Creato da splendore07 il 06/12/2011

THE VOICE OF SOUL

MIND SOUL HEART- EMOTIONS FEELINGS THOUGHTS

 

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 24
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Ultimi Commenti

splendore07
splendore07 il 25/02/14 alle 12:07 via WEB
Viviamo in una società fa della sessualità merce di scambio e simbolo di potere. La mercificazione del sesso prima appannaggio maschile, vede ora anche la donna “rivendicare” una libertà che solo deriva dallo scimmiottare i comportamenti maschili: L’uomo puttaniere e la donna prostituta.
Un ruolo, che è solo un auto negarsi a quella femminilità dove, la nostra società la costringe. Uno status consolidato nel tempo che, comporta soprattutto nella società italiana, l’imitazione del maschio quale sinonimo di emancipazione. Dimenticando che, il riscatto della donna, non avviene soltanto con i processi di emancipazione sociale, economica, ma con la “maturazione” dell’uomo quando avrà imparato l’alterità.
E’ triste constatare che la donna, sia costretta per avere un trattamento che la avvicini ai canoni maschili, a diventarne una copia, che ha il solo risultato di svilire la sua peculiarità. Questa “brutta copia” dell’uomo è riscontrabile in tutti gli ambiti.
Chissà quando raggiungeremo la consapevolezza della nostra natura che ben distinta è dal maschile, quando riusciremo a farci valere per quanto siamo capaci di fare con quella precisione, attenzione, ordine, decisione, senza mai essere sopra le righe, senza l’uso di autorità, ma determinate, con dolcezza.
Tutto questo fa sì che le donne vengano tenute accuratamente lontane dal potere esercitato dagli uomini ,che le vedono non prezioso contributo, ma a causa delle loro qualità, concorrenti, e quindi pericolose.
Il possesso, mai potrà venire meno se come detto, non si riuscirà ad impostare un rapporto che fonda le basi su una effettiva parità. Solo allora la donna smetterà di essere considerata oggetto, “proprietà” del maschio, sulla quale rivendicarne il diritto di appartenenza.
L’evoluzione del maschio, deve partire dalla psiche affinchè tutto ciò avvenga, ma tutte le evoluzioni psichiche richiede parecchio tempo. Negli esempi citati, si parla di un’ utopica, società al femminile.
Ma mentre l’Homme semence, è una vicenda accaduta che vede le donne stringere un patto per l”uso” del maschio al solo fine riproduttivo: non piu’ un uomo per ogni donna, ma un uomo per tutte le donne. In “Herland”, l’abolizione del maschio è totale, ipotizzando una riproduzione utilizzando solo i cromosomi X quelli che identificano il sesso femminile, in modo da ottenere una società interamente al femminile.
Grazie Carolina per i tuoi contributi
 
Last.Tramp
Last.Tramp il 22/02/14 alle 22:26 via WEB
Quando Gio si fa attendere nelle risposte, poi sono dolori :-)))
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 21/02/14 alle 02:35 via WEB
Grande Lorenzo . A Herland io potrei opporre una Himland , dove basta il seme maschile e qualche bambola gonfiabile provvista di vari pertugi , compresa bocca ( non parlante ) , atti ... ad allietare gli uomini . Nascite in vitro ed ecco la mia simpatica contrapposizione alla tua . Chissa' , forse si starebbe meglio noi uomini . Ma non voglio insistere su questo post , nel quale mi pare di notare la solita atavica " forza da gineceo" di antichissima data . Ti sfugge il significato di qualche mia frase ? Chiedo scusa , a me pero' sfuggono le tue risposte ad un paio di domande dirette fatte da me a te nella forma che sai . Colpa mia anche li ? Ciao catissima Gio' . Grazie
 
Last.Tramp
Last.Tramp il 20/02/14 alle 18:25 via WEB
Sarà, ma secondo me spendete gran parte della vostra vita a studiarci e analizzarci...noi, a desiderarvi. Siamo chimica astrale nata da stelle differenti, siamo così magneticamente opposti, da attrarci inesorabilmente nella stessa orbita, poi la stanchezza o la fine di un "viaggio", porta a scrivere di tutto e ci sta anche la tua simpatica interpretazione :-))) DiLor
 
