoni ogni tanto,perché non si distragga dall’obbedienza. Ma l'altra metà della "cosa" è la sensazione che la "tua" donna ti sfugga anche quando è riempita di botte e di moine, che il diritto di possederla è eluso da un’impossibilità. L’uomo avverte con offesa,paura,vergogna questo scacco indomabile,e in fondo un’inferiorità sessuale,un piacere pallido,rispetto a quello che immagina sconfinato ed astratto della donna-la sua capacità di puttana-e,quando è convinto di averla perduta,la uccide.
Ecco alcuni dati delle violenze in Italia. Donne uccise nel 2012 46 ( sono passati solo 3 mesi del nuovo anno.Nel mese di marzo sono stati commessi 5 omicidi) Donne uccise nel 2011 139 Donne uccise nel 2010 127
Donne fra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita 6 milioni e 743 mila Donne che hanno subito violenza prima dei 16 anni 1 milione e 400 mila
Autori di violenza 70% partner 17% conoscenti 6% estranei
La giustizia 7% le violenze denunciate (pochissime. la maggior parte delle donne subisce in silenzio,anzi convinta che il comportamento del compagno sia dovuto al troppo amore. e poi,come si fa a denunciare il proprio compagno di vita?) 25% gli autori di violenze che vengono imputati 1% quelli che vengono condannati. (no comment!)
Ma l’aspetto piu’ triste e tragico, che lascia sgomenti,è che nelle nuove generazioni, si riscontrano comportamenti analoghi. Non si arriva al gesto estremo dell’omicidio, ma si praticano stupri di gruppo. Giovanissimi,”il branco” che “agisce”ai danni di coetanee o addirittura di “donne" poco piu’ che bambine.
Non credo che, un aumento delle denunce da parte di donne che hanno subito violenza, o una, (in Italia) remota possibilità di inasprimento della durata della detenzione carceraria,possa invertire questo tragico “trend”
Non so quante “generazioni” occorreranno prima che questa vergogna cessi. Potrebbe non accadere mai. L’unica possibilità concreta è sensibilizzare,educare i giovanissimi al rispetto, del “diverso” nella fattispecie la donna,affinchè si stabilisca un corretto rapporto. E’ l’unica via di “salvezza”
Ho letto che il ministro dell’istruzione pubblica, ha un progetto, in tal senso, per una campagna nelle scuole. Ma trattandosi della nostra “Italietta”,potrebbe fermarsi al solo intento,e il “progetto” non vedere mai la luce. Perché non facciamo dell’8 Marzo una “crociata” per far cessare la “mattanza”? la "ricorrenza" riacquisterebbe un senso,un valore, oggi completamente svilito, perso. Sarebbe un motivo "forte" per riprendere a " lottare"
C’è un dubbio “atroce” che da un po’ mi attanaglia: Gli uomini nascono dalle donne: siamo noi che cresciamo mostri? (Splendore) |
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Si è parlato a lungo in passato di "invidia del fallo"... Direi che ci si dovrebbe orientare piuttosto verso l' "invidia del ventre".
Il tuo dubbio fa tremare, ma è colmo di verità...
Spetta pertanto alle donne prendere coscienza di ciò, rifiutando compromessi, omertà, falsi vantaggi o squallide vittorie.
Devono essere le donne ad impedire che questo accada, educando in PRIMO LUOGO i propri figli al rispetto delle diversità tra i generi/sessi, organizzandosi, solidarizzando tra loro e operando insieme agli uomini "consapevoli", per determinare un cambiamento sociale e culturale in tal senso.
Conosco il femminicidio perpetrato a Ciudad Juarez, conosco i fatti noti, e inorridisco all'idea di tutti i casi che restano "sommersi" di violenze consumate tra le mura domestiche... e l'anima sanguina...
Ti abbraccio, M.