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« PENSANDOCI SU...FORSE SI...iL VALORE DI UNA PERNACC... »

C'ERA UNA VOLTA...

Post n°1837 pubblicato il 30 Agosto 2016 da monellaccio19
 

Risultati immagini per prodotti celebri degli anni 60

 

Spero che questa foto, almeno per una buona parte di voi, susciti un'ondata di ricordi, scorci della vita passata, momenti e angoli delle nostre case quando eravamo piccoli, ragazzi, giovanotti. In realtà, non mi preme tanto evocare cose, stili e oggetti degli anni sessanta o giù di lì, ma mi piace richiamare la vostra attenzione su prodotti che nei favolosi anni che seguirono il nefasto dopoguerra, furono nella loro semplicità e per il loro ricorrente consumo, significativi, memorabili e ben saldi nelle nostre memorie. Il "Gelato Mottarello", il primissimo "Cornetto Algida", i famosi brodini "Knorr e Liebig", i primi cioccolati della "Nestlè", la "Nutella", i biscotti "Mellin e Plasmon", "Ovomaltina", "Talmone" e i suoi pregiati biscotti da latte, il "Fruttino" della Zuegg e potrei continuare all'infinito per quanti fossero i prodotti che consumavamo in quegli anni. Ecco, un prodotto quando è buono e  ha un ottimo rapporto prezzo qualità, è sempre destinato a durare nel tempo, il mercato lo richiede e chi lo produce sa cosa deve offrire. Oggi molti dei prodotti citati e no, sono ancora in vendita e non credo che vendano perché bombardati dalla pubblicità esondante, ma perché buoni e preferiti. La Nutella per esempio, in tutti questi anni ha scalato vette indescrivibili in tutto il mondo ed è un prezioso fiore all'occhiello della nostra industria italiana. Tantissimi altri marchi famosi e duraturi nel tempo invece, sono presenti sul mercato ma purtroppo la proprietà non è più italiana, ma estera. Le forti crisi degli ultimi anni in particolare, hanno costretto molti produttori a vendere i loro marchi famosi per sopravvivere: questo è accaduto con marchi nel settore della pulizia, dei prodotti alimentari, dolciari e tanti altri segmenti: vuoi per partnerariato o per cessione completa, abbiamo depauperato fortune inestimabili. Per esempio, nel campo della alimentazione/dolciaria, la Nestlè, oggi un colosso mondiale che accumula marchi su marchi, ha soffiato tanti nostri "ricordi". La Perugina, sin dal 1988 è passata nelle mani del nemico Nestlè e dopo anni e anni, ci siamo visti borseggiati e scippati di un nome che tutti ricordiamo: "Rossana", la celeberrima caramella che con la sua cartina rossa non passava inosservata. Una caramella che ha sempre venduto bene da noi, un successo che negli anni, non è mai venuto meno. Eppure, ci sono rami del colosso Perugina che la Nestlè per ragioni commerciali e finanziarie, ha deciso di tagliare definitivamente. Beh, questo affronto è stato inaccettabile e la Fida una azienda italiana, visto il limitato interesse della multinazionale Nestlè, ha comprato a prezzo buona il marchio Rossana e la celebre caramella che tutti in un modo o nell'altro, abbiamo avuto il piacere di assaggiare nel lungo periodo, è tornata a vivere in Italia. Infine, permettetemi una citazione "interessata" non fosse altro che per il suo nome storico: la famosa "Coppa del Nonno" vecchia come il sottoscritto, gode ottima salute, non è italiana ormai da molto tempo, ma il mercato, come dico più su, non tradisce mai i buoni prodotti. Ora c'è solo da sperare che tanti marchi da  noi ricordati con piacere e che non ci hanno mai tradito perché occupano i nostri bei ricordi, tornino ad essere di nostra proprietà, rimanendo sempre in Italia e abbellendo come un bel fiore, gli occhielli degli industriali italiani e i nostri.

