Creato da: marcosocci_1973 il 06/06/2007
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Roma 1996

 

 

 

GRANDE JUVE

 

 

 

LA JUVE QUERELA LA TRIADE

Post n°15 pubblicato il 29 Giugno 2007 da marcosocci_1973

Nel fascicolo dell’inchiesta per falso in bilancio della Juventus da alcuni mesi c’è anche la querela del club a firma del presidente Giovanni Cobolli Gigli. Per eventuali danni patrimoniali arrecati alla società. «Non abbiamo indicato alcun nome», spiega l’avvocato Cesare Zaccone. Né era necessario farne. Poi il legale chiarisce l’origine di quest’atto che spazza via molte chiacchiere in un sol colpo sulla pretesa continuità fra la vecchia e nuova gestione della Juventus: «Il procuratore aggiunto Bruno Tinti ci ha segnalato che possono emergere profili di infedeltà patrimoniale dalle indagini e chiesto che cosa intendevamo fare. La querela è stata la nostra risposta. Se a fine inchiesta di quei profili si avrà la conferma la società li perseguirà». È il possibile preludio a una costituzione di parte civile, qualora per la Triade la procura torinese chiedesse il rinvio a giudizio.

La notizia emerge nel giorno in cui trapela che anche Roberto Bettega è indagato, al pari di Giraudo e Moggi, nella stessa inchiesta per falso in bilancio. L’ex vicepresidente esecutivo e attualmente, ancora per 2 giorni, consulente di mercato della Juventus ha ricevuto il rituale avviso di garanzia due settimane fa. Nessuno - né l’avvocato della Juve, né il difensore di Bettega - mette in relazione l’atto con la separazione fra il club e l’ex dirigente, ma è molto probabile che abbia avuto il suo peso.

Sergio Badellino, il penalista che ha assunto la difesa di Bettega, parla di provvedimento «assolutamente routinario». E aggiunge: «Nell’avviso che abbiamo ricevuto non c’è alcuna indicazione in più se non all’anno, il 2006, cui sono state estese le indagini». Poco più di dodici mesi fa, il 18 maggio, identico atto fu consegnato a Luciano Moggi in occasione di una perquisizione nella sede di corso Galileo Ferraris. Antonio Giraudo lo aveva ricevuto in precedenza. Di primo acchito stupisce che Bettega, considerato di peso decisamente inferiore nel governo juventino della Triade, li abbia seguiti nel registro degli indagati. Ma si deve ripensare al suo ruolo nelle trattative internazionali per capirne qualcosa di più. La procura torinese ha avviato e condotto una decina di rogatorie all’estero sugli acquisti e cessioni di calciatori della Juve in altri Paesi. Si ha notizia di quelle a Londra, in Spagna, Portogallo e Belgio, dove il vicepresidente dello Standard Liegi, Luciano D’Onofrio, non fu sentito per l’operazione Carini, ma per il ruolo avuto come intermediario nella cessione (70 milioni di euro nel 2001) di Zinedine Zidane al Real Madrid. La medesima operazione ha avuto come oggetto la rogatoria in Spagna, dove però i magistrati torinesi si sono occupati anche della cessione in prestito di Tacchinardi al Villarreal. In Portogallo si sono invece recati per Miccoli, parcheggiato al Benfica.

Il motivo di tutte queste rogatorie si appoggia al ruolo degli intermediari che in più di un caso, secondo la procura torinese, sarebbe stato solo apparente. Ma ogni volta la gestione Giraudo & Moggi ha iscritto a bilancio i relativi compensi. Gli interrogatori all’estero avevano l’obiettivo di verificare se le ricorrenti consulenze di intermediazione sono state reali. L’infedeltà patrimoniale di cui accenna la procura torinese nella corrispondenza con il legale della Juventus si fonda su quegli sviluppi contrattuali? Ne sono emerse false fatturazioni?

Già nel decreto di perquisizione del 18 maggio 2006 si delineava il fulcro della strategia del procuratore aggiunto Tinti e del pm Marco Gianoglio: fatture false e fondi neri. Il magistrato si riferiva allora a operazioni con Como e Genoa. Ora guarda all’estero. La svolta che si affiancò al «cavallo di battaglia» delle plusvalenze, lo spunto investigativo originale per cui, nel 2004, furono interessate più procure in tutta Italia.

Nell’atto si indicavano le operazioni di compravendita di 20 giocatori. In un anno le indagini - tutt’altro che concluse, malgrado la dilatazione dei tempi - sono andate avanti e oggi, a 365 giorni esatti dal rinnovo totale dei vertici bianconeri, si celebra molto di più di una semplice ricorrenza.

 
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JUVENTUS E BARCELLONA GUERRA PER LAMPARD.

