Creato da DeborahFra il 24/10/2013

MISUNDERSTANDEBY

Mamma, donna e testa tra le nuvole

 

 

LA FAMIGLIA ORCO MANNO CONTRO LA FAMIGLIA DEL MULINO BIANCO

Post n°14 pubblicato il 07 Giugno 2014 da DeborahFra

Esistono svariate tipologie di famiglie, c’è la famiglia di Furio tutti precisini e un pò frustrati, c’è la famiglia Iron man tutta dedita agli sport e poi c’è la famiglia del Mulino Bianco e quella di Orco Manno ( un orco , appunto, personaggio della Melevisione)

Nella famiglia del Mulino Bianco, tutti si svegliano felici, perfettamente pettinati, tanto da far pensare che loro, prima di andare a dormire, siano capaci di svitarsi la testa ed appoggiarla sul comodino. I loro letti anche dopo una notte di sonno hanno le lenzuola che sembrano fresche di bucato appena stirate ed inamidate, in cucina c’è profumo di ogni ben di Dio che si possa immaginare, per una sana e ricca colazione. Si siedono tutti intorno allo stesso tavolo , già lavati ed impeccabilmente vestiti e si scambiano affettuosi auguri di buona giornata, il tutto cinguettando come usignoli. Il papà Mulino Bianco è il primo che abbandona il nido e va felice a lavoro, guidando un auto pulita e lucida che sembra appena uscita dal concessionario. La mamma Mulino Bianco è vestita, truccata e pettinata impeccabilmente, i cuccioli di Mulino Bianco sono felici di andare a scuola, sono competitivi e sono i migliori della classe. Arrivano davanti a scuola sorridenti, trotterellando e sono guardati da tutti con gli occhi a forma di cuore : tutti li amano, tutti vorrebbero essere LORO! L’abitazione della famiglia Mulino Bianco, sembra una foto di una rivista d’arredamento, è fashion , ordinata , pulita profumata, sembra che la polvere non riesca a formarsi in quel  luogo. I loro vestiti non si macchiano, non si stropicciano.

Nella famiglia Orco Manno, regna il caos. La mattina risorgono dalle tenebre, spettinati, stropicciati e incazzati!Al loro risveglio, i loro letti, non si riesce neanche a definirli tali, tanto che la mamma Orco Manno, per poterli risistemare,  deve andare a caccia per recuperare, cuscini e lenzuola. La colazione è veloce nessuno osa parlare, non che qualcuno ne abbia voglia. Il papà Orco Manno fa i turni in fabbrica, e quindi non riesce mai a partecipare al risveglio del resto della famiglia. Lui si alza il solitudine, trangugia caffè bollente si lava , si infila la tuta da lavoro e sale sulla orco mobile : un cassonetto della monnezza con il motore. Nella casa degli Orco Manno, si devono saltare gli ostacoli, i cuccioli spargono sempre giochi ovunque, non di rado qualcuno inciampa o scivola su macchinine che diventano pattini a rotelle. La mamma Orco Manno, ringhia, ulula e impreca contro il tempo, si lava si veste, non si fa la messa in piega e non si trucca, è esasperata dai cuccioli che non vogliono lavarsi, l’acqua li spaventa è sempre troppo calda o troppo fredda, non si vogliono vestire, vanno a scuola tristi aggrappati alla loro genitrice e non gli piace studiare.

 

E proprio davanti alla scuola che buona parte dei componenti delle due famiglie si incontrano e la mamma degli orchetti pensa tra sé e sé “ Mamma Mulino Bianco io sono Mamma Orco Manno e nel culo te ce manno!”

 
 
 

IO E UGO

Post n°13 pubblicato il 24 Maggio 2014 da DeborahFra
Foto di DeborahFra

Tutti hanno un lato femminile ed uno maschile, ognuno di noi donna o uomo che sia ha delle caratteristiche, abitudini, pensieri che non rientrano nello stereotipo del sesso di appartenenza.

