CARICO A CHIACCHIERE

Ecco una bella notizia, una di quelle che ad inizio anno nuovo, fanno ben sperare. Siamo buone forchette, abbiamo cibo che fa impazzire la gente all'estero, siamo tra i primi ad avere vino buono e cibo eccellente basato sulla dieta mediterranea. Tuttavia, quando leggiamo o apprendiamo che molti nostri prodotti vengono imitati maldestramente all'estero, ci alteriamo, ci scoraggiamo perché non riusciamo a far valere il nostro vanto alimentare. Basterebbe fare scuola, pubblicità e puntiglioso elenco dei nostri prelibati prodotti come i formaggi, i sapori che arricchiscono i nostri sughi e i nostri contorni, i nostri vini da associare al tipo di pasto, insomma, esaltare la nostra dieta mediterranea e l'elenco di tutto il cibo che produciamo, per convincere coloro che vogliono mangiare "italiano" che quella robaccia che si vende un tanto al kilo, con scritte approssimative in un italiano poco corretto, non ci apparitene. Certo quelle imitazioni costano meno, ma la scadente qualità, non ci appartiene. Il 2018 è stato un anno boom: l'esportazione dei nostri prodotti alimentari e del nostro vino, è stata quantificata a 42 miliardi di euro per il 2018. Un dato mai registrato e con un incremento del 3% rispetto al 2017! Un traguardo che ci inorgoglisce e il "made in Italy" pesa anche sulle tavole estere. L'europa (la Germania in particolare) ci premia insieme all'America: verso queste destinazioni vendiamo le più alte percentuali di prodotti esportati e i nostri spumanti, per esempio, balzano a un + 13%, salumi e formaggi un + 3% e la pasta registra un + 2%. Solo la frutta fresca recede di un -4%. Sono felicissimo, sono un grande consumatore dei  nostri prodotti e evito tutto ciò che viene dall'estero a solleticare i nostri prodotti in vendita in alcuni supermercati. La qualità paga, ha sempre pagato e questo non può che farci piacere. Speriamo molto in questo 2019, sarebbe un ulteriore spinta per la nostra economia.