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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete " La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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E DELLE NASCITE QUANDO NE PARLEREMO?
L'argomento non è nuovo, se ne parla poco oppure si discute in sedi private. Sono stati pubblicati i nuovi dati ISTAT sulle nascite in Italia. Beh, chi è attento a leggere questi numeri, si rende conto che la situazione peggiora e non solo per il covid. Dobbiamo tornare al 2014 per comprendere come da tale anno le nascite sono in calo: nel 2020, in piena crisi epidemiologica, abbiamo registrato solo 404 nascite; procedendo con calcoli statistici, nel 2021 si prevede un range, una forbice, tra 385 mila e 395 mila nascituri. Orbene, il trend negativo è costante dal 2014 e con una aspettativa di vita sugli 80 anni, 400 mila nascite inducono i calcoli a prevedere tra alcuni anni, una popolazione italiana con poco più di trenta milioni di unità, contro i 59 milioni attuali. Il presidente dell'Istat è chiaro nel commentare questi numeri che preoccupano, si parla da tempo di questa emergenza, ma pare che nessuno dia molta importanza al cambio della nostra fisionomia iniziale. Questo arretramento non inficia solo l'invecchiamento della popolazione italiana, ma si rispecchierà fortemente e inevitabilmente, sulla nostra economia. Muoversi in tempo senza attendere che accada ciò che è stato previsto, non è nelle corde di questo paese, c'è tempo forse? E aspettare l'ultimo momento, non comporterà il solito pasticciotto tipico della nostra politica? La fretta è nemica assoluta del far presto e del far bene!
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