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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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COME DICE PREGO?
Come sapete l'ITA, la nuova società che ha sostituito la malandata e ormai vecchia carcassa dell'Alitalia, ha cominciato, tra tante difficoltà a muoversi in cielo e in terra con le sue tratte e con la sua amministrazione...rigenerata. Alfredo Altavilla, presidente della società, ha inviato una lettera a "Repubblica" in cui pone l'evidenza dei compensi troppo bassi che i manager (lui compreso) percepiscono: una dozzina di persone che prendono, deliberato dal Comitato Remunerazioni, fior di quattrini che certamente non li faranno morire di fame. Nella lettera quindi, Altavilla solleva il problema e bussa a soldi, ritendendo una grave mancanza quella di non considerare attentamente, il prezioso lavoro di chi manda avanti le grandi società. Il suo compenso è di 400 mila euro lordi all'anno, con l'intesa di aggiungerne altri 400 mila (sempre lordi) come parte variabile. Orbene, sapete come abbia giustificato e argomentato codesta situazione precaria? "Stipendio troppo basso! Lede la mia storia manageriale". Ebbene, quando i manager aziendali saranno in grado di accettare i loro alti compensi, dovranno anche assoggettarsi, in caso di aziende che vanno male per almeno due anni di seguito, a dimettersi e a restituire almeno una bella fetta di quanto abbiano preso nel caso di risultati incongruenti. Non ho mai visto un manager cacciato da una azienda per risultati poco confacenti e indotto a restituire il...maltolto!
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