REVISTA MISCELANEA
REVISTA MISCELANEA MIX ONLINE ITALIA - MR. MARCELLO MOSCHEN & RAPHAEL MOSCHEN
Post n°100 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da miscelaneamix
Acqua minerale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. L'acqua minerale è un tipo di acqua sorgiva, solitamente commercializzato in bottiglia. In Italia può essere venduta con la dicitura acqua minerale solo l'acqua che risponde ai criteri di legge stabiliti dal D.L. 25/1/1992 n.105 (modificato dal D.Lgs 339/99 in attuazione della Direttiva 96/70/CE), il quale recita "Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute". Per leacque potabili, le ultime due specificazioni (caratteristiche igieniche e proprietà salutari) non sono invece richieste. Il mercato delle acque minerali in bottiglia ha un'importanza particolare in Italia, che guida nettamente la classifica del consumo mondiale pro capite, con volumi che si sono triplicati dal 1985 (65 litri annui pro capite) al 2006 (194 litri annui)[1][2]. Significativo è anche l'impatto ambientale, legato al trasporto di circa 6 miliardi di bottiglie e al loro successivo smaltimento [1][2].
Per la legge italiana le acque minerali commerciabili possono essere divise in varie categorie secondo quanto indicato da un decreto legislativodel 1992 [3]
Per le acque il cui residuo fisso è compreso tra 500 e 1500 mg/L il decreto non fornisce indicazioni di nomenclatura Esistono poi altre categorie, sempre previste dal decreto, legate alla concentrazione di specifici sali minerali:
In Italia contenitori delle acque minerali devono riportare l'indicazione di
Altre indicazioni, eventualmente contenute sulle etichette sono permesse, ma non richieste dalla legge. Parametri analitici e legislazione [modifica] |
Post n°99 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da miscelaneamix
Parametri analitici e legislazione [modifica] Nella tabella sottostante sono riportati i valori limite previsti per le acque minerali dal Decreto 542/92. Questi valori sono generalmente più alti di quelli consentiti per l'acqua potabile.
dove non indicato il valore la legge non prevede nessun limite specifico a condizione che il residuo fisso sia inferiore a 1500 mg/L [8]. Imbottigliamento [modifica]Gli stabilimenti per l'imbottigliamento sfruttano l'acqua di una sorgente. La tecnica è semplice e interamente automatizzata: le bottiglie, accuratamente lavate e sterilizzate, passano su un nastro trasportatore fino alle macchine riempitrici, alimentate con l'acqua della sorgente (questa viene addizionata con anidride carbonica per il tipo "gassato"), poi passano alle macchine tappatrici ed etichettatrici. Occorre tenere presente che non sono permesse molte operazioni sulle acque minerali: ad esempio si possono far decantare per eliminare alcuni composti come ferro e zolfo e naturalmente aggiungere anidride carbonica, ma non è affatto lecito fare trattamenti di potabilizzazione o battericidi.[9] Acqua minerale e salute [modifica]Molto spesso, soprattutto in pubblicità, all'acqua minerale sono attribuiti effetti benefici sulla salute. L'organismo umano è composto per il 65% d'acqua, e l'acqua è l'elemento fondamentale per la vita ed interviene in moltissimi processi biochimici. Tuttavia a fini salutistici è necessario semplicemente bere la quantità minima d'acqua che serve a mantenere il corretto equilibrio idrico nel corpo, e tutte le proprietà benefiche attribuite alle acque minerali non hanno valenza scientifica . Le acque oligominerali sono indicate nella prevenzione della calcolosi renale, agevola il trasporto dei calcoli favorendo l'espulsione. Effetto diuretico [modifica] |
Post n°98 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da miscelaneamix
Effetto diuretico [modifica] È evidente che bevendo diversi litri d'acqua al giorno si ha un effetto diuretico. Questo vale anche per l'acqua d'acquedotto che sgorga dal rubinetto. A dover bere più del necessario è solo chi soffre di patologie particolari. Per un individuo sano è sufficiente bere quando si ha lo stimolo della sete: il meccanismo di controllo della sete è molto efficiente e bevendo solo quando si ha sete non si rischia di idratarsi più o meno del dovuto (a differenza dei meccanismi di regolazione della fame che non sono altrettanto precisi) . Inoltre si consiglia di osservare attentamente l'etichetta presente nelle bottiglie la voce relativa al bicarbonato (HCO3-), tanto