La mia passione.

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Ieri sono rientrato più tardi del solito e lungo la strada ho incontrato una luna strana. Dapprima ho pensato che il parabrezza dell’auto fosse sporco, poi ho guardato meglio. La luna prendeva, a poco  a poco, un colorito tra il rosso e il grigio perla, una tonalità arcana che mi sembrava di avere già incontrato, ma non riuscivo a ricordare dove. Qualche oggetto in ufficio?  Macchè! Le pareti della mensa ridipinte recentemente? Nemmeno! Eppure ero sicuro di avere, non solo già visto, ma addirittura guardato con intenso interesse quel colore impossibile da dimenticare cui sentivo immediatamente associarsi una sensazione forte e particolare. Ho evitato per un pelo un tir che, non me ne ero accorto, stava sopraggiungendo alla mia destra, e ho continuato, un occhio al cielo e uno alla strada, a inseguire cammino e pensiero. Quando sono arrivato sotto casa, ho parcheggiato l’auto, ma non sono sceso, volevo a tutti i costi scoprire l’origine di quell’inaspettata ondata di sentimento, che mi invadeva mente e corpo. Doveva certo trattarsi di qualche cosa di molto caro e importante, altrimenti non avrebbe attratto così fortemente la mia attenzione, doveva essere qualcosa davvero di molto, molto caro e coinvolgente, ho pensato ai tuoi capelli, biondi, ieri eri vestita di nero e il tuo colorito è olivastro, i tuoi occhi verdissimi. Che cosa poteva avere a che fare con tutto ciò con questa strana tinta lunare che mi stordiva?  Nulla, ovvio! E nemmeno pensando a tutti i particolari della giornata trascorsa,  trovavo nulla di perticolarmente significante, nemmeno sul lavoro. Anche C…. la segretaria dagli occhi verdi è in maternità, a casa da qualche settimana. No, ma poi, che idea! Doveva essere qualche cosa di molto importante, non poteva avere a che fare con persone ed episodi irrilevanti. Ormai scoccava la mezzanotte e cominciavo a essere anche infreddolito, la gente mi osservava, io immobile nell’auto. Meglio decidersi a scendere e salire a casa, forse anche tra le pareti una traccia per indagare su questo mistero. Chiudo la macchina, cerco le chiavi di casa e mentre le estraggo dalla tasca, eccolo! Ecco il colore magico! Quella luna cade per terra, ai miei piedi. Riconosco quel piccolo foulard che hai lasciato sulla mia scrivania, quando stavi cercando di aiutarmi a fare un inserimento nel mio Black Berry. Mi ero tuffato giusto questa mattina in ufficio, per riprenderlo e ridartelo, anche perché sarebbe stata una bella scusa per rivederti, e soprattutto per riparlati. Lo annuso, è di un colore arancio scuro, sento il tuo profumo e ricordo le tue parole. Mi porta la luna in tasca, spero di vederti presto, e adesso ci vuole un bel bagno rilassante. Che brutti scherzi fa l’amore!

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