Io alla mia parte maschile ho dato un nome: Ugo. Questo nome l’ho scelto perchè ha un suono gutturale da vero macho, è corto e anche un pochino sfigato dal momento che mi ricorda Fantozzi. Le mie metà quindi sono Deborah e Ugo che non convivono pacificamente, si spintonano ed escono fuori un po’ come capita anche se “Lei” da brava donna riesce a tenere sotto lo schiaffo “Lui”.

DEBORAH  è una moglie, una mamma, una che riesce a parlare ore dei propri figli e si sente a suo agio negli ambienti scolastici dei propri pargoli.  A lei l’esperienza della gravidanza è piaciuta tantissimo, ha anche voluto fare il bis e quando vede una pancia, prova un po’ di rimpianto per non essere più gravida. E’ una tipina che si lamenta tanto delle pulizie domestiche ma in realtà spolverare, pulire il bagno e fare le varie faccende, non le pesa affatto, anzi quasi si rilassa,  anche se il suo tallone d’Achille è il ferro da stiro. Ha una passione per i detersivi, quando va a fare la spesa , se non ha reale necessità di acquistarne, deve tenersi alla larga da quel reparto del supermercato perché li comprerebbe tutti! A Deborah piace ballare e si sente quasi sensuale quando lo fa, anche se molto probabilmente questo è un effetto dell’alcool ma non diciamoglielo. A lei piacerebbe avere il tempo per potersi truccare tutti i giorni, essere sempre pettinata perfettamente e vestita tutta coordinata, ma non ne ha sempre il tempo. A lei piacciono i vestiti e  ogni tanto ha gli attacchi di shopping compulsivo, per fortuna non sempre, perché trova che gli specchi e le luci dei camerini siano dei grandissimi bastardi che la fanno sembrare una deficiente con quasi tutto quello che prova. Le piace tanto sognare, non si vergogna a dire che le piacciono  i film e i libri sdolcinati. Deborah è una tipa umor-ormonale il suo livello di isterismo, cattivo umore, entusiasmo, depressione, euforia seguono come da manuale tutte le fasi del ciclo e il suo è un caso disperato perché non è per nulla regolare arrivano quando ne hanno voglia e la fanno da padrona sulle sue sensazioni, quindi passa lunghi periodi di nervosismo, che alterna ad altrettanto lunghi periodi di supidità. Lei è solidale se avverte un problema cerca di farsene carico, ha un po’ la sindrome della crocerossina, non sempre riesce ad essere d’aiuto e per questo si sente frustrata.  La ragazza, non ama tenere la macchina pulita, non sa cosa sia il motore ed ha imparato da poco a fare benzina da sola. A lei piace baciare, vorrebbe tornare adolescente solo per limonare per ore senza andare oltre … peccato che il marito non sia della stessa idea, i limonini dopo un po’ … gli rompono e vuole passare alla fase successiva…

UGO è un tipo rozzo, lui si rompe le palle se le amiche o conoscenti parlano troppo di trucchi di borse e spettegolano . Ugo odia i balli di gruppo è troppo scoordinato e li trova noiosi. A lui non piace cucinare, mangia cibo spazzatura, è pigro. Prima di fare un incidente anni fa guidava disinvolto proprio come un vero uomo, da poco ha superato la paura dell’auto ma non è tornato l’autista di una volta e per questo si sente frustrato, gli è comunque rimasto il piacere della guida e ama tantissimo stare in macchina da solo con della buona musica. A lui piace fare le battute, anche quelle spinte e quelle che poi fanno vergognare tanto il suo alter ego . E’ un tipo goffo che non ha per nulla savoir faire, fa fatica a star dietro a tutti quegli scambi di cortesia che fanno tanto piacere alla gente. In amicizia lui è convinto che se hai bisogno chiedi e se mi servi ti chiamo,  anche se ha capito che gli altri hanno, giustamente , bisogno di conferme perché non sono nella sua testa e non è facile capire le sue vere intenzioni e i suoi sentimenti. A lui non piacciono gli abbracci e i baci, lo imbarazzano le persone che le mettono le mani addosso e diventa rigido come una statua di marmo. Lui ..lui è di poche parole e non gli piace si parli troppo di sé …

 

Raccontandovi la mia dualità, mi si è accesa la lampadina : sarà per questo che sono ciccetta? Sono due persone in una!

