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« THE RANGEPAST »

IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO, disquisizioni tra il serio e il faceto

Post n°82 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da splendore07

Chi è il centro dei loro pensieri, il loro orgoglio, o l’eterno fardello?

Sembra che la vita di un uomo, inteso come maschio,  ruoti tutta intorno al proprio pisello, dall’infanzia alla vecchiaia, secondo un ancestrale innato istinto, trasmesso di generazione in generazione con virile orgoglio.

Dal piccolo che gira nudo per casa, mostrando tronfio di orgoglio alle “rappresentanze” di varia età, del gentil sesso, la capacità di manovrare il suo “birillo” solo con il pensiero, al compagno “over” 50, perdutamente innamorato della sua ancora arzilla appendice, al collega, persona riservatissima, per nulla incline al più piccolo accenno di dialogo,  quasi al limite della misantropia, capace di alterarsi vistosamente, perché ferito nell’orgoglio, dalla definizione di “coso”, data da un articolo su una rivista femminile, a quello che per lui è il suo “animaletto”.

 

Già, il miglior amico dell’uomo.

Dall’interesse per la “pura meccanica” del fanciullo, si passa poi, quando arriva la pubertà, allo studio delle misure e alla verifica della famosa legge della “L”:

chi è lungo ce l’ha corto, e chi è corto ce l’ha lungo.

Segue poi, una più celata ma consolatoria fase:

“l’importante non è averlo lungo, ma saperlo usare bene” che, diciamocelo, accontenta la maggioranza dei “proprietari”, mettendo a tacere eventuali angosciosi dubbi se “lui”, risultasse, nell’immaginario maschile, al di sotto delle misure considerate “standard”.

Esiste poi, una molto affollata categoria, che vede gli appartenenti, passare la propria giornata a “sistemarselo”.

Misteriose restano le ragioni per le quali, costoro, lo facciano.

Si può ipotizzare che, i motivi che portino ad un siffatto singolare agire, siano da ricondurre, principalmente a due fattori:

trattasi di individui portatori di un “fardello” debordante dalla “mutanda”, e che nemmeno  i pantaloni riescono a contenere o, perché bisognosi di verificare in continuazione che sia ancora “lì”, l’ingombrante fardello.

Poi, all’improvviso, può succedere che, discettando della questione con un’amica molto più scafata, si riceva l’illuminazione:

“la vita di un uomo gira tutta intorno al proprio pisello”?

Che c’è di strano? : Anche quella delle donne!

I Maya, quei “porta sfiga”, predissero la fine del mondo, per poi essere rettificato in un molto meno catastrofico:

il mondo non finirà, comincerà una nuova era.

Sarebbe solo pia illusione, sperare in un’epoca dove il centro dell’esistenza, sia posizionato un po’ più in alto, se non nella testa, almeno nel cuore?

Immagine quanto mai suggestiva! : un cuore trafitto da un pisello. Potremmo “eleggerlo” a logo del nuovo millennio!

Dopo “attenta” riflessione, sono arrivata alla conclusione che, fortunatamente, il “trend” ,anche se lentamente, sta cambiando.

Le donne, se non tutte, si stanno svincolando da questa sorta di “input”, cercando di orientare interessi ed energie, verso la ricerca della propria identità all’interno della società, dove, a parole, la donna ha fatto passi da gigante in fatto di conquiste, emancipazione, trattamento di parità con l’uomo, ma di fatto, nella realtà, la discriminazione è sempre presente anche se non più così plateale.

Quindi, maggiore consapevolezza, per continuare nella ricerca di un’identità che seppure a fatica, si sta ritrovando.

Un investimento emozionale e di tempo, che vale sicuramente più dell’affannarsi nella corsa al “pisello perduto”.

 

(Splendore)


 

 

ESTENSIONE….PROVOCAZIONE?




“l'HOMME SEMENCE ”, quando le donne rinunciano agli uomini

 

Violette Ailhaud aveva sedici anni, quando, nel 1851, sparirono tutti i maschi dal suo villaggio, un minuscolo borgo della Provenza.

Catturati e massacrati perché insorsero al colpo di stato di Luigi Napoleone.

Violette, era una contadina e scriveva utilizzando un lessico molto semplice : il patois.

Poche decine di pagine, testimonianza di vita vissuta, mancanti di sapere alcuno, ma pregne di potenza icastica. E lei, si improvvisa  "cronista".

Il manoscritto, ora, è raccolto in un piccolo libro dal titolo molto significativo: “L’homme semence”.

Cosa viene meno quando gli uomini mancano?

Gli abbracci, le carezze, la forza per adempiere alle pesanti incombenze della vita contadina. Ma a tutto c’è rimedio.

Tranne che ad una cosa:

il seme, appunto.

Questo mancherà fino a quando non sarà possibile riprodursi con altro metodo.

Le donne del villaggio stringono un patto: il primo uomo che il caso avesse portato ad arrampicarsi su quelle colline, sarebbe stato di tutte.

Fine del matrimonio, della coppia, e anche dell’amore:

l’uomo è seme, e il seme deve essere condiviso.

E’ così, le donne, sera, dopo sera, si divertono ad immaginare come potrà essere quest’uomo, spogliandolo, rivestendolo mille volte al pari di una bambola.

Il tema dell'assenza del maschio è ripreso anche da un altro romanzo: “Herland”(1915) di Charlotte Perkins, nel quale, la sparizione è fatta risalire ad eruzione vulcanica.

Da allora, le donne, vivono in pace, in una società egualitaria, riproducendosi per partenogenesi, nella bellezza e nell’intelligenza.

Il sesso tra donne, in Herland, è molto più soddisfacente e ricco di sfaccettature.

Anche la scienza lo sostiene.

Scoperta, che venne accolta da indignata reazione nel mondo accademico.

Quando negli anni Sessanta, William Master e Virginia Johnson, resero pubblici il loro studi, fu un colpo basso sferrato ai danni degli uomini, sostenere che, l’orgasmo femminile, vale dieci volte quello maschile.

E anche senza il prezioso apporto, della loro anatomia, otteniamo elevatissima soddisfazione.

 

 


Liberamente  tratto dalla recensione di Elena Stancanelli (la Repubblica)

  a “L’homme semence”  

 

 



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Commenti al Post:
PERLASNAKE
PERLASNAKE il 28/01/14 alle 12:40 via WEB
Gio' mi hai fatto ridere tantissimo con questa tua descrizione del maschio alla ricerca della sua essenza!!!! Credo che sia veramente la molla che muove l'umanità in senso maschile con comportamenti veramente molto....direi impollinativi?? e femmine alla ricerca della qualità e quantità. Chissa' se veramente le donne sono alla ricerca di una vera identità o semplicemente cercano di non affogare nella disperazione di un mondo soggiogato da concetti maschili. Hai visto il filma Irina Palm? un abbraccio carolina
 
 
splendore07
splendore07 il 02/02/14 alle 22:39 via WEB
Mi fa piacere apprendere che, le mie disquisizione su un argomento che riveste una grande importanza nell’universo maschile, abbia suscitato in te ilarità. Di fatto era lo scopo del mio scrivere.:-D Ma quello che temevo si è avverato.
Alcuni dei rappresentanti del “sesso forte” si sono risentiti, "accusandomi" di esternare concetti stereotipati della serie “l’uomo ragiona con l’uccello”, sic!. Altri, hanno esibito chiaro orgoglio e vanità,manifestate con” profonde” esternazioni, ponendo accenno sul successo del loro “animaletto”, “ambita preda” presso l’universo femminile. Insomma la classica esternazione da Macho, colui il quale, ancora indefessamente persevera nel coltivare attributi virili, perché teme di non essere ritenuto tale, e quindi, risulterebbe un insopportabile smacco per la scarsa considerazione che avrebbe agli occhi della femmina.
Che tristezza!, Carolina.
La ricerca dell’essenza maschile dovrebbe essere la stesa che muove quella femminile, sganciandosi una volta per tutte da sciocche convinzioni che ancor oggi resistono, dure a morire, in una società che ancora privilegia il maschio.
Il nostro, è tuttora un mondo costruito dagli uomini per gli uomini, il loro potere è così antico e consolidato tanto da estendersi all’idioma. Il termine uomo, non ha genere, ossia, vale per indentificare maschio e femmina, lo stesso vale per bambino, figlio. Potrei continuare negli esempi.
Ho letto che, il messaggio pubblicitario di un noto integratore, promosso da una voce maschile, recita: cosa chiede la donna dopo i 50? Risposta: un supporto post menopausa. Poi, cosa chiede un uomo dopo i 50? Risposta: una mente sempre attiva.
Il messaggio, va oltre il solo scopo pubblicitario. Se lo si analizza, è qualcosa che ha attinenza con la auto disistima delle donne. Ancora resiste il concetto dell"'utero" a scapito delle menti delle donne. Anche noi ne sono dotate! Nella nostra società, nella quale ancora abbonda pletora di stolti ,ahimè, non solo maschi, crede o fa finta ipocritamente di credere che i soprusi sulle donne che quotidianamente si reiterano, siano frutto di una provocazione femminile, piuttosto che di una sottocultura maschile deformata e deformante.
Non dobbiamo dimenticare che il principale disturbo nervoso, attribuito a noi donne, l’isteria ,trae il nome dal termine greco hystera, utero, appunto. Nell’antichità, si pensava che fosse organo staccato e vagasse all’interno del nostro corpo.
Platone, gli attribuì sorta di volontà propria, portatore di “soffocamento e crudelissime angosce”. Ma si “pronunciò” anche a proposito di “lui”, definendolo“ creatura ribelle che come animal sordo a ragione con furente libidine smania di sottomettere a sé tutto”. Grazie Platone :-D.
La strada è ancora lunga e credo, quasi tutta in salita.
Non conosco il film da te menzionato, farò “adeguata” ricerca :-)
 