Post n°14 pubblicato il 29 Giugno 2007 da marcosocci_1973
Foto di marcosocci_1973

Milano, 29 giugno - Secondo il quotidiano inglese `The Sun` la Juventus e` in corsa con il Barcellona per Frank Lampard. Si parla di `guerra`, ma in realta` in ballo c`e` solamente il trasferimento di un centrocampista. Non un giocatore qualunque, sia chiaro. Il `Sun`, infatti, quando parla di `Lamps war` parla della corsa che sarebbe in atto tra Barcellona e Juventus per arrivare a Frank Lampard del Chelsea.

I catalani avrebbero aperto i fuochi con un`offerta di 12 milioni di sterline, ma la Juventus non sarebbe da meno e sarebbe pronta a giocarsi una carta importante chiamata Claudio Ranieri, l`allenatore che ha lanciato il giocatore quando era solo il figlio del miglior difensore della storia del West Ham.

Lampard ha ancora due anni di contratto rimasti e il Barcellona e` una tentazione fortissima. Sua moglie e` catalana, il centrocampista conosce lo spagnolo e, fatto da non trascurare, Joan Laporta sarebbe pronto a cedere al Chelsea un`invitante contropartita, il portoghese Deco. Ma la Juventus rimane alla finestra.

 
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RANIERI:LA MIA JUVE  A TRE PUNTE

Post n°13 pubblicato il 26 Giugno 2007 da marcosocci_1973
Foto di marcosocci_1973

La Juventus new look prende forma con Claudio Ranieri che, in una intervista alla "Gazzetta", ha fatto il punto sui progetti di mercato, la tattica e i singoli. "Del Piero, Trezeguet e Iaquinta? Nella mia Juventus potrà anche accadere. Una cosa è certa, saremo una squadra rompiscatole. Mercato? Spesso non è la regina del mercato a vincere lo scudetto, ma la società che ha comprato i giocatori di cui aveva bisogno".

Una cosa è certa, se vent'anni anni fa, all'epoca della Vigor Lamezia e della Puteolana, qualcuno gli avesse predetto un futuro da allenatore nel Valencia e nel Chelsea (passando per Atletico Madrid, Cagliari, Napoli, Fiorentina e Parma), per poi finire sulla panchina della Juventus, Claudio Ranieri si sarebbe fatto una bella risata. Probabilmente se la starà facendo anche ora, sulal sua barca, in attesa che la dirigenza bianconera gli consegni le chiavi del ritiro di Pinzolo dove la Juventus si preparerà per tornare grande. "Quando ci siamo incontrati -ha detto Ranieri- la prima cosa che mi hanno detto è che c'erano i soldi per far tornare a grandi livelli. Sono stati di parola. L'intelaiatura era buona, forte, bisognava compensare le partenze dello scorso anno con giocatori duttili, che sappiano adattarsi. Questa squadra è abituata al 4-4-2, a me va bene anche se sono sempre alla ricerca di nuove possibilità. Sta nascendo una squadra robusta e tecnica che dovrà lottare, non mollare e inorgoglire i propri tifosi".

Ranieri parla poi dei singoli, a cominciare dai nuovi. "Tiago e Almiron hanno capacità tecniche, determinazione, personalità e quantità. Molinaro è stato riscattato per tenerlo, per Nocerino aspettiamo un attimo, mentre Iaquinta non è l'alternativa a Del Piero, anzi, possono anche giocare insieme, magari con Trezeguet". Anche se il francese, e non solo, sembra destinato a giocare altrove. "Non lo so. Ho detto il mio pensiero in società e lasciamo fare loro. Camoranesi? E' un campione del mondo che farebbe comodo a tutti, anche a noi, ovvio. Nedved? Per me continua, non si ritira: ha sofferto in B, perchè dovrebbe lasciare proprio ora quando può prendere in mano la squadra in A".

Per Ranieri la scuola di tecnici italiana è una delle migliori, eppure ha dovuto espatriare prima di avere una panchina di primo livello nel Bel Paese. "Forse ho girato molto perchè la mia carriera non mi ha regalato nulla, ma ho lo stesso entusiasmo di sempre, dall'Interregionale dove sono nato, fino alla Serie A".

Da giocatore e allenatore, Ranieri ha affrontato la Juventus 22 volte, senza mai riuscire a batterla.

 
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TREZEGUET IN BIANCONERO FINO AL 2011

Post n°11 pubblicato il 26 Giugno 2007 da marcosocci_1973
Foto di marcosocci_1973

Dopo l'incertezza e gli annunci di partenza, David Trezeguet ha deciso di legarsi alla Juve fino al 2011. Il goleador, già vincolato ai colori bianconeri fino al giugno del 2008, si è incontrato col presidente Coboldi Gigli e l'amministratore delegato Jean-Claude Blanc trovando un'intesa che gli consente di proseguire la carriera con la Vecchia Signora.

