TO BE OR NOT TO BE

Ti ringrazio della lettura..ho fatto qualche integrazione oggi pomeriggio..mi piacerebbe sapere cosa ci hai trovato, al di là del complimento, di interessante e perchè.

Questo è uno dei più bei post che io abbia letto nell'ultimo anno...un inchino...elek

Un essere umano è sempre imperfetto,è vero.Il problema è che a volte non lo sa,o non sa ammetterlo.Preferisce attribuire ad altri la propria imperfezione e negare loro comprensione per errori e mancanze,interrompere la comunicazione affettiva che può facilitare la comprensione,esattamente come la nega a se stesso.Quanto al termine "liquido" secondo Baumann credo (o spero) ci sia un fraintendimento alla base della tua identificazione..quello che per il sociologo e filosofo Bauman è caratteristico della società contemporanea (i rapporti liquidi, consumati finchè ci va e non per dedizione all'Altro),è al contempo (sia per lui che per me,per quanto io posso osservare dalla mia prospettiva personale e professionale,diversa dalla sua) un male per l'essere umano,una regressione dal punto di vista della storia dell'umanità,un impoverimento individuale e sociale delle possibilità umane di relazione "piena" e responsabile.Se questo ha a che fare con dei recinti o delle regole,sono quelle morali o filantropiche con cui bisognerebbe anche oggi guardare all'Altro e rispettarlo,avvicinarglisi responsabilmente e ascoltarlo e comprenderlo perchè,un domani,potremmo essere noi ad avere bisogno del suo ascolto, della sua comprensione,della sua vicinanza rispettosa.E se l'Altro ci ha mancato,secondo noi,di rispetto,di comprensione o altro,perchè non parlarne e convergere insieme su una comprensione invece di rigettarlo e rinnegare tutto ciò che pensavamo di questa persona?in qualsiasi relazione questo aiuta e molto,a non troncare facendosi terra bruciata intorno,a sviluppare la nostra solidarietà reciproca,la nostra umanità.Fa bene all'anima,che è senz'altro SOLIDA :-) perchè è per sempre.

Sai, credo di essere stato una persona di quelle che descrivi in questo post, fino a qualche anno fa. Leggendo la tua descrizione ho riconosciuto un me stesso passato: grandi castelli, perfetti, ma totalmente autoreferenziali. Dicevo: «Il mondo funziona così», e davvero il mondo funzionava così, ma dare delle regole al mondo, per quanto giuste, non giustifica mai il mettere il mondo dentro i confini di quelle regole. Perché quello che tu chiamo «mondo» non è il mondo vero: è sempre il tuo mondo. Questo fatto l'ho capito, e piano piano sono uscito da quei recinti. Li ho resi «liquidi», per usare un'altra parola che usi molto intelligentemente in questo post. Mi sono concesso di essere un essere umano anch'io, con tutte le imperfezioni che questo comporta. Ma è meglio essere un uomo imperfetto che un perfetto androide. Grazie per questo post...

penso che esistano delle casuali corrispondenze naturali con alcune persone, in molti casi però ciò che fa andare avanti il mondo è l'adattamento... non ci sono anime predestinate. Siamo come tante isole che si scontrano velocemente, poi governa il caso :)

Volevo solo dirti che non ho potuto risponderti causa messaggeria (la tua) piena; continuo a leggere il tuo blog sulla strada da casa al lavoro;mi farà compagnia; ciao:)

Come vorrei tramutare in oro la vita piena di dolore Illuminare di luce il buio che tiene prigionero il mondo Coltivare un giardino pieno di stelle Dimenticare e disperdere il rancore Come vorrei tramutare in oro gli sguardi pieni di paura Illuminare di luce il buio in questa notte senza fine Le corde dell'anima si son spezzate ed io voglio rinascere Coltivare un giardino pieno di stelle e dimenticare.

Quanta verità in queste parole. Non conoscevo quella pubblicazione. Ciao Sele

Ahahahahaha quanta verità.. ma alla fine ci si lega alle cose durature, che lo si voglia o no ben pochi non cercano stabilità :P

Ah ah ah devo dire che questo post e' molto carino, e Veritiero. Dovrebbero leggerlo anche certi uomini ... Buona domenica.