PERLASNAKE
PERLASNAKE il 19/02/14 alle 12:57 via WEB
Ciao Giò, penso che questa attitudine maschile o femminile a concentrarsi sull'aspetto sessuale come l'unico strumento di comunicazione sociale sia il degrado che permette di mantenere in atto forme di potere che altrimenti comporterebbero un non controllo e quindi uno stato di libero esercizio, che in società costituite e controllate dall'aspetto maschile non può esistere. Nei racconti che hai citato in realtà si ripropone l'aspetto essenziale naturale della sessualità che nelle specie è fondamentale per la fecondazione e la continuazione della specie: il seme generatore e quindi come tale da utilizzare . Se non esistesse l'inseminazione non esisterebbe la continuazione della specie e fin quando la specie umana avrà questa forma e questa necessità così è. Comunque ciò che appare evidente è che, aldilà dell'idea di progresso, di evoluzione ,...la specie umana è molto ancorata al possesso ed alle passione relegando spesso le proprie affinità elettive a semplici impollinazione oltretutto spesso insoddisfacenti e svilenti sia per il sesso maschile che femminile. Credo che una cosa fondamentale sia da evidenziare: che l'aspetto femminile creativo generativo e curativo è l'unica salvezza dell'umanità e quindi il prenderne coscienza è la salvezza. Un abbraccio forte carolina
 
splendore07
splendore07 il 16/02/14 alle 23:03 via WEB
E’ positivo ,il fatto tu abbia accettato il mio consiglio di tornare a leggere il post, con spirito diverso, scevro da quei pre-giudizi (ossia quelli fatti prima di ragionare),che hanno caratterizzato la tua prima lettura.
Spesso, non è sufficiente leggere una sola volta, per recepire il messaggio di quanto scritto. Non lo affermo per darmi arie di supponenza, ma perché è la mia “prassi”. Leggo sempre piu’ volte, per capire concetti che magari, non sono così chiari come possono apparire.
Felice di sapere tu abbia “capito un po’ di più” .
Gradite le scuse anche se tardive.
Siamo fatti principalmente d’istinto, e l’istinto è impulsività.
Kant ebbe a dire: La ragione è un’isola piccolissima nell’oceano dell’irrazionale.
Tutto quello che l’emotività coinvolge, ha una forza nettamente superiore alla ragione. Ragione che è educabile, l’istinto, molto meno. Possiamo solo tentare il controllo dell’avventatezza derivata dall’istinto. Imporci, per esempio, un attimo di riflessione, prima di esternare, cose delle quali poi potremmo in seguito, pentirci. E’ un “lavoro” lungo che richiede applicazione costante, ma alla fine i risultati, arrivano. E la “violenza verbale”, cede il passo alla discussione argomentata.
Sono d’accordo con il tuo dire : "il sesso a volte e' usato come arma e contemporaneamente come ricatto da entrambe le due parti della mela , sarebbe forzoso interpretare pessime abitudini solo se riferiti al maschile". Ribadisco, comunque che, nel mio post, nulla rimanda a "pessime abitudini" declinate solo al maschile.
Uomo e donna, sono "realta'" ben distinte, e di conseguenza,un agire differente sia fisico che mentale.
Mi sfugge il significato della tua frase: " A noi , voi chiedete decisione , giustamente cercate ed AVETE la vostra stessa libera discrezionalita' , dunque non si puo' ridurre una persona a semplice parodia intesa come figura pensante solo in base alle proprie pulsioni sessuali".
Mi sembra, non sia solo piu’ appannaggio femminile la “cura” della bellezza, solo come vezzo. Direi che l’uomo ha imparato, o perlomeno, sta imparando a valorizzare la propria, curandosene personalmente. Nulla c’è di disdicevole in ciò.
Essendo umani, sono convinta nessuno sia escluso dall’avere timori, incertezze. Nessuno è tenutario della verità e della conoscenza.
Siamo imperfetti, ed è bello sia così
 
splendore07
splendore07 il 14/02/14 alle 23:24 via WEB
Un innocente errore di battitura, del quale non ho avuto percezione. E che di fatto, nulla ha cambiato nel senso del tuo esternare. Nessuno ne è esente, come detto, soprattutto se chi scrive tende ad essere prolisso, come la sottoscritta.
Le tue riflessioni, non sono affatto una sparata, ma frutto di un ponderato ragionamento che, vede coinvolti entrambi i sessi. Un grazie a te, Mario
 
