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MODELLE E MODELLI PER LA MODA? DOCUMENTI PREGO!

Post n°3222 pubblicato il 17 Maggio 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Molte volte i grandi marchi dell'alta moda hanno cercato accordi per regolare la gestione delle sfilate in passerella e i servizi fotografici con l'impiego di modelle. Spesso sono accordi che durano poco perché basta un marchio rampante e voglioso di scalare le vette più alte per scombinare i piani, tradendo chi abbia fatto accordi. Uno degli ultimi approcci risale al settembre del 2017, quando si concordò tra grandi nomi, di smetterla con le modelle anoressiche e troppo magre. All'epoca fu deciso che fosse bandita la taglia 32 per le donne e la taglia 34 per gli uomini. Un'intesa giusta che credo sia ancora rispettata e spero che non vengano mai meno a misure inferiori che sono improponibili con le modelle in passerella, inguardabili. I due nomi più importanti al modo, ossia le due famiglie che detengono i marchi più famosi e più produttivi, sono francesi: Pinault e Arnault. Sono i "conduttori" che hanno accentrato nelle loro mani nomi come Saint-Laurent,  Balenciaga e Gucci per Penault, e Dior e Vitton per Arnault.  Ovvio che siano i marchi più venduti e i più ambiti, quindi sono quelli che "dettano" le leggi del mercato con i loro fatturati stratosferici. Bene, pare che i due si inseguano come spietati concorrenti: se uno si dirige in una direzione, l'altro pure e nel pieno rispetto, si marcano stretto e col fiato sul collo. Ora sembra che si accingano a stringere un patto molto interessante e riguarda le modelle. Finalmente oserei dire: non se ne può più di donne e ragazzine che non siano maggiorenni. Se pensiamo che nel lungo tempo, alcune tra le più famose mannequin al mondo, abbiano iniziato a lavorare a 12/13 anni e ne dimostravano 16/17, allora si comprende come il vizio di forma  possa aver alterato il normale afflusso per aspirare al lavoro tanto ambito dalle giovani e belle donne. Niente più lolite, oggi solo belle donne capaci di gestirsi in prima persone e in grado di affrontare il duro lavoro. Già, perché questo lavoro è molto faticoso ma se parliamo dei primi passi, ovvero gli inizi durissimi della carriera, dovreste immaginare le agenzie specializzate con maree di ragazze che arrivano da tutti gli angoli del mondo, affollano le anticamere e le scale degli edifici, aspettando ore e ore per essere ricevute. Non sempre poi la  scelta   è fortunata, quindi molte, in preda alla disperazione, all'angoscia e all'ansia, sono  colte da malore e svengono. Qualcuna è anche morta in attesa di una chiamata che non è mai arrivata. Tante ragazze, tante giovani donne provenienti dall'Est Europa in cerca dell'Eldorado, della montagna da scalare e del lavoro che le realizzi una volta per sempre. Quindi ben venga la maggior età, devono azzardare consce del lavoro che le aspetta e ben consapevoli dei rischi. Ovvio che parliamo di donne e uomini: tutti maggiorenni e pronti al salto se ci sarà. Pinault e Arnauld hanno deciso di muoversi in questo senso e fanno sul serio, speriamo che siano tutti d'accordo e si arrivi al comportamento più giusto e più rispettoso per le donne specialmente se pagano un prezzo salato per concedersi a un mestiere bello e prestigioso, ma spesso non tenuto nella giusta considerazione pratica: duro, faticoso e denso di fibrillazione anche se ricco, prestigioso e vicino ai piani alti della nostra opulenta società.

 
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