 
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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 30/08/16 alle 08:58 via WEB
Tra un po torna sul mercato il panettone motta e vecchia Romagna. Ormai siamo vicini vicini. Bacione
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monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 10:17 via WEB
In fondo non c'è da preoccuparsi più di tanto se c'è cambio di mano. L'importante è il marchio, il nome del prodotto. Ben vengano le holding, mettano i capitali e mantengano i marchi che ci hanno fatto compagnia per tante generazioni. No come intendeva fare la Nestlè che era ben disposta a cancellare la produzione della caramella ROSSANA solo perché non rendeva come sperava. Ti abbraccio Laura.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/08/16 alle 09:02 via WEB
Buongiorno! E' vero, il " Made in Italy" sta scomparendo e le aziende leader del settore dell’industria, della moda e degli alimentari vengono acquisite da holding straniere. Gli ultimi casi sono la Telecom venduta agli spagnoli (??) che sono nei guai più di noi e la Pernigotti venduta al gruppo Sanset della famiglia Toksoz. Mi sembra che stiamo rotolando giù da una china molto pericolosa... Gli "esperti" però sostengono che queste aziende non potevano sopravvivere qui in Italia...
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 10:23 via WEB
Diciamo che con la crisi avvertita maggiormente in questi ultimi anni, ha consentito un shopping molto conveniente in Italia a quelle holding capaci di far fruttare le loro finanze. Comprare è stato molto favorevole e le nostre aziende non hanno potuto far altro se volevano sopravvivere e nel contempo dare ancora aneliti di vita ai loro marchi. Come dicevo su a Laura, non è poi molto importante chi sia il "padrone", è invece determinante che un marchio italiano non muoia. Almeno il nome resta a segnare la storia quanto meno. Non è molto ma sufficiente per sperare. Ciao Giulia', buon lavoro.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 30/08/16 alle 09:18 via WEB
Con rammarico scrivo che le operazioni finanziarie delle grandi holding non esprimono valori affettivi,ma permettono una valorizzazione dell'intera società.Come ben saprai,le cessioni dei marchi prevedono anche l' inclusione di stabilimenti di produzione all'estero. Gli investimenti delle grandi compagnie azionarie multinazionali è capitale non il marchio d'affezione..
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 10:26 via WEB
Che la grande finanzia sia il "motore" della grande economia mondiale, è noto da tempo ormai. Era sospettabile che i cinesi a cui abbiamo aperto tutto il pianeta l'avrebbero fatta da padroni e pian piano compreranno tutto il possibile a portata di...portafoglio. Con i loro famosi "pungi di riso" a mo' di salario hanno fatto soldi mandando affan' cucolo Mao e le sue teorie del popolo. Ma tant'è: è l'alta finanza bambola!!!!
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 30/08/16 alle 09:27 via WEB
..I colossi della finanza a Piazza Affari con conoscono il c'era una volta...Buona giornata carissimo..
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monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 10:28 via WEB
Vero, il c'era una volta è solo per i nostalgici perditempo come me. Ora è lo sterco del diavolo che va di moda e tutto il resto non ha alcuna importanza. Un abbraccio e dolce giornata Patty, presumo tu sia rientrata.
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licsi35pe
licsi35pe il 30/08/16 alle 09:39 via WEB
Hai ricordato prodotti universalmente noti. All'epoca fatti con la serietà che ne avvalorava la bontà, la sicurezza sanitaria, per cui si era certi di mangiare cose buone e controllate. Molti di questi prodotti sono ancora in vendita ma non sono più come quelli di un tempo...aggiunti e sostitutivi ne fanno un prodotto sempre valido ma non quanto un tempo. Li ricordo, a parte il Talmone che, almeno penso, non è più in circolazione. La caramella Rossana, col suo "ripieno" particolare, dov'è? Oggi abbiamo a disposizione altrei marche, alcune mai sentite, che offrono prodotti dal gusto anche buono ma nulla al confronto con quelli celebrati negli anni passati. Giustamente, sono ricordi, come il tavolino e le due poltrone in apertura...belle e solide...adesso attento a non muoverti troppo che si scolla dappertutto! A meno che non vai a sperderci un capitale, il che non è per tutti. Sono cambiati i tempi e pure l'onestà di chi creava e vendeva, senza lo spreco di milioni per la pubblicità odierna, messi invece in attenzione e sicurezza di materiali per ciò che offrivano al pubblico. Buon martedì, Carlo, un sorriso...licia
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 10:34 via WEB
Ottima e circostanziata analisi Licia. Esattamente come dici vanno le cose. Il marchio in se non è molto, è solo un indirizzo, un viatico ma niente di più. La qualità si adatta ai tempi che viviamo e i componenti che compongono un prodotto sono frutto della ricerca e delle diavolerie chimiche che ci propinano. Ma non possiamo difenderci più di tanto: se la buona qualità diventa molto costosa e non è alla portata di tutti, si deve rinunciare. Allora di chi fidarsi? Ahimè, ci sfugge un po' tutto dalle mani e siamo costretti inseguire prezzo buono accessibile compatibile con l'olio di palma (tanto per fare un esempio banale) in meno o in più. Grazie Licia, buona giornata.