 
 
 

I DeBBY VIZI CAPITALI

Post n°12 pubblicato il 17 Maggio 2014 da DeborahFra
Foto di DeborahFra

Questa mattina ero al supermercato e mi trascinavo con  il carrello tra le corsie, quando sono giunta al reparto della carta igienica, mi ha assalito il solito fastidio: odio comprare questo articolo. Non nego che sia un’invenzione utilissima ed indispensabile, l’alternativa non c’è e i vecchi metodi del passato non sono confortevoli, diciamo una foglia, una striscia di giornale o un panno di stoffa non reggono il confronto. Quello che proprio mi imbestialisce e spendere dei soldi che mi sembra proprio di buttarli per qualcosa che finirà giù per lo sciacquone del water. Io non mi sento una persona avara eppure questa spesa mi pesa. Ed è così che ho iniziato a pensare alla parola avarizia e va da se che ho poi iniziato a cercare di ricordare tutti e sette i vizi capitali e a vedere come questi calzano su di me.

SUPERBIA  non mi sento affatto superiore o migliore di nessuno, sono umile e talmente fessacchiotta da ironizzare talmente tanto su me stessa , da evidenziare qualsiasi mio difetto che non sia già stato notato dagli altri.

AVARIZIA come dicevo prima sono poco attaccata ai soldi, certo cerco non sperperarli e se possibili di risparmiare anche un pochino ma non mi rende felice l’accumulo compulsivo di denaro. Oltre alla carta igienica però se c’è una cosa per la quale mi scoccia proprio di dover comprare sono gli assorbenti. Cacchio possono farli pure con l’aria condizionata all’’interno, con le ali , i cuscini di piume, il profumo di un fiore di loto appena sbocciato ma non trovo giusto spendere di soldi per una tortura femminile. Quei giorni li non sono comodi per nulla, possono fare mille pubblicità dove si vede una donna felice di aver fissato proprio per il giorno del ciclo un lancio dal paracadute ma sono palle! Nessun super pannolone se non abbinato ad un antidolorifico, ad un calmante e a cento ore di yoga ti rende la vita felice in quei giorni.

LUSSURIA ecco i mi chiedo perché sia un peccato, non nei termini cristiani, ma nella mia moralità. Se per quanto riguarda gli altri vizi effettivamente posso dire che sono riprovevoli e non li condivido, questo non credo costituisca un problema.  Credo che la sessualità e il piacere sessuale non siano elementi negativi nella vita delle persone, anzi quante volte si sente dire “ Eeee ma quella è talmente isterica che si vede proprio che non tromba!” Quindi possiamo dire che porti il benessere. Per me ognuno è libero di esprimerlo come vuole, ovviamente nei limiti del  lecito altrimenti si è degli essere immondi per i quali non ho parole a sufficienza per esprimere il mio disgusto, e soprattutto non si parlerebbe di lussuria ma di pazzia e deviazione mentale. Per me uno può fare ciò che vuole con chi e cosagradisce purchè l’altro o gli altri, perché no, soggetti siano consenzienti. Detto questo io non so se sono o meno una peccatrice perché di fantasie ve ne sono talmente tante che non esiste per me una graduatoria dove uno si può collocare, cosa facciamo partiamo da un morto e dove arriviamo  come termine di paragone ad una pornodiva ? Se proprio devo fare delle similitudini non mi sento ne Santa Maria Goretti ne Sasha Grey.