   
PERLASNAKE
PERLASNAKE il 19/02/14 alle 12:57 via WEB
Ciao Giò, penso che questa attitudine maschile o femminile a concentrarsi sull'aspetto sessuale come l'unico strumento di comunicazione sociale sia il degrado che permette di mantenere in atto forme di potere che altrimenti comporterebbero un non controllo e quindi uno stato di libero esercizio, che in società costituite e controllate dall'aspetto maschile non può esistere. Nei racconti che hai citato in realtà si ripropone l'aspetto essenziale naturale della sessualità che nelle specie è fondamentale per la fecondazione e la continuazione della specie: il seme generatore e quindi come tale da utilizzare . Se non esistesse l'inseminazione non esisterebbe la continuazione della specie e fin quando la specie umana avrà questa forma e questa necessità così è. Comunque ciò che appare evidente è che, aldilà dell'idea di progresso, di evoluzione ,...la specie umana è molto ancorata al possesso ed alle passione relegando spesso le proprie affinità elettive a semplici impollinazione oltretutto spesso insoddisfacenti e svilenti sia per il sesso maschile che femminile. Credo che una cosa fondamentale sia da evidenziare: che l'aspetto femminile creativo generativo e curativo è l'unica salvezza dell'umanità e quindi il prenderne coscienza è la salvezza. Un abbraccio forte carolina
 
     
splendore07
splendore07 il 25/02/14 alle 12:07 via WEB
Viviamo in una società fa della sessualità merce di scambio e simbolo di potere. La mercificazione del sesso prima appannaggio maschile, vede ora anche la donna “rivendicare” una libertà che solo deriva dallo scimmiottare i comportamenti maschili: L’uomo puttaniere e la donna prostituta.
Un ruolo, che è solo un auto negarsi a quella femminilità dove, la nostra società la costringe. Uno status consolidato nel tempo che, comporta soprattutto nella società italiana, l’imitazione del maschio quale sinonimo di emancipazione. Dimenticando che, il riscatto della donna, non avviene soltanto con i processi di emancipazione sociale, economica, ma con la “maturazione” dell’uomo quando avrà imparato l’alterità.
E’ triste constatare che la donna, sia costretta per avere un trattamento che la avvicini ai canoni maschili, a diventarne una copia, che ha il solo risultato di svilire la sua peculiarità. Questa “brutta copia” dell’uomo è riscontrabile in tutti gli ambiti.
Chissà quando raggiungeremo la consapevolezza della nostra natura che ben distinta è dal maschile, quando riusciremo a farci valere per quanto siamo capaci di fare con quella precisione, attenzione, ordine, decisione, senza mai essere sopra le righe, senza l’uso di autorità, ma determinate, con dolcezza.
Tutto questo fa sì che le donne vengano tenute accuratamente lontane dal potere esercitato dagli uomini ,che le vedono non prezioso contributo, ma a causa delle loro qualità, concorrenti, e quindi pericolose.
Il possesso, mai potrà venire meno se come detto, non si riuscirà ad impostare un rapporto che fonda le basi su una effettiva parità. Solo allora la donna smetterà di essere considerata oggetto, “proprietà” del maschio, sulla quale rivendicarne il diritto di appartenenza.
L’evoluzione del maschio, deve partire dalla psiche affinchè tutto ciò avvenga, ma tutte le evoluzioni psichiche richiede parecchio tempo. Negli esempi citati, si parla di un’ utopica, società al femminile.
Ma mentre l’Homme semence, è una vicenda accaduta che vede le donne stringere un patto per l”uso” del maschio al solo fine riproduttivo: non piu’ un uomo per ogni donna, ma un uomo per tutte le donne. In “Herland”, l’abolizione del maschio è totale, ipotizzando una riproduzione utilizzando solo i cromosomi X quelli che identificano il sesso femminile, in modo da ottenere una società interamente al femminile.
Grazie Carolina per i tuoi contributi
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 28/01/14 alle 16:29 via WEB
..."l'illuminazione" schiarisce l'ambiente e rende possibile l'osservazione che va sempre fatta con una duplice visione a 360°; bello aver la possibilità di poter godere di questo prezioso accesso all'illuminatore/trice.
"Uomo" & "Donna" pari sono se soltanto sentono di esserlo. Le scale di valutazione son tante ...molte implicite e sconosciute ...anche non identificabili e, spesso, ciò che appare rilevante è soltanto perché osservato con diversa sensibilità o da posizione che ciò permette.
"Maschio" & "Femmina" son complementari, ma anche così pari sono seppure in una scala più ristretta considerati.
"Piselli" predominanti ne troviamo tanti nelle vari sedi ...organi sessuali ...cuori ...cervelli ..spiriti o anime pure. Con il loro miscuglio è possibile approntar minestre di ogni gusto dove i sapori non son solo di piselli, ma di tutti i prodotti che madre natura ci offre.
Esse sono le "individualità" ..."personali" e "sociali" ne rappresentano il piatto unico che ci può saziare a volontà se son state ben sortite. Altrimenti altri piatti e sempre possibile approntare ...meglio selezionando gli ingredienti che se pur appaiono tutti piselli ...infinite minestre personalizzate possono regalarci.
L'ho buttato così cara Giò, come uno di quei sassi dell'ultimo post che ho commentato ...e forse a quello il mio istinto si ricollega; un caro abbraccio, Mario.
 
 
splendore07
splendore07 il 04/02/14 alle 22:19 via WEB
Illuminazione. Può avvenire tramite la cultura, quella derivante dalla carta stampata, l’unica che io ritengo degna di questo nome. Aumenta la conoscenza, e ha un benefico effetto collaterale, ci stimola a cercare sempre nuovi territori da esplorare, perché mai nessuno sa abbastanza e abbastanza presto come ebbe a dire Pound. Oppure, fonte per arricchirla, è l’apporto che ci viene dalle persone, in uno scambio che può continuare a lungo. L’illuminazione, alla quale io alludo, nel mio post, fa rima con l’ironia.
Essere acculturate-noi donne- forse quelle che peccano un po’ di ingenuità, nella quale io rientro, da altra rappresentante del nostro sesso.
Dovrebbe essere scevra da pregiudizi, che enormemente ne limitano gli orizzonti, rendendo povero e ristretto il pensiero e la sua penetrazione. Le menti dovrebbero essere aperte, senza essere inclini al giudizio e alla relativa condanna che spesso ne segue. Non facile.
Caro Mario, la tanto agognata parità, non può essere semplificata portandola solo al sentirlo.
Non credo di essere tacciata di “femminismo estremo” o che nutra avversione per gli uomini se affermo che tutt’oggi, noi donne, nasciamo, cresciamo, operiamo in una società che è costruita, modellata al maschile.
Sono certa che nessun uomo possa negare che la donna sia ancora penalizzata, e riceva diverso trattamento. La distinzione rimane marcata, netta.
Permettimi di usare il condizionale, quindi correggo la tua frase in “Maschio e Femmina” dovrebbero essere complementari, ma di fatto, ancora non lo sono. Resta, per ora, concetto astratto.
Il ruolo, dovrebbe avere un’intercambiabilità: l’uomo è il completamento della donna, e viceversa. Ma questa asserzione, è intesa e vissuta fondamentalmente dal solo maschio, in nome di una presunta superiorità, fisica, psichica. Che poi si tratti solo di tristi stereotipi, non “libera” il maschio da tale concezione.
I “piselli” delle mie discettazioni, sono solo ironicamente riferiti all’organo sessuale maschile, con una considerazione: quella che fa parte dell’illuminazione, il “ruotare” dell’esistenza intorno a quell’appendice della quale l’uomo ha l’esclusiva, estesa alla donna, o perlomeno ad un certo tipo di donna.”
Piselli”, dovrebbero essere sempre supportati prima di tutto dalla mente, per poter ridere di una ironica affermazione, riducendola solo a vecchio stereotipo che un grande attore, Robin Williams ebbe a dire : Dio ha fornito l’uomo di un pene e di un cervello, ma non di sangue a sufficienza per farli funzionare entrambi allo stesso tempo. Detto da un uomo, la dice lunga!
Il “funzionamento” di cuori, cervelli, per arrivare a spiriti o anime pure, prevede ben altro "propellente", che va sotto il nome di sentire, sensibilità ,emozionalità, un sentire che vada oltre la materia. Rientra, ancora, purtroppo nella “merce” rara, e quindi preziosa.
Le individualità, la diversità sono sempre apporti insostituibili, necessari, perché è solo dalle caratteristiche dei singoli che puo’ arrivare l’arricchimento per ognuno. E la crescita ne è naturale conseguenza.