Soddisfazione è stata espressa dai dirigenti della società che vedono nella permanenza del francese uno dei tasselli per tornare in serie A con una squadra davvero competitiva. "Con David - ha detto Blanc - abbiamo discusso a lungo e trovato un punto di equilibrio che soddisfa entrambi. Siamo soddisfatti di un accordo che rende la squadra competitiva ai massimi livelli". Alla fine, insomma, ha avuto ragione il direttore sportivo Alessio Secco che aveva sempre dichiarato di "non considerare chiusa la faccenda".
Il bomber ha voluto invece precisare di "essere orgoglioso di legare il suo nome alla Juventus ancora per quattro stagioni. Oggi ho fatto una scelta decisiva per la mia carriera e per la mia vita - ha affermato - Questo è un club che mi ha dato tanto e con il quale voglio continuare a vincere". Infine il campione transalpino ha dichiarato la sua soddisfazione per la considerazione "che i dirigenti hanno dimostrato" nei suoi confronti. "E' stato questo - ha concluso Trezeguet - a convincermi a mettere da parte le incomprensioni e pensare solo al futuro".
L'epilogo della vicenda sembra riportare alla luce situazioni e comportamenti già visti qualche anno fa quando David Trezeguet minacciò di lasciare i colori bianconeri. In quell'occasione furono Fabio Capello e Luciano Moggi a trovare gli argomenti giusti per convincerlo a non tagliare la corda. L'accordo precedente impegnava la società torinese per 4,5 milioni l'anno e sarebbe scaduto a giugno del prossimo anno. Da quel momento il calciatore sarebbe potuto andar via gratis. Una cosa che non conveniva sicuramente a Coboli Gigli e agli altri. L'accordo pare sia stato trovato spalmando uno stipendio di 3,5 milioni su quattro anni. La chiusura della trattativa accontenta Trezeguet ma anche il club bianconero che, in questo modo, risparmia sicuramente dei soldi rispetto all'ingaggio di un altro grande nome e tiene comunque in organico uno dei migliori goleador in circolazione.

 
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SACCHI: JUVE DA SCUDETTO

Post n°10 pubblicato il 25 Giugno 2007 da marcosocci_1973

''La Juventus quest'anno già competitiva per lo scudetto? Credo proprio di si'''. Arrigo Sacchi, a Salsomaggiore Terme per uno stage di allenatori dilettanti, intervistato da Tv Parma, non ha dubbi sulla possibilità per i bianconeri di essere già in lotta per vincere il titolo. "Non dovere disputare le coppe si rivelerà un bene prezioso per Ranieri che, a fine stagione, potrebbe così raccogliere molti punti in più''.

Secondo il tecnico di Fusignano, non giocare le coppe e quindi non essere impegnati durante la settimana, rappresenta un vantaggio che gli allenatori conoscono molto bene. "Ogni tecnico in queste condizioni può sempre organizzare la settimana tipo negli allenamenti". Arrigo Sacchi, quindi vede la Juventus rientrare prepotentemente nell'elite del campionato dopo un anno di purgatorio nella serie cadetta, ma non solo bianconeri. Il campionato di calcio di serie A si arricchisce anche di Napoli e Genoa, ma questo, a parere di Arrigo Sacchi, non significherà necessariamente più spettacolo, più equilibrio e più competitività. ''Il calcio in Italia è vissuto più sull' emotività che sulla bellezza estetica. Non credo che su questo punto ci sarà un'inversione di tendenza anche se, forse, ci sarà un maggiore apporto dal punto di vista tecnico. La vera competitività arriverà solo quando i contratti televisivi non saranno più dei singoli club, ma gestiti collettivamente. In quel momento ci sarà davvero più equilibrio e più spettacolo''.

Secondo l'ex cittì, ''sino a quando i bilanci economici dei club saranno in rosso sarà difficile vedere radicali cambiamenti nel mondo del calcio. In Italia tutti sono costretti a navigare a vista e pochissime società possono fare una seria programmazione''. E una di queste squadre, secondo uno che conosce bene l'ambiente, potrebbe essere il Parma, ovvero la sua ex squadra: ''Sono felice che si sia salvato perchè la squadra è il fiore all'occhiello di una città simbolo di cultura, educazione e civiltà. Lo speravo con tutto il cuore per il bene che voglio a Parma, ma anche per tutto il mondo del calcio. Il nuovo presidente è poi un ragazzo serio, preparato, grande appassionato di sport ed ha coraggio. E quando si ha coraggio in questo ambiente significa essere seri e competenti''

 
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