splendore07
splendore07 il 14/02/14 alle 23:22 via WEB
Nessun ringraziamento Mario. Credo tu abbia avuto modo di appurare che è mia precisa volontà replicare ai commenti in maniera esauriente, cercando una completezza che soddisfa me, per prima, e che costituisce motivo di orgoglio se arriva a svolgere la preziosa funzione dell’arricchimento, funzione che dovrebbe essere la base per uno scambio che vada oltre le mere parole. Dalla diversità di opinione, perché un fatto puo’ essere visto da piu’ angolazioni, derivano spunti per riflessioni, aggiuntive.br> Credo sia difficile raggiungere la tanto agognata parità solo delegandola al sentire. Alla base ci sono comportamenti radicati ,ruoli stabiliti, imposti dal vivere, da una società che ancora tiene ben distinti gli ambiti entro i quali uomini e donne si trovano ad agire.
La libertà dovrebbe essere il fondamento sulla quale costruire solide basi per una relazione affettiva.
L’amore nella schiavitù, si deteriora, muore. Mentre ha nella libertà reciproca la sua massima espressione. Crediamo erroneamente che ingabbiando tale sentimento lo preserviamo dai pericoli, impedendone l'allontanamento.
Ma per il maschio, la libertà in amore è concetto del tutto inaccettabile. Il suo sentimento a differenza di quello della donna, si fonda sul possesso. L’uomo ha ancora concezione materiale del sentimento, la donna ne ha concezione piu' legata allo spirito .
Manca quasi totalmente nel maschio il concetto dell’alterità. Occorre impararne il linguaggio che la donna già conosce, essendo lei pura relazione. L’educazione al rispetto dell’alterità deve iniziare fin da piccoli. Solo così, diventerà naturale nei sessi, uno scambio paritario, scevro di possesso, nell’uomo e senso di inferiorità nella donna. Percorso, ancora lungo e in salita.
Concordo, che la donna, come ho già avuto modo di dire, sia esibita totalmente, tanto che nessuna parte del corpo, conserva piu’ quell’alone di mistero, che dà spazio all’immaginazione, snaturandolo completamente. Per contro, gran parte delle battute spiritose, relative all’appendice maschile, sono usate dai loro proprietari con allusioni ben precise volte all’ostentazione, del possesso di uno “strumento di potere”, e di godimento, oltre al vanto delle dimensioni e della consumata abilità nell’uso. Alle quali, seguono per avvalorare le affermazioni, testimonianze femminili. Non credo, affermando ciò, possa essere tacciata di usare sciocchi stereotipi.
Non riterrei solo presunta l’aggressività associata all’attrezzo maschile, come tu lo definisci. Sorta di alone leggendario di cui loschi personaggi ne fanno vanto per millantare poteri di seduzione.
Non faccio di tutte le erbe un fascio, ma il discorso non puo’ essere impostato sul singolo.
E' motivo di soddisfazione sapere che gli argomenti trattati, nei miei post, siano spunto di riflessioni
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 14/02/14 alle 11:32 via WEB
Ho tentato , e forse son riuscito , di leggere con spirito diverso . Qualcosa in piu' ho capito . Spiacente di essermi lasciato andare dentro aspetti personali e dunque soggettivi . Saranno anche scuse " del poi " ma le porgo comunque a te e anche ad un' altra persona . Ma di una cosasono assolutamente convinto : il sesso a volte e' usato come arma e contemporaneamente come ricatto da entrambe le due parti della mela , sarebbe forzoso interpretare pessime abitudini solo se riferiti al maschile . Adesso , e uso ironia devo pero' ricordare , come ha gia' fatto un utente maschio qui sopra , la diversa funzionalita' , fisica ed anche mentale , che viene richiesta all' uomo al momento di qualsiasi rapporto fra i due sessi , non inteso solo come rapporto sessuale . A noi , voi chiedete decisione , giustamente cercate ed AVETE la vostra stessa libera discrezionalita' , dunque non si puo' ridurre una persona a semplice parodia intesa come figura pensante solo in base alle proprie pulsioni sessuali . Mi scuso ancora con entrambe . Ma dico pure che , se gli uomini fanno la stupida domanda " allora ti e' piaciuto ? " , anche le donne basano molto del loro " essere " sulla bellezza . Oltre a cio' , sono una persona normale , in tutti i sensi , con i suoi timori e le proprie incertezze . E ti / vi saluto , te ... e quell' altra persona . Roberto
 