Sorrido, alla tua simpatica espressione che, vede il tuo commento, al pari di un sasso lanciato. Non è stato un “lancio” casuale, ma calibrato. Hai saputo imprimere la giusta forza, al braccio, hai fatto percorrere al sasso la distanza che ti eri prefissa :-)
 
   
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 11/02/14 alle 23:36 via WEB
Grazie Giovanna, per la tua generosa interpretazione del mio contributo precedente ed ancor di più per le calibrate integrazioni che costituiscono ulteriori arricchimenti inerenti il principale concetto a me tanto caro per il quale <<"Uomo" & "Donna" pari sono se soltanto sentono di esserlo>>. Certo non è facile "sentirlo" ed ancor più difficile è il manifestare ed esercitare questa "parità" fra i generi.
Per mia esperienza di vita vissuta credo che ciò sia possibile.
Persona "LIBERA" lo si può "sentire" di esserla soltanto se lo si rende possibile anche all'altra parte: maschio o femmina che sia. La principale difficoltà sta, secondo me, nel cercare di rendere libera prima l'altra parte. Agendo con reciproca intesa si può evitare di render la vita impossibile. Ciò anche quando capita di affrontare difficoltà affettivamente traumatiche contando soprattutto sul "RISPETTO" che le "individualità" han saputo nel frattempo consolidare.

Qualche considerazione sulla prima parte del tuo post non posso fare a meno di sparala avendo accuratamente evitato di farlo nel mio primo contributo.
La dotazione maschile, secondo me, non è materia neutra di discussione fra i generi per motivi oggettivi. Le battute spiritose ed ironiche che lo vedono attore, infatti, son usate, ad esempio, dai due generi a prescindere dal reale possesso. Non son paragonabile, inoltre, alle battute che le donne a volte fanno sulle dimensioni di alcune loro parti anatomiche, come seno o natiche: in parte perché il corpo femminile è talmente esposto e discusso da essere quasi del tutto depotenziato, mentre l'attrezzo maschile conserva un alone di segretezza in quanto scarsamente esibito ed anche perché ad esso è tuttora associata una persistente forma di aggressività atavica abilmente utilizzata anche da personaggi di dubbia moralità per dar sfoggio a delle presunte misteriose influenze ammaliatrici.

Di nuovo grazie Giovanna, per le l'occasioni di riflessione che ci doni. un abbraccio, Mario.
 
     
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 12/02/14 alle 12:32 via WEB
...e saltata una "r" e quindi:
"non posso fare a meno di sparala"
sta per:
non posso fare a meno di "spararla"

termine non casuale, ma scelto per dar adeguata valenza alle mie conclusioni che son confermate sia in riferimento alle nostre specifiche realtà di vicinanza sia rispetto ai più vasti ambiti della convivenza umana.
un saluto, M@.
 
     
splendore07
splendore07 il 14/02/14 alle 23:24 via WEB
Un innocente errore di battitura, del quale non ho avuto percezione. E che di fatto, nulla ha cambiato nel senso del tuo esternare. Nessuno ne è esente, come detto, soprattutto se chi scrive tende ad essere prolisso, come la sottoscritta.
Le tue riflessioni, non sono affatto una sparata, ma frutto di un ponderato ragionamento che, vede coinvolti entrambi i sessi. Un grazie a te, Mario
 
     
splendore07
splendore07 il 14/02/14 alle 23:22 via WEB
Nessun ringraziamento Mario. Credo tu abbia avuto modo di appurare che è mia precisa volontà replicare ai commenti in maniera esauriente, cercando una completezza che soddisfa me, per prima, e che costituisce motivo di orgoglio se arriva a svolgere la preziosa funzione dell’arricchimento, funzione che dovrebbe essere la base per uno scambio che vada oltre le mere parole. Dalla diversità di opinione, perché un fatto puo’ essere visto da piu’ angolazioni, derivano spunti per riflessioni, aggiuntive.br> Credo sia difficile raggiungere la tanto agognata parità solo delegandola al sentire. Alla base ci sono comportamenti radicati ,ruoli stabiliti, imposti dal vivere, da una società che ancora tiene ben distinti gli ambiti entro i quali uomini e donne si trovano ad agire.
La libertà dovrebbe essere il fondamento sulla quale costruire solide basi per una relazione affettiva.
L’amore nella schiavitù, si deteriora, muore. Mentre ha nella libertà reciproca la sua massima espressione. Crediamo erroneamente che ingabbiando tale sentimento lo preserviamo dai pericoli, impedendone l'allontanamento.
Ma per il maschio, la libertà in amore è concetto del tutto inaccettabile. Il suo sentimento a differenza di quello della donna, si fonda sul possesso. L’uomo ha ancora concezione materiale del sentimento, la donna ne ha concezione piu' legata allo spirito .
Manca quasi totalmente nel maschio il concetto dell’alterità. Occorre impararne il linguaggio che la donna già conosce, essendo lei pura relazione. L’educazione al rispetto dell’alterità deve iniziare fin da piccoli. Solo così, diventerà naturale nei sessi, uno scambio paritario, scevro di possesso, nell’uomo e senso di inferiorità nella donna. Percorso, ancora lungo e in salita.
Concordo, che la donna, come ho già avuto modo di dire, sia esibita totalmente, tanto che nessuna parte del corpo, conserva piu’ quell’alone di mistero, che dà spazio all’immaginazione, snaturandolo completamente. Per contro, gran parte delle battute spiritose, relative all’appendice maschile, sono usate dai loro proprietari con allusioni ben precise volte all’ostentazione, del possesso di uno “strumento di potere”, e di godimento, oltre al vanto delle dimensioni e della consumata abilità nell’uso. Alle quali, seguono per avvalorare le affermazioni, testimonianze femminili. Non credo, affermando ciò, possa essere tacciata di usare sciocchi stereotipi.
Non riterrei solo presunta l’aggressività associata all’attrezzo maschile, come tu lo definisci. Sorta di alone leggendario di cui loschi personaggi ne fanno vanto per millantare poteri di seduzione.
Non faccio di tutte le erbe un fascio, ma il discorso non puo’ essere impostato sul singolo.
E' motivo di soddisfazione sapere che gli argomenti trattati, nei miei post, siano spunto di riflessioni
 
gaetano561
gaetano561 il 29/01/14 alle 22:33 via WEB
Simpatica.
 
 
splendore07
splendore07 il 02/02/14 alle 22:47 via WEB
Non mi è chiaro se tale “aggettivo” sia da destinare alla “blogger” :-D,autrice del “pezzo” o, alla esternazione a tratti gustosa, nella quale mi sono lanciata in discettazione.
Grazie, comunque :-)
 
lgpompili18
lgpompili18 il 30/01/14 alle 14:18 via WEB
"Consapevolezza" ? Difficilissima! Non basta il sesso. In psicologia si sostiene che conosciamo sì e no la metà di noi stessi: quello che crediamo di essere, ma non siamo. Auguri affettuosi, o donne!
 