Per un  approccio più consono all’argomento vi segnalo un blog molto intelligente, ironico e delucidante di una mia simpatica amica http://ginevrasex.blogspot.it/

INVIDIA bene io proprio me ne frego degli altri figuriamoci se sono invidiosa! No in realtà, è semplice se qualcuno mi dice che ha comprato un’auto nuova, ha una casa bellissima ha un sacco di cose fichissime io sono contenta! Sono talmente scema che lo sono anche per le persone che mi sono poco simpatiche, veramente e di tutto cuore. Questo per le cose materiali, per l’aspetto fisico invece, se  una mi sta tremendamente sull’anima ed è dimagrita ecco un pochino mi rode, ma solo un secondo poi dormo tranquilla e soprattutto mangio tranquilla! Diciamo che sono più felice quando qualche diversamente simpatica diventa diversamente magra!

GOLA “Ciao sono Deborah e sono esattamente tre ore che non mangio cioccolata” Questo è un peccataccio nel senso che sono consapevole non si fa! Non si mangia come un facocero e pretendere di avere un fisico da stagnoccolona da copertina patinata. No! proprio no ! Ma non sono io è la cioccolata che è troppo buona! Non è colpa mia! Per giunta io penso di essere la reincarnazione del personaggio che ha ispirato Italo Svevo per  scrivere “La coscienza di Zeno”.Sono un inetto non posso mettermi a  dieta, non posso smettere di fumare, procrastino sempre il momento in cui questa sana abitudine possa entrare nel mio quotidiano. Ammesso questo, ora ci vorrebbe un caffè, un cioccolatino e una siga per continuare…

IRA non so proprio, o sono troppo fortunata e mai nessuno mi ha fatto imbestialire a tal punto da volerlo distruggere, oppure torniamo al solito punto che forse a me gli altri non mi fanno fare una piega. Non sono la tipa che sembra il pupazzo Coccolino , lavato con Perlana e pettinato con il balsamo spray, tutta morbidosa , coccolosa e piena di gentilezza nei confronti di chi mi calpesta i piedi anzi, so essere più acida di uno yogurt  al gusto di limone acerbo scaduto, ma tutta sta briga di voler  distruggere un’altra persona proprio non me la sono mai presa e non credo me la vorrò prendere.

ACCIDIA  per questo vizio ho prima dovuto comprendere bene il termine che io reputavo essere semplicemente un sinonimo di pigrizia. Wikipedia cita torpore malinconico, inerzia nel vivere e nel compiere opere di beneMa sì, ci saranno dei momenti in cui sono smarronata nei quali non ho voglia di fare nulla dove anche  per svolgere le funzioni vitali mi sento infastidita, ma da li a pensare all’accidia… Che poi come parola mi ha sempre fatto pensare ad una parola in dialetto salernitano Acciso e quindi rispondo A chi te muort!  Ritornando al vizio capitale, mi posso definire una pigra dinamica, faccio un sacco di cose, avendo la voglia di farne un decimo, per me la giornata ideale sarebbe alzarsi dal letto non prima delle 11.00 del mattino, fare colazione, lavarsi faccia e denti, rimanere in tenuta da notte, poltrire sul divano guardando film o leggendo tutto il santo giorno, alzarsi mangiare, farsi la doccia, cambiare il pigiama e ritornare a dormire eppure secoli or sono queste erano veramente alcune mie domeniche invernali.

 

Ora che ho finito di elencare tutti i viziacci un solo pensiero mi sta tarlando il cervello, ci saranno ancora i Magnum Algida dei sette peccati capitali?

 
 
 