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 30/08/16 alle 09:45 via WEB
ricollegandomi ai commenti delle amiche Giuliana e Patty, al di là delle varie "operazioni nostalgia", resta il dato concreto che in Italia non si produce più nulla perchè il costo del lavoro è talmente alto che anche gli enti pubblici faticano a sostenerlo e non assumono più... e se un pinco pallino qualsiasi decide di investire soldi in qualcosa, il mattino dopo si trova in casa l'agenzia delle entrate, che vuole sapere come ha guadagnato ciò che sta investendo. per carità, esiste il fenomeno del riciclaggio di denaro sporco da parte delle varie mafie locali ma, chissà come mai, da quelle parti gli untori dell'agenzia non ci vanno....
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 10:45 via WEB
Non hai torto ma nel contempo riconosciamo che in occidente (in particolare noi in Italia) abbiamo avuto un costo del lavoro alto perché abbiamo vissuto alla grande grazie al nostro "isolamento" come nazione industrializzata. Ora vivendo il post industriale e l'invasione dei pesi da costi pari al pugno di riso una volta al giorno, siamo fottuti!!!! Allora se i sindacati (brutta bestia) ci imponevano di mantenere sempre lo stesso costo del lavoro anzi di adeguarlo sempre verso l'alto, come fai mantenerti in concorrenza con chi mette i bambini a lavorare???? Grosso problema e io dico ben ci sta: un lavoratore se vuol continuare a lavorare, vivere e mantenere la sua famiglia deve adattarsi ed essere sul mercato non con le pretese ma adeguandosi il più possibile ai tempi. Il risultato è che molti hanno perso il lavoro, tutti pretendono e gli altri della Asia ci fanno il culo! Io non sono mai stato sotto un padrone, quando c'era da mangiare pane e cipolla lo facevo per me e i miei, quando c'era da andare al ristorante li portavo. Ovvero, lavorare sempre a qualunque condizione: ognuno si fa la sua vita con i suoi mezzi. Una soluzione c'era: non aprire le porte all'Asia. Era possibile farlo????? Ciao Ghes, io dico la mia e posso anche sbagliare intendiamoci.
(Rispondi)
 
 
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 30/08/16 alle 14:58 via WEB
Hai ragione Carlo, ma io non mi riferivo alla concorrenza dei paesi asiatici, se guardi la Francia, la Germania o, ancora di più, il Regno Unito, a parità di mansioni e anzianità si guadagna almeno un 40% in più di quanto non accada in Italia.... questi paesi non avranno le (presunte) garanzie che abbiamo in Italia ma di sicuro non mettono i bambini alla catena di montaggio...
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 17:38 via WEB
Giusta osservazione: ma ora da brava e attenta osservatrice, ritieni che Francia Germania e Inghilterra siano paesi che siano stati governati dalla stessa "politica" italiana? Ritieni che i popoli dei quei paesi siano molto patriottici e osservanti delle leggi in vigore come gli italiani? A parte le generalizzazioni che lasciano il tempo che trovano, Germania e Italia, alla fine della guerra erano due nazioni rase al suolo. Entrambe hanno avuto gli stessi aiuti grazie al Piano Marshall, eppure, partiti insieme per la ricostruzione con le maniche rimboccate, l'una ha ancora un prestigio da difendere (nonostante una crisi internazionale) e l'altra direi che in circa sessantanni, abbia saputo scendere in picchiata come nessuna altra nazione. Di chi la colpa se no della politica che subiamo da sempre? E infine, perché credi che io sia per Renzi? Perché mi è simpatico? NO! Perché oggi è l'unico meno peggio degli altri che parla di quei cambiamenti politici, costituzionali, che potranno consentire di essere come gli altri. Chi è contro, stai serena, sono solo quelli che in tutti questi anni ci hanno portato nella cacca. Io ho le mie idee e non intendo convincere nessuno. Sappi che per moltissimi cambiare sarebbe perdere tutti i privilegi, i vantaggi e le ruberie di cui hanno goduto finora. Io ci credo e posso sbagliare tu invece, a prescindere, ricorda questa mia replica e se saremo ancora in contatto, sbattimela in faccia se le cose non andranno come io prevedo. Altrimenti un clap....clap....clap.....lo accetterò molto volentieri! AhAhAhAhAhAhAhAh!!!!! Ciao carissima amica.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 30/08/16 alle 17:52 via WEB
:D spero tu abbia ragione Carlo, non pensavo a Renzi scrivendo, per carità, so che questo è il risultato di politiche sbagliate nate negli anni del boom economico, ed è il risultato anche di una mentalità tutta italiana che distingue tra proprietà privata e pubblica, senza rendersi conto che nel pubblico ognuno ha una parte di proprietà.... tuttavia non vedo segnali forti di cambiamento in questo senso, non sono le agevolazioni una tantum che cambiano le cose, finchè si continua a pensare che l'imprenditore pensa solo al proprio utile e i dipendenti pubblici hanno il solo obbligo di strisciare il badge per avere lo stipendio questo paese non andrà mai da nessuna parte, cioè, mi correggo, andrà definitivamente a fondo :(