 
splendore07
splendore07 il 02/02/14 alle 22:46 via WEB
Concordo nel riconoscere la difficoltà di avere totale consapevolezza della nostra natura, del nostro agire che determina gli accadimenti, indipendentemente dal sesso.
Una delle poche peculiarità che accomunano due esseri agli antipodi.
Forse, è piu’ corretto affermare che abbiano solo la consapevolezza di una limitata parte di noi. Vero, spesso, soprattutto quando l’età volge in quella stagione ingrata, che va sotto il nome di maturità, ci accorgiamo che comportamenti che credevamo consolidati, cedono il passo ad altri nuovi dei quali mai avremmo sospettato potessero appartenerci, diventando a tutti gli effetti nostre caratteristiche, soppiantando definitivamente le “vecchie”.
Ringrazio sentitamente, per gli affettuosi auguri, o uomo! sono convinta, ne abbiamo un gran bisogno :-)
 
bizzina61
bizzina61 il 05/02/14 alle 00:51 via WEB
...rivendico,adorata amica ,il diritto di parlare delle Donne su di un post apparentemente al maschile...e cito una Donna stupenda ,che ha amato Maschi "Eterni"...in quel che si dice LETTERATURA...e quindi oscurazione del fine. ...e per il mio sentire arte vita..."Ascolta il passo breve delle cose .....assai piu' breve delle tue finestre...quel respiro che esce dal tuo sguardo....chiama un nome immediato: la tua donna ...E' fatta di ombre e ciclamini,ti chiede il tuo mistero ...e tu non lo sai dare"..(A.Merini Fiore di poesia)....Ho avuto un figlio maschio ...ed avrei voluto fosse femmina ...Assurdo in un mondo in cui il "basso" e'XX...e l'alto xy...Volevo il non confronto ...Volevo ancora una volta partire dal basso ...dal non istruito come educazione ...Vedi,cara Gio,io mi sento solo Femmina ...non liberta' ,ne' proprieta'...Ho un cuore che batte ...quello si... Ho letto molto ...Gli apparenti antipodi dibattono tra la "protesta virile " di Adler e "L'invidia del pene " di Freud....il desiderio di aver tutti l'appendice ...o la paura di castrazione mista all'invidia?....Noi donne ,vogliam essere come una collana di palpitanti ostriche sessuali alla Neruda ...o vedere "un verme con le ali di un'aquila"?(V.Wolf)....E' ermetismo puro,ma so che tu comprenderai ...Nessun millantar in queste poche parole ...Ecco il concetto : nelle donne si percepisce la voglia di colmare un vuoto ...prigioniere di un mondo intellettuale pensatore al maschile ,senza peraltro aver mai conosciuto le sbarre di una prigione ....La luce filtra ...non facciamocela sottrarre da un'indecente educazione inculcataci per inerzia...Non abbiamo confini ...se un'appendice da noi non e' ben visibile ed esterna ....Riversiamoci tra le braccia di chi amiamo ...ma non sentiamoci minime ...e neanche immense ...L'ignoto ...ossia ,cio' che non ci appartiene ,non e' sapienza ...e nemmeno innata superiorita' ...Impariamo a non esser compiacenti ...ma solamente uguali esseri viventi ...Ironicamente ...tutti ...ci aggiustiam le mutande ...perche' posson infastidire interessanti pensieri ...Con tutto il mio affetto ...Scrivi come fonte e sorgente d'ispirazione ...Sei sempre acqua come elemento ...Con ammirazione ti abbraccio tanto mia cara Gio ...ciao Amica mia ...Catia
 
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 06/02/14 alle 11:54 via WEB
Qui nessuno e' una palpitante ostrica sessuale o un verme con le ali d' aquila . Si tratta semplicemente di sapere amare o meno , indipendentemente dal sesso . Io amo . Altri ci provano e basta . Neruda o non Neruda . Ciao UN UOMO
 
 
splendore07
splendore07 il 12/02/14 alle 22:35 via WEB
Essendo io donna, ho utilizzato il maschile, improntando le mie disquisizioni sull’ironia, preferendo “indossare una leggera veste” che però non fa rima con futilità o sciocco esternare ma che coinvolge direttamente e strettamente anche l’universo femminile, perché a loro è rivolto il messaggio. Chi potrebbe avanzare tale rivendicazione, se non le donne che danno voce a loro stesse?, forse non a tutte, ma a gran parte di loro.
Il distinguo operato per l’ identificazione di requisiti ben diversi che differenziano il MASCHIO, dall’UOMO, hanno valore, anche per la FEMMINA che si discosta dalla DONNA. Forse è proprio nel maschio e nella femmina che si possono riscontrare affinità di comportamenti, gli unici riconducibili a quelle linee parallele che corrono affiancate senza mia incontrarsi. Appartenenti alla stessa specie umana, ma fondamentalmente diversi in tutto
Credo che l’uomo non sappia rendere il proprio mistero, perché di fatto non lo possiede, o perlomeno, appannaggio di quei pochi in possesso di un sentire femminile, che non viene celato perché ritenuto, “attributo” che mal si adatta ad una virilità che deve sempre essere ribadita, dimostrata, ostentata presso di noi, ma che esaltandolo, diventa un prezioso arricchimento del sentire, qualcosa che permetterebbe una reale corrispondenza emozionale, svincolando il maschio dal solo ruolo sessuale nel quale, complice anche un’educazione che si tramanda da tempo immemore, e una società che in quel ruolo lo chiude, senza proporre modelli alternativi.
Parafrasando Galimberti, è solo quando il maschio saprà svincolarsi da tale ruolo, sollevando lo sguardo che a sola dimensione sessuale, imposta il rapporto con la donna, imparando da lei la bellezza del linguaggio della relazione paritaria, che della donna è propri. Solo allora, acquisirà quel mistero che per ora è solo appannaggio del femminile. Sola allora, sarà il meraviglioso scoprirsi, solo allora, sarà possibile percorrere quel magico sentiero che permetterà al mistero, anche maschile, di rivelarsi piano.
Tu dici avresti preferito una figlia, avresti voluto il “non confronto”.
Mi sono chiesta spesso che tipo di educazione una donna impartisce al proprio figlio maschio, di come possa essere possibile, da cosa si origini quel rapporto quasi simbiotico di assoluto amore, di accudimento totale, quasi una forma morbosa di protezione da quello che la madre percepisce come possibile pericolo, intervenendo sempre a spianare la strada, qualcosa che molto assomiglia ad una sudditanza. Aspetti di un’educazione dalla quale le femmine sono completamente escluse. Ma qui rischio di portare il ragionamento fuori dal topic del post, essendo questo altro argomento sul quale tanto ci sarebbe da esternare.
Catia, permettimi di dissentire sul tuo affermare "io mi sento solo Femmina ...non liberta' ,ne' proprieta'...." Se diamo la stessa valenza del termine femmina a quello del maschio, tu sei una Donna, a pieno titolo. Se donna sei, deve appartenerti il concetto di libertà e rifiutare quello di proprietà.
Potrei obiettare alla teoria di Adler che vede la protesta virile applicata anche alla donna, che assumerebbe comportamenti maschili, in seguito all’accettazione di inferiorità nella quale la società la colloca, che la donna non è piu’ disposta ad accettare una condizione che di fatto si è rivelata solo stereotipata e lontana dalla realtà. Direi che la fantasiosa descrizione della donna “alla Neruda”,ma qui sarebbe opportuno parlare di femmina, possa solo rimandare alla visione dell’oggetto, concepito per l’esclusivo soddisfacimento dei sessuali appetiti del maschio.
Voglia di colmare quel divario che diviene sempre piu’ sottile, ma per questo subdolo e sfuggente. Non abbiamo ancora raggiunto quella sicurezza data dalla piena consapevolezza di voler affermare la propria identità, sempre in bilico tra il volere e il non volere, lasciando così ampi spazi al maschio per continuare la sua “egemonia” all’interno di una società che di maschile vive.
La compiacenza. Davvero una “tara”, un buco nell’educazione femminile che ancora ci vede legate al ruolo di subordinazione, che ha nella compiacenza la sua massima espressione. Compiacenza che l’uomo scambia per dolcezza, per accoglienza, perché è dalla madre che ha assorbito tale comportamento, ritenendolo insito nell’agire della donna.
Scrivo cercando di lasciare piccole “impronte”, piccoli sassolini bianchi lungo i sentieri che si snodano nell’altrui sentire, affinchè possano essere occasione anche solo di piccole riflessioni, in merito ad aspetti dell’umana esistenza che ci vedono tutti coinvolti nello stesso modo. Vorrei essere acqua pura, cristallina, di sorgiva polla. Sarei appagata, se alcune gocce arrivassero alle labbra di chi legge e potessero placare un poco la grande sete di conoscenza di noi stessi mancante.
Non sono la sola meritevole di ammirazione, lo sai :-)
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 06/02/14 alle 10:10 via WEB
Intanto mi scuso , visto che ultimamente mi tocca farlo spesso , con voi donne tutte . Non staro' qui a discutere di Freud ( che in massima parte non condivido ) o di Adler ( che invece approvo , sia pur con qualche distinguo ) . E' vero , sono fra quelli che si sono risentiti per questa faccenda , io direi pure la solita faccenda , del pisello e del fatto che gli uomini ragionino solo con quello ed in base a quello . Io devo dire , son contento di essere un uomo , almeno mi ritengo tale in tutte le mie manifestazioni , belle o brutte che siano . Una cosa pero' la discuto ed e' la seguente : il mondo si dice sia stato forgiato e sia ancora attualmente improntato al maschile . Sinceramente questo predominio io non lo vedo , anzi penso che alcuni problemi , dico alcuni e non tutti , tali anche conflitti , siano legati ad un certo tipo di soggiogamento che le donne riescono , mediante il sesso , ad instaurare negli uomini . Sinceramente penso che se esiste tanta perversione sessuale sia colpa di entrambi i sessi . Aggiungo pure che , vedi cara Gio' ( e non e' ironia la mia ) la tua reazione ad una certa parte di un mio post dove esterno il mio fastidio nel rileggere su alcuni blog , non certamente solo il tuo , queste trite e ritrite storie sul fatto che gli uomini pensino solo a farsele tutte , la tua reazione di chiusura totale con aggiunta di chiosa di riferimento anche facilmente riconoscibile , sia ... tutta femminile . Femninile nel senso negativo del termine . Penso che la societa' , e dunque noi stessi , uomini e donne , debba fare ancora dei passi da gigante per permettere cosi' agli uomini di sentirsi tali e altrettanto alle donne . Psicologia da castrazione o invidia ? Forse , io pero' conosco donne che vorrebbero essere uomini e conosco anche non pochi casi contrari , che cercno di camuffarsi dietro atteggiamenti da macho . Come la mettiamo ? Con questo aggiungo , e non per spirito di polemica , che da un po' di tempo io svolgo entrambi i ruoli nei confronti di mia figlia visto che si da' il caso che l' innocente consorte , innocente in quanto femmina , abbia , diciamo , declinato le Sue Responsabilita' . Svolgo il ruolo di padre ed anche di madre nei confronti di mia figlia , femmina , visto che non metto in atto alcun sessismo , per me difatti se nasceva maschio sarebbe stato uguale . Sono contro ogni discriminazione , ma penso che , senoi ragioniamo con " quello " , alcune , dico alcune e non certo tutte di voi , ragionino con " quella " . Giusto per amor di parita' unita a sincerita' . Sai gia' che la mia ex picchiava mia figlia , questo dovrebbe aiutarti a ragionare sul fatto che io ( scusa ma questo devo proprio durtelo ) prima di comportarmi da Uomo Bieco Padronale e Cattivo , cioe' romperla di botte , mu sono semplicemente separato ed in seguito divorziato . Secondo me era solo colpa sua . Ma tu vedila pure alla femminista , se ti pare . La miglie attuale e' , diciamo , ancora latitante , e non e' che le mie ultime conoscenze femminili , e parlo in generale , abbiano accresciuto la mia stima verso l' altro sesso , il vostro . Ma sicuramente e' colpa mia in quanto uomo , giusto ? Senza intento di polenica aggiungo pure che secondo me non e' giusto che ci siano trattamenti diversi riferiti al sesso di appartenenza , che sia in ambito lavorativo o sociale in genere . Pero' non ce la vedo una donna a tirar su una pompa idrica sommersa da 200 kg , o , altro piccolo esempio , farsi 11anni in fonderia . Questo senza togliere nulla ad Adler , a Freud o magari a Jung . Penso che noi , parlo di entrambi i sessi , siamo ancora proni verso stereotipi duri a morire . Con rispetto e vero affetto , Roberto . Un UOMO . Ciao
 
