Creato da DeborahFra il 24/10/2013

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Mamma, donna e testa tra le nuvole

 

 

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DIARIO DI BORDO DI UNA CASALINGA PART-TIME

Post n°10 pubblicato il 08 Maggio 2014 da DeborahFra

Io sono una donna come tante che lavora otto ore al giorno e poi si ritrova a dover mandare avanti due figli, marito, gatto ,casa non manca più nessuno solo non si vedono i due liocorni.

Faccio  il doppio lavoro, finisco le mie ore in ufficio e iniziano le altre 5 ore di lavoro a casa : cucina , lava, stira, bagnetto ai pargoli, gioca con i bimbi, leggi un pochino e via la giostra va avanti altro giro altra corsa tira giù il gettone.

Insomma il lavoro della desperate housewife, non stra bonazza, come quella della serie televisiva è duro e da veramente poche soddisfazioni.

Lavare e stirare, che senso ha? I panni si sporcheranno di nuovo e allora si riparte da capo. Ogni tanto per farmi sembrare meno noioso questo patetico ciclo invento storie. Nelle rare occasioni nelle quali riesco ad arrivare al fondo della cesta della biancheria sporca mi metto davanti alla lavatrice e le dico “ Signora Lavatrice, avendo rinvenuto il corpo del reato, ovvero una miriade di calzini spaiati, Lei è scagionata dall’accusa di furto, così è deciso l’udienza è tolta può tornare a fare il suo egregio ,eccellente, utilissimo  lavoro”. Un po’ di insaponata nei confronti dell’elettrodomestico ,è proprio il caso di dirlo, ci stà.

Quando è ora delle grandi pulizie, ovvero, lavare: le tende, i cuscini ,sfoderare divani, i peluche dei bambini, battitura materassi , etc. etc.  nel momento in cui ho lavato tutto  è ora di ricominciare, ed è proprio in quel frangente che mi chiedo se è questo il ciclo della vita …. dell’acaro intendo.

Un altro di quei lavoracci che una casalinga part-time è costretta a fare è l’odiato cambio di stagione degli armadi.  Purtroppo appartengo alla categoria delle donne che durante la gravidanza hanno accumulato parecchi chili con l’ingenua presunzione di riuscire a perderli con la stessa velocità con il quale si sono accumulati, o addirittura le più ardite, come me, con la speranza di partorire un bambino di quattordici chili e tra pupo, liquido amniotico, placenta ect smaltirli tutti in un unico dolorosissimo parto. Ovviamente così non è stato, e da una stagione all’altra facevo scendere dai piani alti dell’armadio la scatola, con l’etichetta “forse ci rientro” , l’aprivo, constatavo che noi siamo scienza non fantascienza , la richiudevo e mi dicevo è ora di fare shopping, il tutto mentre mi fiondavo verso la cucina a cercare un cucchiaino da affondare nel barattolo della Nutella, come premio di consolazione. Ecco ora potrei dirvi che ho usato il tempo passato per raccontarvi di questa famigerata scatola, per sottolineare che sono dimagrita e quindi ora viene riutilizzata con l’etichetta “estate” o “inverno” . Ebbene , con mia grossa soddisfazione NO! Si sono soddisfatta perché il problema  più grosso non era rientrare nella taglia 42, anche se sono sempre convinta di avere il fisico di Belen Rodriguez certo, sotto la cellulite,  i  capillari e i cuscinetti di grasso; ma il grosso scoglio da superare ed abbattere, era  liberarmene, donare quegli abiti a qualcuno per non finire nella trasmissione “ Sepolti vivi” il reality sul canale Real Time. Sì, sono una di quelle persone, che a furia di “non si sa mai non lo butto potrebbe servirmi” ho quasi riempito la cantina di ciarpame.

Vogliamo parlare delle pulizie di normale routine? In genere le faccio quando sono a casa da sola, appena ho finito la casa brilla, rientrano nella dorata dimora il papà è i pargoli, e con la stessa velocità con la quale si accende la luce dopo aver premuto l’ interruttore ecco che versano il succo di frutta in cucina, si lavano le mani in bagno e schizzano l’ acqua sullo specchio, sul pavimento . Così  svanisce ,tutta la  soddisfazione di quei pochi minuti in cui mi ero seduta sul divano, prima del loro arrivo, quando guardavo la televisione distrattamente perché in realtà rimiravo il mio ottimo lavoro, e pur non essendo una maniaca della casa mi sentivo finalmente a mio agio nell’ordine e la pulizia.

Quando  guardo il gatto mentre dorme sul divano, penso proprio che l’uomo è l’unica specie che scioccamente si è evoluta.  A volte vorrei avere una caverna, cacciare e dimenticarmi della parola depilazione un altro delle grosse rotture di scatole delle donne. O forse sono semplicemente un uomo?

 
 
 
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