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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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LAVORI TROPPO? SEI LICENZIATO!
Almeno una volta vi sarà capitato di seguire gli spot tv di una nota catena di supermercati: una pubblicità assidua, costante su tutte le reti, che mette di fronte una moglie casalinga e un marito impiegato presso il supermercato di cui non faccio il nome. Sono certo che avete senz'altro compreso di chi stia parlando e aggiungo che il signore molto zelante, preciso, fedelissimo alle consegne della direzione generale, decanta i prodotti a marchio della catena, ne descrive le grandi qualità e illustra, volta per volta, le offerte del momento duettando con la moglie. Addirittura in un caso specifico, una sera mentre si accinge a chiudere, trova una bambolina per terra vicino a uno scaffale: comprende che è stata smarrita da una bimba e subito procede a visionare i filmati delle telecamere per individuare chi possa aver perso la bambolina. Alla fine individua la famiglia e l'indirizzo servendosi della lista clienti fidelizzati e si reca a casa loro per ridare la "compagna" alla piccina. Una scena commovente oltre ogni aspettativa e che fa parte di quelle campagne pubblicitarie che devono colpire l'immaginazione della potenziale clientela. Bene, volevo avvertire questo bravissimo impiegato che corrono brutti tempi per quelli come lui e il mio consiglio è di essere molto attento a svolgere il suo lavoro, senza trascendere e senza eccessi di zelo. Perché faccio questo favore al nostro bravo dipendente? Per una ragione semplicissima: a Barcellona (toh! Guarda un po') in un grande supermercato famoso anche questo, un impiegato modello, attaccato al suo lavoro, preciso più di un orologio svizzero, sempre solerte perché tra i suoi compiti c'era anche quello di sistemare la merce negli scaffali, è stato licenziato. Un lavoro magari noioso, ma a lui piaceva e ci metteva l'anima. Un artista nel piazzare la merce, creava scenografie, metteva in risalto le confezioni e tutto era piacevolmente gradevole per la clientela. Tuttavia, per fare questo occorreva del tempo e lui, senza porsi problemi, arrivava la mattina prima dei colleghi e procedeva tutti i giorni a lavorare senza sosta. Un modello che tutti dovrebbero imitare se volenterosi e amanti delle loro mansioni. Ebbene, il giovanotto è stato licenziato perché lavorava troppo!!!!! Ma che mondo è questo? Avete capito bene, l'azienda, troppo puntuale nelle sue disposizioni, non ammette deroghe: andava licenziato perché faceva più del dovuto. L'avvocato lo difenderà nelle sedi opportune e vedremo se questo impiegato bravo ma sfortunato, sarà riassunto. Mal che vada, suggerirei a costui di trovare lavoro presso un supermercato svizzero: tutto potrà accadergli, tranne che essere licenziato per eccesso di zelo e precisione! Purtroppo, il piacere di svolgere al meglio le proprie mansioni, non paga! Roba da matti!
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