 
splendore07
splendore07 il 10/02/14 alle 13:24 via WEB
Sono certa ci sia un fraintendimento da parte tua in merito al contenuto del mio post. Non sono assolutamente presenti elementi che, possano nemmeno lontanamente ricondurre ad affermazioni del tipo: gli uomini ragionano con il pisello, e il loro rapporto con le donne sia improntato solo al discorso “macho” del portarsele tutte a letto.
Permettimi di dissentire su quanto affermi, a proposito dell’argomento trito e ritrito affrontato. Il tema, è sviscerato improntandolo all’ironia, su quel che riguarda l’organo maschile, assolutamente scevro da qualsiasi presa di posizione femminista ,infarcita di tristi e vecchi stereotipi che ho sempre aborrito. Il messaggio ironico, non sempre viene colto, e il contenuto, viene percepito come offensivo, denigratorio, quando nulla di tutto questo è presente.
Ti invito, pertanto a rileggere le mie parole con “spirito” differente.
Sono, altresì convinta, sia negare l’evidenza affermando che ,la società, non sia costruita sul modello maschile. Il mondo del lavoro ne è un ottimo esempio.
Si parte con l’indiscusso riconoscimento della superiorità delle “femmine”, rispetto ai “maschi”, in ambito scolastico, dove sono loro a conseguire i risultati migliori. Peccato che questa “superiorità”, cessi non appena la donna approda nel mondo del lavoro.
Non potrai negare che, incarichi di responsabilità, siano tuttora appannaggio dell’universo maschile; a parità di mansioni, la donna, percepisce uno stipendio inferiore.
E che dire della penalizzazione della maternità, concepita dall’azienda quasi come “affronto” che deve essere, al ritorno, adeguatamente “punito”! E senza andare troppo lontano, è all’interno del nucleo famigliare, primo esempio di società ,che la donna paga lo scotto maggiore, con impegni e “mansioni” da svolgere senza lasciarle nemmeno un piccolo spazio per pensare a se stessa, coltivare i propri sogni, sacrificati sull’altare del compagno o dei figli.
Parli di stereotipi ancora radicati e duri a morire della donna nei vostri confronti. Bene, come lo definiresti se non un triste luogo comune, frutto dell’imperante sottocultura maschile il tuo affermare che" alcuni problemi , dico alcuni e non tutti , tali anche conflitti , siano legati ad un certo tipo di soggiogamento che le donne riescono , mediante il sesso , ad instaurare negli uomini"?
A questo proposito, sono convinta sia illuminante, il molto deprecabile, increscioso episodio, del quale sicuramente sarai a conoscenza, accaduto in parlamento.
Potrei dire che la donna assume ,nell’immaginario maschile, un’ossessione esplicata non solo attraverso fantasie, che vedono preso di mira il corpo femminile, riducendolo a roba ,oggetto, strumento di godimento, pezzo di carne, da dare in pasto agli appetiti maschili in calore.
Chiedo a te, UOMO ,cosa puoi pensare dei tuoi “colleghi”,(a proposito dei quali, è necessario fare un distinguo, appellandoli non UOMINI, ma MASCHI, sicura tu sappia coglierne la sostanziale differenza) che domandano cosa si potrebbe fare alla Boldrini, avendola in macchina!
Che razza di rappresentazione inconscia ha il maschio del femminile? All’insulto sessista, perché di questo si tratta, “Sei una puttana!” “Sai fare solo pompini!”.
Quali “giustificazioni” può avanzare il maschio? Non sono secondo te esternazioni esulanti dalla volgarità del "bar sport", per tradursi in un ben più preoccupante, grave forma di un’ideologia totalitaria che, vedono appunto la donna percepita, come detto sopra?.
Di questa “regressione” dobbiamo sicuramente rendere grazie alla “cultura berlusconiana” che, ha fatto della degradazione del corpo femminile, la sua molto triste insegna, che purtroppo ha visto il “passaggio del testimone”, a quel movimento che in alternativa al “berlusconismo”, si propone. Allora, non si può tacciare la Boldrini di parlare per stereotipi, se in merito, al triste episodio, commentò che in chi esercita tale violenza verbale, si cela uno stupratore potenziale.
Non ti sembra che la nostra politica, faccia un uso perverso e corrotto delle donne aumentando lo scempio che, il nostro paese della politica, ne ha fatto e fa?
Il discorso, poi, può essere esteso alla pubblicità. Altra plateale mercificazione massiccia del corpo femminile, sempre svestito e ammiccante, qualsiasi sia il prodotto reclamizzato.
Idem, la “presentazione” da parte del media televisivi che diventano pericoloso esempio per le nuove generazioni. Una donna solo tette e culo, sorridente, compiacente, oca. Una donna che non ha bisogno di cultura alcuna, per avere successo.
E, L’unico effetto sortito è quello di uno spaventoso analfabetismo di ritorno che contribuisce ad affossare un paese, il nostro, che può fare della cultura l’unica “arma” possibile, per evitare di soccombere ad una crisi che attanaglia. E’ solo investendo nella cultura che può avvenire il “riscatto”.
Non entro nel merito dei rapporti che regolavano la vita con la tua ex moglie, e quella attuale. E’ argomento che solo riguarda la tua sfera privata, e quindi esulante dal mio post.
 