più alto è questo valore tanto più effetti diuretici può avere l'acqua, anche se chi soffre di gastrite o acidità di stomaco può trarre benessere. Questo però non deve portare ad un uso esagerato dell'acqua, in quanto essa può diventare dannosa per il nostro organismo in quanto scioglie i sali del nostro corpo. Proprietà in base alla composizione salina [modifica]Le acque bicarbonate hanno una buona azione diuretica e sono efficaci nella cistite cronica, sono indicate nell'insufficienza epatica, inoltre favoriscono la digestione. Le acque solfate esercitano sullo stomaco una azione più equilibrata e meno stimolante di quelle carbonate, rilassano la muscolatura epato-biliare, e sono lievemente lassative. Le acque clorurate favoriscono l'equilibrio delle funzioniintestinali, biliari e del fegato. Le acque magnesiache svolgono un'azione lassativa e preventiva nell'arteriosclerosi. Le acque fluorate sono consigliate per la prevenzione della carie e nei casi diosteoporosi. Le acque ferrose sono indicate ai sofferenti di anemia. Riduzione del sodio [modifica]La dose giornaliera consigliata di sodio per il corpo umano è di circa 2,4 grammi, mentre nella dieta occidentale vi è un apporto quotidiano medio di 5 grammi . Sebbene sia ormai dimostrato che l'eccesso di sodio non porta all'ipertensione, è comunque bene non superare la soglia quotidiana consigliata. Tuttavia, matematicamente, risulta evidente che la riduzione di apporto di sodio bevendo esclusivamente un'acqua iposodica è trascurabile e difficilmente assimilabile, arrivando grezzo al nostro organismo, a differenza per esempio della verdura e frutta etc., che hanno subito un processo biologico e quindi facilmente assimilabile dall'organismo. Ad esempio, bevendo due litri al giorno di un'acqua contenente 50 mg di sodio per litro, si ingeriranno soli 100 mg (ossia 0,1 grammi) di sodio, ovvero si introdurrà nell'organismo meno del 4,2% della dose giornaliera consigliata. Passando ad un'acqua con soli 5 mg di sodio, il risparmio su due litri sarà appena di 90 milligrammi (ossia 0,09 grammi), ovvero di introdurrà solo il 0,4% dell'apporto massimo quotidiano. Per ridurre l'apporto di sodio nella dieta, quindi, il vantaggio derivato dal bere acqua minerale iposodica è secondario: molto più importante il beneficio che si ottiene riducendo l'uso del sale da cucina nella preparazione dei pasti. Da questo calcolo si evince che i sali nell'acqua sono trascurabili, sia come quantità che come assimilabilità. Il mercato dell'acqua minerale [modifica]Il mercato dell'acqua minerale è l'esempio trattato nel modello dell'oligopolio di Cournot. Si tratta di un mercato a costo variabile marginale, pari a quello della sola bottiglia, e il costo fisso della concessione. Il mercato è molto remunerativo, se si considera che un litro di acqua in bottiglia costa circa quanto 1000 litri di acqua del rubinetto (circa 0,80÷1 euro al m3 di acqua, che equivale appunto a 1000 litri). Si tratta inoltre di un mercato derivante da un "bisogno indotto", sostenuto dall'incessante pubblicità, che conferisce proprietà "quasi miracolose" alla costosissima acqua imbottigliata. All'acqua minerale sono di volta in volta attribuite particolari proprietà nutritive o terapeutiche che l'acqua del rubinetto non dovrebbe possedere. In realtà l'acqua di rubinetto è strettamente controllata (la legge prevede controlli giornalieri molto severi, con parametri spesso più restrittivi rispetto a quelli richiesti per l'acqua in bottiglia[2]), e spesso l'acqua che viene distribuita negli acquedotti cittadini è di ottima qualità, anche superiore a quella delle acque in bottiglia (o perlomeno, il suo costo superiore non è giustificato).[10] Non sono necessari neanche i pubblicizzati sistemi di filtraggio, che spesso peggiorano la qualità dell'acqua.