SPETTEGULESSSS

Post n°11 pubblicato il 13 Maggio 2014 da DeborahFra
 
Foto di DeborahFra

Io francamente me ne infischio  e me ne frego di sapere di chi tradisce,  chi si separa, di chi è stato beccato che si mangiava una caccola del naso mentre era in macchina che aspettava il verde al semaforo. Non sono fatta per le chiacchiere di paese, non faccio mai domande a conoscenti e non vadano oltre al diplomatico “come va?”, passerò per menefreghista ma sono dell’opinione che se qualcuno mi vuole dire qualcosa di se me lo racconta. Di questa mia caratteristica generalmente me ne vanto perché io i pettegoli proprio non li sopporto, quelli che ti fanno l’interrogatorio , mi fanno quasi sudare come un rapinatore di banca  appena stato arrestato dalla polizia, che viene messo sotto torchio in caserma davanti alla lampada puntata in faccia. Peggio ancora se mi raccontano tutti i fattacci avvenuti nel paese, tanto me li scordo, il risultato è che la volta che vado oltre alla domanda di rito, per non sentirmi la solita cafona che non parla mai e in uno slancio di zelo eccessivo, azzardo qualche altra domanda o saluti nei confronti di congiunti, puntualissima come un’ orologio svizzero, mi capita la figuraccia delle figuracce del tipo “ Salutami tanto tuo marito eh!” e sentirmi rispondere “Veramente ci siamo separati due anni fa!” . Non è che sono una che se ne frega degli altri, ma l’accanimento delle male lingue nei confronti un soggetto X non mi interessa, tutti prima o poi  saranno argomento di spetteguless , per una gaffe, per un lieto evento, una sventura per qualsiasi motivo, ma non trovo giusto ricoprire di sterco un altro essere per puro passa tempo. Azzardare ipotesi, o dare giudizi se non si è a conoscenza dei fatti e del vissuto di quella persona.

Forse la mia curiosità la riverso tutta per gli spoiler. Mi ammalo di serial televisivi e voglio sapere immediatamente tutto senza aspettare. Questa mania è iniziata con “Lost”. Niente non mi davo pace, cercavo come una tossica in astinenza informazioni su internet , scaricavo le puntate americane sottotitolate in aramaico antico pur di avere qualche sckoop  ,  legalmente ehhh sia inteso …. Ora questa frenesia ce l’ho per “The Walking Dead”  voglio sapere chi mangerà il cervello di chi e chi zomberà chi o che cosa.  E non parliamo del periodo letterario in cui sono ora nel quale sto leggendo solo gialli e thriller, il bello di questi romanzi dovrebbe essere immedesimarsi nel personaggio che conduce le indagini, formulare teorie che svelano il mistero, farsi sorprendere da colpi di scena, insomma non ho mai sentito nessuno dirmi “hai letto  - Il gioco di Ripper -di Isabell Allende? Sai vorrei comprarlo, mi sveli l’assassino?”. Io no, mi viene l’ansia, la curiosità mi assale all’ incirca prima della cinquantesima pagina: DEVO SAPERE! Ringrazio Iddio che ha inventato  le lingue lunghe e quelli che scrivono su blog, recensioni piene di spoiler! Non posso stare col pensiero fino alla fine, sono una che formula ipotesi a posteriori quando già sono è a conoscenza dei fatti, ho bisogno di certezze, non sopporto la suspance, non posso chiudere un libro la sera, appoggiarlo sul comodino, dormire ed aspettare il giorno dopo per aggiungere pezzi al puzzle... Ecco i puzzle che gran rottura di scatole non sono mai riuscita a farne uno superiore ai 15 pezzi, quando sono irritata, ho il vizio di arricciare i piedi, una volta mi sono cimentata a farne uno,  dal 38 di piede che indosso, avevo iniziato a calzare il 21, i crampi mi facevano male, l’equilibrio per  camminare era diventato precario, quindi ho passato la palla a mia sorella e se l’è sbrigata lei, quella delle due a cui è stato fatto dono di infinita pazienza.

 

Ora vado a leggere un libro, felice di aver già letto abbastanza su internet , così da potermi rilassare e godere parola per parola senza ansia.

 
 
 

DIARIO DI BORDO DI UNA CASALINGA PART-TIME

Post n°10 pubblicato il 08 Maggio 2014 da DeborahFra

Io sono una donna come tante che lavora otto ore al giorno e poi si ritrova a dover mandare avanti due figli, marito, gatto ,casa non manca più nessuno solo non si vedono i due liocorni.

Faccio  il doppio lavoro, finisco le mie ore in ufficio e iniziano le altre 5 ore di lavoro a casa : cucina , lava, stira, bagnetto ai pargoli, gioca con i bimbi, leggi un pochino e via la giostra va avanti altro giro altra corsa tira giù il gettone.