   
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 10/02/14 alle 19:48 via WEB
E non toccando quest' ultimo argomento , compreso il comportamento scriteriato di qualcun altro , o altra , che ti salvi in corner . Se ne scrivo significa che per me una mia parte di privato puo' anche essere resa pubblica , ma tu alle domande pertinenti e fastidiose non rispondi . Io dico che il maschilismo esiste ed e' sicuramente sbagliato , ma esiste anche un femminismo cieco e inconcludente che tende a far diventare voi donne una ridicola copia del maschio . E non sono casi rari , purtroppo . Comunque offendi la mia intelligenza affermando che bon avevo colto la tua Fine Ironia . Ripeto : deluso . Ciao
 
     
splendore07
splendore07 il 10/02/14 alle 20:59 via WEB
Nessuna intenzione di offendere la tua intelligenza!
Semplicemente vorrei farti notare che l'unico UOMO che ha colto il significato del mio post, una condanna a voi per usare il pisello, al posto della testa, sei stato tu. Forse, questo dovrebbe perlomeno essere spunto di piccola riflessione
Io, sono fermamente convinta che il privato non debbe essere messo in piazza. Sembra che con l'avvento dei social network sia diventato una moda.
Mi sembra di dedicare molta attenzione e cura alle repliche,le quali, quasi sempre hanno la prerogativa di superare in lunghezza il post.
Nessuna omissione, quindi
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 06/02/14 alle 10:23 via WEB
E ti prego di perdonarmi alcuni errori di battuta , sono ancora al lavoro , in piedi dalle tre di mattina , altra pompa tirata fuori , a spalle e braccia , con l' ausilio di un camioncino munito di paranco , anch' essi , camioncino e paranco , uomini , maschili . Dunque biechi . Cerchero' di scprire se anch'essi dotati di pisello , o meno . Oltre a cio' , essendo un Uomo , scrivendo con questo dannato smart trovo notevoli difficolta' in quanto provvisto , oltre che di pisello , anche di dita abbastanza grosse . Ma non rozze , ti rassicuro in questo senso . Dunque compio alcuni errori . Bhe , fra due orette e' finita , poi si torna a casa e si prepara il pranzo , alle 13,30 una simpatica corsetta a prendere la figlia , femmina ... femmina ... che mi regalera' un bacio , visto che prova Amore e non Schifo o Compassione nei miei confronti . Sulle dimensioni del mio pisello preferisco dire solo che finora nessuna si e' mai lamentata . Ancora un saluto . Roberto . Un UOMO . Ciao
 
 
splendore07
splendore07 il 07/02/14 alle 13:53 via WEB
Non hai motivo di chiedere "perdono" per errori di battitura che di fatto, non influiscono in modo alcuno, modificando il senso delle tue parole. Nessuno, è esente, soprattutto se si scrive a lungo e non si sia in grado di intervenire con la correzione.
Per il restante contenuto, del commento, mi riservo di replicare insieme al tuo primo.
 
 
splendore07
splendore07 il 10/02/14 alle 13:28 via WEB
"Sulle dimensioni del mio pisello preferisco dire solo che finora nessuna si e' mai lamentata." Come definiresti “l’amena” espressione, di cui sopra caro MASCHIO, se non una trita e ritrita ostentazione di un machismo che, il maschio continua a coltivare, ed ostentare quale prezioso “trofeo” che titilla assai l’ego, per avvalorare una virilità che non puo’ e non deve venir meno neanche col passare del tempo, e che abbisogna di costanti rassicurazioni e conferme?
Non mi risulta che le FEMMINE, abbiano bisogno di altrettanto, presso di voi, affermando che mai nessuno si sia lamentato delle dimensioni, o dell’efficienza della propria passera. L’amore che tua figlia nutre per te, esula il discorso, uomo o maschio, con i vari svisceramenti qui fatti.
La sua “figura” di riferimento, è il padre. Il suo rapporto con te, è basato su questo sentimento.
Nessun riferimento all’amore filiale, o, fra uomo e donna è presente nel “topic” del post.
 
   
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 10/02/14 alle 19:38 via WEB
A me pare che di trito e ritrito ci siano solo i tuoi neanche troppo velati riferimenti al fatto che noi uomini ci vantiamo del pisello e voi donne non " usate " la passera . Ma essendo maschio , sicuramente sbaglio . Guarda un po' se fra le tue amiche trovi solo vittime o magari anche qualche sciroccata . Io lo farei . Ed il mio non e' machismo ....... amo il mio pisello . E anche la passera , se c' e' . Tutto qui . Sapevo che avresti reagito in questo modo , tipicamente femminile . Tutte sante , vero ? Vittime . Poverine . Ciao Gio' . Deluso . Devo proprio dirtelo .
 
     
splendore07
splendore07 il 10/02/14 alle 21:12 via WEB
Mi spiace, hai equivocato la mia replica. Non puoi negare che quella stereotipata frase,della quale non sei certo l'unico tunutario, l'hai scritta tu. Non non scritto che noi donne non usiamo la "passera",ma non andiamo in giro a chiedere a voi UOMINI la conferma se usata bene o meno.
Se affermi di amare il tuo pisello, non fai che confermare le dissertazioni del mio post.
Mi spiace tu pensi che io abbia reagito seguendo sciocchi stereotipi, tipici del femminile in senso negativo. Ribadisco, gli argomenti proposti come replica, mi sembrano validi,non beceri starnazzi.
Nessun riferimento alle donne "tutte sante,vittime", non so dove tu l'abbia colto
La delusione da me "infertati", mi sorpende, non ravviso nulla che possa averla provocata.Mi spiace
 
     
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 11/02/14 alle 03:06 via WEB
Guarda che io non nego quel che scrivo . Sono mica come qualcun altro che prima dice una cosa e poi ne dice un' altra , cavandosela magari von qualche frase fatta . Fai mente locale e capirai chi puo' essere . Quando avrai capito chi e' , e dovresti pure riuscirci , allora dovresti anche avere il coraggio di ammettere che quel che imputi agli uomini , che secondo me tu detesti in blocco , lo si puo' tranquillamente abbinare alle donne . Chiaro che amo tutto me stesso , pisello compreso . Anche voi donne amate essere belle non negare l' evidenza . Tu prova a pensare a qualcuno che dovrebbe vergognarsi sul serio pet come si e' comportato , prova a ricordare quante donne basano l' intera esistenza solo sulla passera . Fatto questo avrai capito qualcosa di uomini ... e di donne . Ciao cara Gio'
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 06/02/14 alle 11:50 via WEB
Aspetto risposta , cara Gio' , magari sul mio blog . Sempre se ti va . Ancora un affettuoso CIAO . Roberto . Un UOMO . Senza alcuna vergogna di esserlo .
 
 
splendore07
splendore07 il 07/02/14 alle 13:47 via WEB
Non dubitare che provvederò a rispondere. Lo faccio sempre.
Non esistono commenti di serie A o B, ognuno è meritevole di replica, che non necessariamente deve essere in accordo con il tema trattato.
La "bontà" del blogger sta proprio nell'accettazione di opinioni divergenti dalle proprie.
E'mia convinzione che il compito del blogger non si esaurisca con il post. Ma, anzi, è proprio nella lettura dei commenti, e, interagendo con chi li lascia che il "ruolo" entra nel vivo.
. Dovrai, però pazientare, un poco. Libero e il blog, non è in cima alle mie priorità, lo puoi dedurre dalla mia ridotta frequenza nel postare. Inoltre dispongo di notebook sono "part time".
Aggiungo, per il momento solo questo:
Nessuno, mai deve vergognarsi, del proprio sesso, o del proprio orientamento sessuale: tutti sono degni di rispetto senza distinzione alcuna
 
coluci
coluci il 08/02/14 alle 20:04 via WEB
Del faceto ci si attarda a leggere con piacere, del serio ci si attarda nel riflettere. La tua riflessione la considero un viatico riflessivo attorno alla ricerca della propria identità di genere. E' proprio della ricerca orientarsi a tentoni su sentieri diversi, ipotetici, più o meno corrispondenti all'oggetto. A volte si arriva alla fine, altre si rimane per strada. Mi auguro di aver trovato qualcosa in me e per me. Un caro saluto di stima. Luciano
 
