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Credo in te
Pam Brown
Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta
nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera
del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami
e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.
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Tutti, quando siamo sottoposti a tensioni emotive (malattie importanti, nostre o di congiunti), a esperienze frustranti (superlavoro, mobbing, disoccupazione) o dolorose (lutti, separazioni) ci ammaliamo più frequentemente e più difficilmente guariamo dai malanni. Non è un caso, si tratta di stress. È, cioè, quello stato di tensione che si instaura nel nostro organismo quando è sottoposto a stimoli emotivi o fisici negativi. La risposta allo stress - dicono gli esperti - si divide in tre fasi. Nella prima, chiamata “di allarme”, il corpo individua la ragione del disagio e si prepara a combatterla oppure a evitarla: le ghiandole endocrine secernono ormoni che aumentano il battito cardiaco, il ritmo della respirazione, la glicemia e la traspirazione. Le pupille si dilatano e la digestione rallenta. Negli animali questo è il momento del pericolo, della fuga o dell’attacco. Una volta cessato l’allarme l’organismo entra nella fase “di resistenza”, ossia prova a riparare gli eventuali danni provocati dallo stress durante la fase precedente. Se però il periodo di resistenza persiste si passa alla terza fase o “dell’esaurimento”: le riserve di energia si esauriscono, l’individuo è fisicamente ed emotivamente spossato. Ebbene, questa è la fase nella quale nella nostra specie può instaurarsi una malattia, una malattia da stress appunto. Le malattie da stress sono patologie, in genere di natura multifattoriale, provocate o aggravate da una situazione stressante persistente, che non si risolve. In termini fisiologici, da un’alterazione protratta nel tempo del sistema neurovegetativo ed endocrino. Sono oggi sufficientemente definiti i rapporti tra stress cronico e patologie cardiovascolari, ma anche gastrointestinali e dermatologiche. Secondo alcune teorie, tutte da confermare, una forte e continua tensione emotiva non solo sarebbe in grado di scatenare, provocare o aggravare determinate malattie ma anche di modificarne il decorso, la durata, l’efficacia delle cure: insomma se molto provati psicologicamente si guarirebbe con maggiore difficoltà tanto dal raffreddore quanto dai tumori. Lo stress provoca ulcere e infiammazioni intestinali. Le ulcere gastroduodenali sono provocate da un’eccessiva produzione di succhi gastrici, da ipersensibilità della mucosa dello stomaco, o, come oggi si ritiene accada nella maggioranza dei casi, dalla presenza nello stomaco del batterio Helicobacter pylori. Le ulcere causano nausea, acidità e dolore, a volte così intenso da impedire le normali attività quotidiane. Il meteorismo e l’aerofagia, la cui causa principale risiede in genere nelle abitudini alimentari errate o nella predisposizione di chi ne soffre, possono essere comunque influenzati dallo stato emotivo. C’è poi la sindrome dell’intestino irritabile, ossia una forma di colite che non comporta lesioni del colon ma solo disturbi della sua fisiologia. È tipicamente caratterizzata dall’alternanza di periodi di stipsi e di diarrea accompagnati da crampi (dolori) all’addome. Non si conosce l’origine di questo disturbo ma è accertato che si manifesta con maggiore frequenza negli individui soggetti a stress, negli emotivi, negli ansiosi. Sembra quindi che abbia una natura prevalentemente psicosomatica. Lo stress cronico può contribuire ad aggravare o a scatenare diverse malattie della pelle: l’eczema, psoriasi, vitiligine, Nonostante siano manifestazioni cutanee differenti, hanno in comune alcune caratteristiche fondamentali. Hanno una forte componente genetica o autoimmune (non a caso, infatti, si presentano in alcune famiglie e mai in altre) ma perché si manifestino devono in genere sommarsi anche condizioni di origine non genetica. Sebbene certezze non ce ne siano, molti esperti concordano nel dire che un trauma o uno stress psicologico possano agire da fattore scatenante.. L’ansia può provocare, altresì, molti disturbi respiratori: apnee notturne e iperventilazioni, per esempio. La manifestazione di stati ansiosi profondi: può provocare l’iperpnea degli attacchi di panico Inoltre, le crisi asmatiche (naturalmente negli individui che soffrono di questa malattia), possono essere scatenate anche da uno stato di forte disagio emotivo. ll rapporto tra stress e malattie cardiovascolari è noto da tempo. In particolare lo stress cronico sarebbe correlato all’ipertensione. Meglio: lo stress, insieme a obesità, fumo, sedentarietà, alterata assunzione di sodio, abuso di alcool, età, sesso, gruppo etnico, familiarità, è uno dei fattori di rischio dell’ipertensione. A sua volta la pressione elevata, costringendo il muscolo cardiaco ad un continuo stato di tensione, può provocare scompenso, ischemia, angina, e perfino infarto. Anche le pareti delle arterie, continuamente ‘stirate’ dall’ipertensione, possono subire danni: piccole lesioni dello strato cellulare interno, che aprono la porta all’arteriosclerosi, e rottura. |
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