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 18:05 via WEB
Io penso come te oggi e cerco di non fermarmi alla punta del mio naso! Mi piace vedere oltre e ragionarci su: non ho mai votato da quando ne ho facoltà uno a caso, ho sempre votato il meno peggio scelto nel mazzo! Sono tutti uguali, sembrano diversi ma sono stati sempre una bel manipoli di imbrusatori. Con Renzi ho visto cosa mai viste finora, mi e ci ha preso per il sedere? Bene, lui come gli altri! Ma io non mollerò mai, avrò sempre lo stesso metro di valutazione e continuerò ad andare a votare anche il meno peggio. C'è gente disgustata dalla politica e non vota più, però crede di avere il diritto a parlare. Troppo facile così: avranno sempre ragione e non metteranno mai il dito per aiutare nessuno, anche sbagliando!!!! Stai serena cara, io parlo, ma alla fine non ho mai ragione nel breve e nel medio periodo. Smack!
(Rispondi)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 30/08/16 alle 09:55 via WEB
E chi se lo dimentica il Mottarello, gelato di prima qualità fatto con vero latte quando le mucche mangiavano solo erba naturale, era buonissimo, leggero e mia madre pur essendo costoso me lo comprava perché sapeva che era fatto da una ditta seria, come pure i prodotti Nestlè, tutti buonissimi, purtroppo non mi comprava la Nutella, che poi però ho mangiato da "grande". I famosi prodotti Pernigotti, una squisitezza ma più trovata. Erano tutti prodotti italiani, fatti con materie prime italiane, senza tutti quei veleni di conservanti e i bimbi crescevano bene e i grandi si nutrivano bene. Poi l'avidità dei politici, gli accordi presi con gli Stati esteri, l'illusione di comprare a prezzo più basso cose di qualità, ha fatto in modo che le ditte migliori non sopravvivessero cedendo il marchio agli stranieri. Oggi resta il nome di alcuni di questi marchi ma la qualità dei prodotti è degenerata di brutto, costano e sono fatti con una valanga di conservanti con materie prima che vengono dappertutto fuori che dall'Italia. Ho visto recentemente un filmato dove attraverso un App si può verificare da dove vengono le materie prime di un prodotto, ad esempio una nota marca di pasta italiana è fatta con farina che può provenire da Romania, Bulgaria, Stati Uniti, Brasile ecc. e infatti non è più buona come prima. Poi si passa ai pomodori sott'olio, pomodori italiani, evviva! Ma l'olio proviene da tutto il mondo compresa l'America Latina, poi si passava a latte, yogurt, altri prodotti sott'olio, biscotti e altro, in nessun prodotto c'erano tutti ingredienti italiani, eppure queste materie prime le abbiamo! La grande marca come anche altre non sono più gestite da società italiane e ne paghiamo le conseguenze. Spero tanto anch'io che tornino ad essere di nostra proprietà perché oltre alla qualità migliore dei prodotti, come dici bene tu sono sempre state il fiore all'occhiello dell'Italia e dei suoi cittadini, invidiate da tutto il mondo. Buona giornata.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 10:59 via WEB
Perfetta analisi Rosa. Una situazione degenerata con l'avvento delle nuove tecnologie, della chimica e le sue diavolerie e infine, l'apertura dei mercati asiatici (Cina in primis). Questi i mali che hanno causato stravolgimenti impensabili. Mi dirai che è il progresso che non si può fermare. Certo, però o ci si attrezza con scelte opportune oppure ti fai fregare alla grande come è avvenuto. Abbiamo voluto metterci a confronto con i mercati asiatici: loro pagano con un piatto di riso al giorno e noi con salari da mondo occidentale. Nel tempo, loro sono diventati ricchi e noi morti di fame. Dicevamo: noi siamo costosi ma abbiamo la qualità dalla nostra parte. Bene, abbiamo visto la qualità a cosa serviva, a farsi comprare dai ricchi con i soldi e no dall'italiano che ha perso il lavoro, che è sotto lo standard e vive ai margini. Ci siamo infognati, abbiamo voluto la rete, l'apertura dei mercati e oggi, non essendo preparati, paghiamo il prezzo salato. Potevamo dire di no? Mah....oppure potevamo adeguarci dicendo ai sindacati dei lavoratori: "Facciamo tutti un passo indietro, adeguiamoci il più possibile ai loro stipendi e facciamo vedere loro i sorci verdi!".Macchè, indietro non si torna e un paese nelle nostre condizioni non potrà mai riprendersi. La frattura tra ricchi e poveri si è accentuata, il lavoro e i consumi scarseggiano e l'economia va puttane! Buon giorno Rosa, pagheranno molto le generazione a venire.