 
splendore07
splendore07 il 11/02/14 alle 22:16 via WEB
Sono convinta che l’ironia sia mezzo quanto mai utile per smussare i vivi spigoli dell’esistenza. Un coadiuvante insostituibile ,da tenere sempre a portata di mano, per ricordarci che le”cose” importanti sono davvero poche, mentre noi passiamo l’esistenza a preoccuparci di altre migliaia.
Avere la capacità di ridere, e di non prendere l’ironia come offesa, ci dà l’opportunità di sdrammatizzare, ridimensionandolo, riportando il problema entro giusti confini.
Da donna, quale sono, ho privilegiato per la parte seria il femminile, estendendo il disquisire soprattutto alle discriminazione che ci vedono ancora protagoniste e di una presa di coscienza delle nostre potenzialità, forse non ancora del tutto compresa e affrontata, preferendo forse rimanere ancora passive, accettando ruoli minori. Quando, saremmo invece in possesso di tutte le credenziali per competere con gli uomini, senza nulla togliere loro. Un confronto davvero paritario, riconoscendo ad ognuno i propri talenti, in un rapportarsi che potrebbe, dovrebbe essere complementare, intercambiabile, finalmente privo di sciocchi luoghi comuni, frutto di sottocultura, non solo maschile.
E’ sempre terreno accidentato la ricerca. Il percorso è lungo e in salita e come giustamente affermi, non è detto che si arrivi alla fine. Possono essere gli ostacoli che si incontrano a frenarla e a farci capitolare. Forse non è sufficiente la vita intera per riuscire nell’intento.
Mi lusinga apprendere tu abbia trovata piacevole alla lettura la parte del faceto e, ti abbia offerto spunto di riflessione, quella seria. Ha l’importante significato di aver raggiunto lo scopo del mio post, se questo è il messaggio che ti è arrivato.
La stima è ricambiata.
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 14/02/14 alle 11:32 via WEB
Ho tentato , e forse son riuscito , di leggere con spirito diverso . Qualcosa in piu' ho capito . Spiacente di essermi lasciato andare dentro aspetti personali e dunque soggettivi . Saranno anche scuse " del poi " ma le porgo comunque a te e anche ad un' altra persona . Ma di una cosasono assolutamente convinto : il sesso a volte e' usato come arma e contemporaneamente come ricatto da entrambe le due parti della mela , sarebbe forzoso interpretare pessime abitudini solo se riferiti al maschile . Adesso , e uso ironia devo pero' ricordare , come ha gia' fatto un utente maschio qui sopra , la diversa funzionalita' , fisica ed anche mentale , che viene richiesta all' uomo al momento di qualsiasi rapporto fra i due sessi , non inteso solo come rapporto sessuale . A noi , voi chiedete decisione , giustamente cercate ed AVETE la vostra stessa libera discrezionalita' , dunque non si puo' ridurre una persona a semplice parodia intesa come figura pensante solo in base alle proprie pulsioni sessuali . Mi scuso ancora con entrambe . Ma dico pure che , se gli uomini fanno la stupida domanda " allora ti e' piaciuto ? " , anche le donne basano molto del loro " essere " sulla bellezza . Oltre a cio' , sono una persona normale , in tutti i sensi , con i suoi timori e le proprie incertezze . E ti / vi saluto , te ... e quell' altra persona . Roberto
 
 
splendore07
splendore07 il 16/02/14 alle 23:03 via WEB
E’ positivo ,il fatto tu abbia accettato il mio consiglio di tornare a leggere il post, con spirito diverso, scevro da quei pre-giudizi (ossia quelli fatti prima di ragionare),che hanno caratterizzato la tua prima lettura.
Spesso, non è sufficiente leggere una sola volta, per recepire il messaggio di quanto scritto. Non lo affermo per darmi arie di supponenza, ma perché è la mia “prassi”. Leggo sempre piu’ volte, per capire concetti che magari, non sono così chiari come possono apparire.
Felice di sapere tu abbia “capito un po’ di più” .
Gradite le scuse anche se tardive.
Siamo fatti principalmente d’istinto, e l’istinto è impulsività.
Kant ebbe a dire: La ragione è un’isola piccolissima nell’oceano dell’irrazionale.
Tutto quello che l’emotività coinvolge, ha una forza nettamente superiore alla ragione. Ragione che è educabile, l’istinto, molto meno. Possiamo solo tentare il controllo dell’avventatezza derivata dall’istinto. Imporci, per esempio, un attimo di riflessione, prima di esternare, cose delle quali poi potremmo in seguito, pentirci. E’ un “lavoro” lungo che richiede applicazione costante, ma alla fine i risultati, arrivano. E la “violenza verbale”, cede il passo alla discussione argomentata.
Sono d’accordo con il tuo dire : "il sesso a volte e' usato come arma e contemporaneamente come ricatto da entrambe le due parti della mela , sarebbe forzoso interpretare pessime abitudini solo se riferiti al maschile". Ribadisco, comunque che, nel mio post, nulla rimanda a "pessime abitudini" declinate solo al maschile.
Uomo e donna, sono "realta'" ben distinte, e di conseguenza,un agire differente sia fisico che mentale.
Mi sfugge il significato della tua frase: " A noi , voi chiedete decisione , giustamente cercate ed AVETE la vostra stessa libera discrezionalita' , dunque non si puo' ridurre una persona a semplice parodia intesa come figura pensante solo in base alle proprie pulsioni sessuali".
Mi sembra, non sia solo piu’ appannaggio femminile la “cura” della bellezza, solo come vezzo. Direi che l’uomo ha imparato, o perlomeno, sta imparando a valorizzare la propria, curandosene personalmente. Nulla c’è di disdicevole in ciò.
Essendo umani, sono convinta nessuno sia escluso dall’avere timori, incertezze. Nessuno è tenutario della verità e della conoscenza.
Siamo imperfetti, ed è bello sia così
 
Last.Tramp
Last.Tramp il 20/02/14 alle 18:25 via WEB
Sarà, ma secondo me spendete gran parte della vostra vita a studiarci e analizzarci...noi, a desiderarvi. Siamo chimica astrale nata da stelle differenti, siamo così magneticamente opposti, da attrarci inesorabilmente nella stessa orbita, poi la stanchezza o la fine di un "viaggio", porta a scrivere di tutto e ci sta anche la tua simpatica interpretazione :-))) DiLor
 
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 21/02/14 alle 02:35 via WEB
Grande Lorenzo . A Herland io potrei opporre una Himland , dove basta il seme maschile e qualche bambola gonfiabile provvista di vari pertugi , compresa bocca ( non parlante ) , atti ... ad allietare gli uomini . Nascite in vitro ed ecco la mia simpatica contrapposizione alla tua . Chissa' , forse si starebbe meglio noi uomini . Ma non voglio insistere su questo post , nel quale mi pare di notare la solita atavica " forza da gineceo" di antichissima data . Ti sfugge il significato di qualche mia frase ? Chiedo scusa , a me pero' sfuggono le tue risposte ad un paio di domande dirette fatte da me a te nella forma che sai . Colpa mia anche li ? Ciao catissima Gio' . Grazie
 
   
Last.Tramp
Last.Tramp il 22/02/14 alle 22:26 via WEB
Quando Gio si fa attendere nelle risposte, poi sono dolori :-)))
 
     
splendore07
splendore07 il 25/02/14 alle 12:38 via WEB
Dolori?:-D Dipende dai punti di vista, sweetie :-) Mai fatto male a nessuno!
Dovresti sapere che le mie repliche, cercano sempre di essere esaurienti. E questo esclude un riscontro immediato.
Oltretutto, questa volta, è stato piu’ impegnativo del solito, vista la piega inaspettata che ha avuto, ripeto, il mio ironico esternare.
Comunque, ribadisco che libero e il blog, non sono in cima alla mie priorità. Un libro, ha sempre la precedenza:-) Tu, essendo un “lettore forte”, sai a cosa mi riferisco
 
   
splendore07
splendore07 il 25/02/14 alle 12:16 via WEB
Vorrei farti notare che, l’autrice di “Herland” è Charlotte Gilmal, quindi, la tua “simpatica” contrapposizione non è da indirizzare a me. Io, mi sono limitata a riportare il “topic” del libro, evitando commenti personali.
Comunque potrei replicare dicendo che ,la tua visione per una “Himland”, tradisce la concezione di un mondo dove debba esserci comunque, la controparte femminile, anche se ridotta a inanimato “giocattolo” per adulti, sorta di “toyboy”, assolvente alla fondamentale soddisfazione dei vostri appetiti sessuali. Una bambola della quale poter disporre a piacimento, e, non essendo dotata di parola, assecondante in tutto.
Potrei ricondurre il discorso al solita concezione di possesso e di autoritarismo esercitato sulla donna. Perché il concetto, non cambia.
In Herland, romanzo di fantasia, le donne decidono per “l’abolizione” del maschio, totalmente. Sia sotto il “bisogno” sessuale, avendo scoperto che, il sesso tra donne è molto piu’ articolato e soddisfacente, sia per la riproduzione, mediante partenogenesi, che non è frutto di fantasia, perché in natura esiste, al fine di creare una realtà solo femminile.
Non mi sembra tu saresti disposto ad accettare una “Himland” dove, la realtà ,sarebbe solo maschile.
Mi spiace che la mia "estensione" al post, dove oltretutto, riporto dati di fatto, e non come tu possa aver inteso, un'ulteriore manifestazione di femminismo, da parte mia, sfociante addirittura in una "coalizione" che, ha l'ancestrale "sapore" del gineceo. Ma l'impressione ,è tu abbia rinfocolato il polemizzare, nei confronti del "mondo femminile".
Se penso che il mio post ,è partito esclusivamente come ironico esternare sulla vostra appendice, il discorso è deviato decisamente in un campo che lo esulava. Ma ok, è sempre parte del confronto e non è mio costume fuggirne.
 