Insomma il lavoro della desperate housewife, non stra bonazza, come quella della serie televisiva è duro e da veramente poche soddisfazioni.

Lavare e stirare, che senso ha? I panni si sporcheranno di nuovo e allora si riparte da capo. Ogni tanto per farmi sembrare meno noioso questo patetico ciclo invento storie. Nelle rare occasioni nelle quali riesco ad arrivare al fondo della cesta della biancheria sporca mi metto davanti alla lavatrice e le dico “ Signora Lavatrice, avendo rinvenuto il corpo del reato, ovvero una miriade di calzini spaiati, Lei è scagionata dall’accusa di furto, così è deciso l’udienza è tolta può tornare a fare il suo egregio ,eccellente, utilissimo  lavoro”. Un po’ di insaponata nei confronti dell’elettrodomestico ,è proprio il caso di dirlo, ci stà.

Quando è ora delle grandi pulizie, ovvero, lavare: le tende, i cuscini ,sfoderare divani, i peluche dei bambini, battitura materassi , etc. etc.  nel momento in cui ho lavato tutto  è ora di ricominciare, ed è proprio in quel frangente che mi chiedo se è questo il ciclo della vita …. dell’acaro intendo.

Un altro di quei lavoracci che una casalinga part-time è costretta a fare è l’odiato cambio di stagione degli armadi.  Purtroppo appartengo alla categoria delle donne che durante la gravidanza hanno accumulato parecchi chili con l’ingenua presunzione di riuscire a perderli con la stessa velocità con il quale si sono accumulati, o addirittura le più ardite, come me, con la speranza di partorire un bambino di quattordici chili e tra pupo, liquido amniotico, placenta ect smaltirli tutti in un unico dolorosissimo parto. Ovviamente così non è stato, e da una stagione all’altra facevo scendere dai piani alti dell’armadio la scatola, con l’etichetta “forse ci rientro” , l’aprivo, constatavo che noi siamo scienza non fantascienza , la richiudevo e mi dicevo è ora di fare shopping, il tutto mentre mi fiondavo verso la cucina a cercare un cucchiaino da affondare nel barattolo della Nutella, come premio di consolazione. Ecco ora potrei dirvi che ho usato il tempo passato per raccontarvi di questa famigerata scatola, per sottolineare che sono dimagrita e quindi ora viene riutilizzata con l’etichetta “estate” o “inverno” . Ebbene , con mia grossa soddisfazione NO! Si sono soddisfatta perché il problema  più grosso non era rientrare nella taglia 42, anche se sono sempre convinta di avere il fisico di Belen Rodriguez certo, sotto la cellulite,  i  capillari e i cuscinetti di grasso; ma il grosso scoglio da superare ed abbattere, era  liberarmene, donare quegli abiti a qualcuno per non finire nella trasmissione “ Sepolti vivi” il reality sul canale Real Time. Sì, sono una di quelle persone, che a furia di “non si sa mai non lo butto potrebbe servirmi” ho quasi riempito la cantina di ciarpame.

Vogliamo parlare delle pulizie di normale routine? In genere le faccio quando sono a casa da sola, appena ho finito la casa brilla, rientrano nella dorata dimora il papà è i pargoli, e con la stessa velocità con la quale si accende la luce dopo aver premuto l’ interruttore ecco che versano il succo di frutta in cucina, si lavano le mani in bagno e schizzano l’ acqua sullo specchio, sul pavimento . Così  svanisce ,tutta la  soddisfazione di quei pochi minuti in cui mi ero seduta sul divano, prima del loro arrivo, quando guardavo la televisione distrattamente perché in realtà rimiravo il mio ottimo lavoro, e pur non essendo una maniaca della casa mi sentivo finalmente a mio agio nell’ordine e la pulizia.

Quando  guardo il gatto mentre dorme sul divano, penso proprio che l’uomo è l’unica specie che scioccamente si è evoluta.  A volte vorrei avere una caverna, cacciare e dimenticarmi della parola depilazione un altro delle grosse rotture di scatole delle donne. O forse sono semplicemente un uomo?

 
 
 
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