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maraciccia
maraciccia il 30/08/16 alle 12:46 via WEB
Chissà se nella Nutella, a quei tempi, c'era l'olio di palma?...adesso c'è! Non che sia veleno, ma sappiamo che deforestare per piantare solo Palme non fa bene al Pianeta..e ora molte industrie alimentari fanno pubblicità al "non contiene olio di palma"! Insomma se ne fa un gran parlare...e andando a leggere tra gli ingredienti ci si accorge che in effetti è contenuto in una grandissima quantità di alimenti, i più disparati..per il suo costo inferiore..
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 17:47 via WEB
Siamo ostaggi delle nuova tecnologie, della nuova chimica e del business esclusivo che non guarda in faccia nessuno. Non interessa più a nessuno cosa e come mangiamo, interessa solo vendere e basta. Sta a noi decidere, ma se tutta l'industria si orientasse solo in una direzione e non è difficile sospettarlo visto che fanno affari, noi tutti potremmo decidere di acquistare solo prodotti commestibili dal salumiere sotto casa? Ovvero, vi saranno degli artigiani che nel loro piccolo continueranno a produrre genuino come si faceva un tempo? Io spero in un ritorno al....futuro: il grande e vorace padrone delle grandi superfici, non avrà più clienti e i vecchi negozi della nostra tradizione si guarderanno bene dal non farsi concorrenza puntando alla bontà e alla genuinità. Io sono un nostalgico è vero, ma gli scenari che intravedo non sono poi così rosei come possono farci credere. Ormai si punta al piccolo è bello!!! Tutto starà nelle mani delle persone intelligenti che acquisteranno biologico e sano da piccole entità già presenti sul mercato. Buona sera mia cara Mara. P.S. Tu sei un modestissimo esempio con la raccolta personale delle more. Che ci fai dopo averle raccolte? Non le butterai spero!
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mariateresa.savino
mariateresa.savino il 30/08/16 alle 13:16 via WEB
Di quei tempi, ricordo perfettamente tutto e rivedere quei mobili senza pretese eppure confortevoli che, in qualche ambiente,avevano sostituito i più preziosi ed altrettanto ingombranti mobili d'epoche precedenti, di cui la mia casa paterna era stracarica,mi ha intenerita.Tempi,anche duri, sissignore, ma ricchi di novità, di fattivo entusiasmo in ogni campo. E noi...giovani di belle speranze, creativi, che abbiamo goduto in pieno quel magnifico boom industriale ed economico... Io,in quegli anni, avevo una cara compagna,il cui papà gestiva un negozio "Perugina" e non posso dimenticare le scorpacciate di dolciumi vari nel salotto della sua casa, dove, in un capace stipo, c'era una specie di deposito per i rifornimenti al negozio. Sì,Carlo,tanti prodotti dolciari e non di quel tempo ( che ancora consumiamo perchè ottimi ) ora sono stranieri ed arricchiscono chi se n'è appropriato. Non esistono più i grintosi ed orgogliosi industriali di allora. Oggi conta, fin troppo, solo il profitto. La Nutella è restata nostra e il suo creatore di Alba, aveva iniziato ad ingolosire gli Italiani con la famosa "Crema Alba", giallina e rosata, che mandava in visibilio i bambini di allora. Bene, Carlo! Una carrellata di piacevoli ricordi fa sempre bene quando, ad una certa età, ricordiamo con tenerezza le cose belle del passato e, magari, rifuggiamo dal farlo per quelle che lo sono state meno. Grazie per gli stimoli che sempre ci offri, gentile, instancabile amico e buona giornata serena. Ciao.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 17:57 via WEB