     
Last.Tramp
Last.Tramp il 28/02/14 alle 16:00 via WEB
Vedrai quando svilupperemo androidi femminili privi delle vostre sindromi distruttive! ;-)))
 
     
splendore07
splendore07 il 03/03/14 alle 12:44 via WEB
Eccolo puntuale il tuo “graffio”: ironico sarcastico pungente dissacrante.
Ed io che mi ero illusa di trovare replica alla mia richiesta di circoscrivere quel molto vago “sarà” e illuminazione a tue ultime parole che non so come interpretare. Ora mi chiedo se tu abbia letto la replica
Androidi femminili? Sicuramente un “rimedio” molto piu’ appagante della classica bambola gonfiabile. Che io sappia i soliti giapponesi, maghi della robotica li hanno già creati. Una copia quasi perfetta della donna.
Mi riporta alla mente quel meraviglioso ma inquietante film di fantascienza “Blade runner”
Accetteresti un essere privo di sentire, anaffettivo, incapace di emozione alcuna propria e di percepire quelle degli altri?
Sindromi distruttive nei vostri confronti? Nei nostri ne abbiamo parecchie. Limiti che ci imponiamo e ci rendono meno combattive, ci neghiamo la realizzazione di quella che è la nostra specificità femminile, in un "universo maschile" tendente a tenerci alla larga per timore che le nostre capacità, possano "offuscarlo"
 
     
Last.Tramp
Last.Tramp il 03/03/14 alle 23:49 via WEB
E' molto difficile commentare senza scivolare nell'ironia, come del resto la struttura del tuo post invita a fare. Tu hai in un certo senso circoscritto i limiti del nostro sentire a quella zona. (per citare l'uomo bicentenario: la sala giochi vicino al bagno :-))) io ricollegandomi a sessantottine femministe memorie, rammento l'invocazione dell'orgasmo attraverso autostimolazione manuale, ad automatica esclusione della componente umana maschile, psiche compresa; ecco perché non trovo fuori luogo, sfruttando la moderna tecnologia, sognare a mia volta, rilassanti orgasmi con androidi comprensive...se poi "Voi" avete voglia di parlare, ci sono sempre i blog! :-))) Mi risulta che si ottenga più attenzione maschile con un post che con un marito stravaccato sul divano... ;-)))
 
     
splendore07
splendore07 il 07/03/14 alle 13:33 via WEB
Permettimi di dissentire con il tuo affermare.
Nel mio post nessun riferimento rimanda all’aver ridotto il vostro sentire alla vostra appendice.
Mi sembra ci sia un’abissale differenza tra il dire che la vostra esistenza di maschio, non di uomo, ruoti intorno al pisello, che null’altro voleva significare se non il vostro simbiotico rapporto che dura una vita intera e che tanta importanza per voi riveste. Motivo di orgoglio non solo per voi, ma soprattutto per un successo sul femminile, sul quale molto vi prodigate.
Il sentire, almeno, quello che io intendo come quel caleidoscopio di sfumature, vibrazioni, emozioni, è tutt’altra cosa.
Ciò non toglie che esista, comunque, una categoria anche se, per fortuna, sta conoscendo defezioni nelle proprie file, di tuoi “colleghi” che riducono, quello che si puo’ definire un ben misero, meschino sentire, al “vostro miglior amico”.
I tuoi ricordi del sessantottino femminismo, rimandano ad una rivendicazione ,come tu giustamente riporti ,all ‘autoerotismo, dal quale escludere, un maschio, essenzialmente egoista, incline alla soddisfazione, per mezzo della donna, del proprio piacere, prima di tutto, con scarsa o completa mancanza di attenzione per il soddisfacimento della compagna.
Quindi, come già detto, da parte della donna una completa rinuncia al maschio, ma da parte vostra, nessuna rinuncia della componente femminile atta a soddisfarvi.
Nessuna concezione di una società solo al maschile. Ma virante su un surrogato della donna, quanto piu’ somigliante possibile, e gli androidi, molto lo sono, solo per averne una completa e silenziosa disponibilità che vi metterebbe al riparo, da quelle da te citate, sindromi distruttive.
ù Credo ci sia una contraddizione del tuo definire l’orgasmo rilassante. Un atto tanto coinvolgente, non puo’ rimandare al rilassamento.
Preferisco non esprimermi sul tuo molto maschilista :-D offrirci come mezzo di esternazione, un blog.
Il “club dei divanisti” con telecomando come ulteriore appendice, conta numerosi soci, purtroppo.
Le attenzioni maschili, anche attraverso post, sono sempre effimere, frutto del momento. Nessuna garanzia di continuità
 
 
splendore07
splendore07 il 25/02/14 alle 12:21 via WEB
My dear Dilor?!, Ti chiederei di circoscrivere quel molto vago “sarà”
Non mi risulta che l’esistenza femminile si dipani nello studio e nell’analisi dell’universo maschile. Anche perché, tuttora, l’unica chance che abbiamo, mi sembra, sia accettarvi come siete, e non come vorremmo foste: specie rarissima quasi introvabile.
Nemmeno mi risulta che il desiderio sia una vostra esclusiva. Visione estremamente semplicistica, la tua.
Il tutto, non può essere ricondotto, circoscritto, al solo fatto di una diversità caratterizzata da stereotipata visione di individui generati da materiale cosmico differente. Per la serie: l’uomo viene da Marte e la donna da Venere, e che gli opposti siano destinati irrimediabilmente ad attrarsi, secondo un’arida legge della fisica.
E’ indubbio che donna e uomo siano dissimili, distanti soprattutto nei meccanismi mentali e comportamentali. L’uomo ha un pensare logico-razionale, la donna ha pensiero capace di connettere la dimensione razionale con l’irrazionale. Questo permette alla donna, di esprimere emozioni, sentimenti, presentimenti, intuizioni, in maniera molto più ampia rispetto all’uomo.
Inoltre, cito Galimberti: Potremmo dire che la donna è essenzialmente relazione, e nella relazione trova la sua identità, a differenza del maschio che è identità che instaura relazioni.
Questo è particolarmente evidente nell’amore, dove, la donna, tendenzialmente non mette in gioco la propria sessualità.
Se i maschi capissero questa differenza si relazionerebbero alle donne in modo meno egoistico e strumentale.
Se gli uomini fossero in grado di sollevare lo sguardo dalla sola dimensione sessuale a cui si limitano per povertà psichica, e si aprissero alla loro parte femminile ,tuttora interpretata come debolezza, scarsa virilità, producendosi in quelle maschere artefatte di forza, potenza a cui le donne si adeguano accentuando gli aspetti seduttivi della loro femminilità, diventando a loro volta artifici, che si manifestano in entrambi come maschere stereotipate, dove nemmeno le parole ed i gesti piu’ originali, riescono a riscattare dalla noia abissale della prevedibilità, imparerebbero il linguaggio della relazione.
Permetterebbero alla donna di riscattarsi dal regime di sottomissione, o comunque di dipendenza, se non economica, quasi sempre psicologica nei confronti della figura maschile.
Quando gli uomini si sganceranno dall’affermazione esasperata dell’io e dagli sforzi richiesti per confermarla, si accorgeranno che gioia e felicità derivano dalla relazione, linguaggio tipico della donna. I maschi, salvo rare eccezioni, devono ancora impararne l’alfabeto.
Allora, la donna smetterebbe di imitare il modello maschile ,il solo che la nostra società intenda come uguaglianza, negando di fatto la specificità femminile.
Mi sfugge il senso delle parole con le quali concludi, non capisco se sia da intendere come provocazione, o ironia.
 
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