splendore07
splendore07 il 12/02/14 alle 22:35 via WEB
Essendo io donna, ho utilizzato il maschile, improntando le mie disquisizioni sull’ironia, preferendo “indossare una leggera veste” che però non fa rima con futilità o sciocco esternare ma che coinvolge direttamente e strettamente anche l’universo femminile, perché a loro è rivolto il messaggio. Chi potrebbe avanzare tale rivendicazione, se non le donne che danno voce a loro stesse?, forse non a tutte, ma a gran parte di loro.
Il distinguo operato per l’ identificazione di requisiti ben diversi che differenziano il MASCHIO, dall’UOMO, hanno valore, anche per la FEMMINA che si discosta dalla DONNA. Forse è proprio nel maschio e nella femmina che si possono riscontrare affinità di comportamenti, gli unici riconducibili a quelle linee parallele che corrono affiancate senza mia incontrarsi. Appartenenti alla stessa specie umana, ma fondamentalmente diversi in tutto
Credo che l’uomo non sappia rendere il proprio mistero, perché di fatto non lo possiede, o perlomeno, appannaggio di quei pochi in possesso di un sentire femminile, che non viene celato perché ritenuto, “attributo” che mal si adatta ad una virilità che deve sempre essere ribadita, dimostrata, ostentata presso di noi, ma che esaltandolo, diventa un prezioso arricchimento del sentire, qualcosa che permetterebbe una reale corrispondenza emozionale, svincolando il maschio dal solo ruolo sessuale nel quale, complice anche un’educazione che si tramanda da tempo immemore, e una società che in quel ruolo lo chiude, senza proporre modelli alternativi.
Parafrasando Galimberti, è solo quando il maschio saprà svincolarsi da tale ruolo, sollevando lo sguardo che a sola dimensione sessuale, imposta il rapporto con la donna, imparando da lei la bellezza del linguaggio della relazione paritaria, che della donna è propri. Solo allora, acquisirà quel mistero che per ora è solo appannaggio del femminile. Sola allora, sarà il meraviglioso scoprirsi, solo allora, sarà possibile percorrere quel magico sentiero che permetterà al mistero, anche maschile, di rivelarsi piano.
Tu dici avresti preferito una figlia, avresti voluto il “non confronto”.
Mi sono chiesta spesso che tipo di educazione una donna impartisce al proprio figlio maschio, di come possa essere possibile, da cosa si origini quel rapporto quasi simbiotico di assoluto amore, di accudimento totale, quasi una forma morbosa di protezione da quello che la madre percepisce come possibile pericolo, intervenendo sempre a spianare la strada, qualcosa che molto assomiglia ad una sudditanza. Aspetti di un’educazione dalla quale le femmine sono completamente escluse. Ma qui rischio di portare il ragionamento fuori dal topic del post, essendo questo altro argomento sul quale tanto ci sarebbe da esternare.
Catia, permettimi di dissentire sul tuo affermare "io mi sento solo Femmina ...non liberta' ,ne' proprieta'...." Se diamo la stessa valenza del termine femmina a quello del maschio, tu sei una Donna, a pieno titolo. Se donna sei, deve appartenerti il concetto di libertà e rifiutare quello di proprietà.
Potrei obiettare alla teoria di Adler che vede la protesta virile applicata anche alla donna, che assumerebbe comportamenti maschili, in seguito all’accettazione di inferiorità nella quale la società la colloca, che la donna non è piu’ disposta ad accettare una condizione che di fatto si è rivelata solo stereotipata e lontana dalla realtà. Direi che la fantasiosa descrizione della donna “alla Neruda”,ma qui sarebbe opportuno parlare di femmina, possa solo rimandare alla visione dell’oggetto, concepito per l’esclusivo soddisfacimento dei sessuali appetiti del maschio.
Voglia di colmare quel divario che diviene sempre piu’ sottile, ma per questo subdolo e sfuggente. Non abbiamo ancora raggiunto quella sicurezza data dalla piena consapevolezza di voler affermare la propria identità, sempre in bilico tra il volere e il non volere, lasciando così ampi spazi al maschio per continuare la sua “egemonia” all’interno di una società che di maschile vive.
La compiacenza. Davvero una “tara”, un buco nell’educazione femminile che ancora ci vede legate al ruolo di subordinazione, che ha nella compiacenza la sua massima espressione. Compiacenza che l’uomo scambia per dolcezza, per accoglienza, perché è dalla madre che ha assorbito tale comportamento, ritenendolo insito nell’agire della donna.
Scrivo cercando di lasciare piccole “impronte”, piccoli sassolini bianchi lungo i sentieri che si snodano nell’altrui sentire, affinchè possano essere occasione anche solo di piccole riflessioni, in merito ad aspetti dell’umana esistenza che ci vedono tutti coinvolti nello stesso modo. Vorrei essere acqua pura, cristallina, di sorgiva polla. Sarei appagata, se alcune gocce arrivassero alle labbra di chi legge e potessero placare un poco la grande sete di conoscenza di noi stessi mancante.
Non sono la sola meritevole di ammirazione, lo sai :-)
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Sel_vaggiosilenzio_condivisosplendore07angyblogclaudio.f5daunfiorepasseggero511ITALIANOinATTESAcercasi_sorrisolorisbonifazivita.perezbizzina61karma580ranv
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963