[11][12] La legge italiana impone per l'acqua potabile da rubinetto controlli a frequenza quotidiana, con limiti molto più stringenti e su un numero di parametri molto più alto di quelli previsti per le acque in bottiglia, garantendo una migliore qualità all'acqua del rubinetto rispetto a quella imbottigliata. L'acqua in bottiglia, inoltre, è controllata alla sorgente e all'imbottigliamento, mentre nessun controllo è richiesto al momento del consumo[2]. Tuttavia, l'impiego di disinfettanti a base di cloro rende fortemente sconsigliabile l'utilizzo dell'acqua di rubinetto a fini alimentari, in quanto studi scientifici dimostrano una correlazione tra l'assunzione di acqua clorata e l'insorgenza di alcuni tipi di cancro (vescica, retto) [13] [14] [15] e altri possibili rischi per la salute umana, come aborti spontanei e malformazioni dei nascituri. [16] Si è segnalato inoltre che le sostanze pericolose per l'uomo permangono anche dopo la bollitura dell'acqua del rubinetto clorata. [17] La principale voce di costo nel prezzo dell'acqua è quello del trasporto, e come nel caso degli acquedotti, anche per quelle minerali ha poco senso dal punto di vista logistico il trasporto a centinaia di chilometri, se non in altre nazioni. Le acque meno costose sono quindi quelle imbottigliate a livello locale. |
Post n°96 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da miscelaneamix
Água mineral Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre. Água mineral é aquela proveniente de fontes naturais ou de fontes artificialmente captadas que possua composição química ou propriedades físicas ou físico-químicas distintas das águas comuns, com características que lhe confira uma ação medicamentosa (Decreto-Lei Nº 7.841, de 08/08/1945). Sais, compostos de enxofre e gasesestão entre as substâncias que podem estar dissolvidas na água. Não deve ser confundida com a água de mesa, que é uma água de composição normal, proveniente de fontes naturais ou de fontes artificialmente captadas, que preenche tão-somente as condições de potabilidade para a região. Algumas águas minerais são originárias de regiões com alguma atividade vulcânica. Os diversos tipos de águas minerais são classificados segundo a composição química, origem da fonte, temperatura e gases presentes. Estes aspectos determinam a forma de uso: consumo como bebida, apenas para banhos e se são terapêuticas ou não. As águas minerais subterrâneas retornam à superfície através de fontes naturais ou são extraídas através de poços perfurados. Os exames físicos, químicos e bateriológicos determinam se a água mineral é mais indicada para consumo humano ou banhos. Tradicionalmente as águas minerais foram usadas ou consumidas diretamente na fonte. Frequentemente centros turísticos cresceram ou crescem em cima ou em torno de locais que contenham águas minerais, mesmo em épocas antigas como ocorreu no Império Romano (famosos banhos públicos dos romanos). Modernamente, a água mineral para consumo é distribuída em vasilhames, podendo ser consumida longe das fontes termais. Porém, para banhos terapêuticos ou apenas lazer, as regiões hidrominerais denominadas "estâncias hidrotermais" ou "estâncias hidrominerais" apresentam alguma infra-estrutura com hotéis, spas e outras comodidades para os usuários. As garrafas de água mineral feitas de vidro devem ser transparentes, de paredes internas lisas, fundo plano e ângulos internos arredondados, com fecho inviolável, resistente a choques e aprovadas pelo DNPM. O rótulo, também padronizado, deve conter: nome da fonte; natureza da água; localidade; data e número da concessão; nome do concessionário; constantes físico-químicas, composição analítica e classificação, segundo o DNPM; volume do conteúdo; carimbo com ano e mês do engarrafamento. As águas minerais carbogasosas naturais devem conter, no rótulo, em local visível, a informação "água mineral carbogasosa natural". Se o gás foi acrescentado, o rótulo deve ter a inscrição "Água mineral gaseificada artificialmente". Nenhuma informação sobre as propriedades terapêuticas das fontes pode constar dos rótulos, a menos que seja autorizada pela Comissão Permanente de Crenologia. As águas minerais importadas só podem ser postas à venda após cumprimento, no que lhes for aplicável, a juízo do DNPM, das disposições sobre comércio das águas minerais nacionais estabelecidas no Código de Águas. É proibido o uso endovenoso de água mineral enquanto não ficar provado, em cada caso, ser isso inofensivo para o paciente, a juízo da Comissão Permanente de Crenologia. No Brasil, a produção e comercialização de águas minerais são regulamentadas e fiscalizadas pelo Departamento Nacional de Produção Mineral (DNPM). A partir de março de 2007, passou a vigorar no Brasil a RDC nº 173/06, que regulamenta o assunto. As características de composição e propriedades para classificação como água mineral bem como sua exploração são regulamentadas pelo Decreto-Lei Nº 7.841, de 8 de agosto de 1945 Código de Águas Minerais. [editar]Ver também |