Ahimè, pare che la rinuncia al passato sia di moda, ma è giusto che lo sia. Oggi interessa solo vendere e della qualità, la semplice qualità degli ingredienti usati, è minata dalla chimica esasperata e dalla tecnologia. Andiamo incontro alla deflagrazione dell'alimentare mia cara: se comincia a danneggiare tutto e il contrario di tutto, allora vuol dire che il gioco si fa sempre più sporco. Abbiamo dovuto misurarci prima con nazioni che pagano un pasto al giorno l'operaio, poi siamo arrivati alla globalizzazione che ci ha fatto immaginare un villaggio globale dove saremmo stati tutti pappa e ciccia e ora il grande affare del secolo:l'alimentazione fai da te. Ovvero, spiazzare tutti con campagne oggi pro e domani contro gli stessi prodotti. Una confusione che torna utile solo ai produttori e ai venditori. E se potessimo tornare al negozietto di fiducia sotto casa che garantiva la nostra genuinità, non sarebbe molto meglio? Piccoli produttori di provincia, piccole ma serie aziende che noi in Puglia conosciamo bene e buona salute per tutti! Che mondo ci aspetta? Ecco perché chiudono: la gente non si riconosce intelligente quando entra in un ipermercato. Le sirene cantano e nessuno si fa incatenare all'albero maestro. Buona sera carissima amica.
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g1b9
g1b9 il 30/08/16 alle 18:10 via WEB
Concordo con Patty e penso che molte aziende, ormai estere di proprietà, non tarderanno a delocalizzare, Milano ormai e tutta cinese e stanno mettendo le mani anche sull'edilizia coi grandi fondi immobiliari. Io penso che sentiremo ancora nomi Italini, che di nostro non avranno nulla, verseranno il dovuto all'Italia per i dipendenti, mente pagheranno le loro tasse all'estero. Hai visto, anche Exxor se ne è andata fiscalmente in Olanda, notizia di oggi, qui rimarrà solo la nostra miseria, doc, e le nostre cose in saldo per sopravvivere.
Buona serata carissimo!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 19:49 via WEB
La situazione non è allegra e i segnali ci fanno capire come siamo messi. Non siamo stati in grado di fronteggiare un violento urto prevedibile e annunciato: con le aperture fatte, il villaggio globale e le ampie facoltà date ai grandi finanzieri di giocare in borsa con investimenti facili dappertutto; inoltre, la complicità delle banche che hanno sbagliato riversando sulla clientela i loro errori, non c'è da stare allegri. Paghiamo anche questo prezzo purtroppo. Siamo stati invasi e siamo ostaggi. Buona serata Giovanna.
(Rispondi)
 
NoRiKo564
NoRiKo564 il 30/08/16 alle 18:18 via WEB
Il sapore del ripieno della Rossana...io me lo ricordo ancora! Era la mia caramella preferita, che la nonna si procurava sempre quando andavo a trovarla!^__^ Incomincio a pensare di essere proprio vecchia!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 19:52 via WEB
Se sei vecchia tu, altro che "Villa Arzilla" per me!!!! AhAhAhAhAHah!!!!! La Rossana, che buona....non la mangio da un po' ma avverto il sapore solo a parlarne. E il diabete mi sale lo stesso!!!!! Ciao Jujù, ti abbraccio e buona serata.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 30/08/16 alle 19:48 via WEB
La mie praline preferite erano "Castagne di bosco" avevano un sapore indimenticabile, poi sparite anche loro negli anni '80. Non ho capito perchè ogni volta che un'azienda italiana viene venduta a colossi internazionali il governo di turno se ne vanta. Poi vediamo a cosa portano queste "fusioni", alla Nestlè importavano soltanto i baci. Una volta c'era una Nazione, una Patria che, nonostante tanti difetti, riusciva a mettere sul piatto intelligenza, organizzazione, capacità imprenditoriale, e la storia imprenditoriale italiana è stata uccisa con le vendite delle aziende agli stranieri. Comunque anche io divoro la "Coppa del nonno" che bontà Carlo e nella mia dispensa c'è sempre lei e solo lei...la Nutella, che bontà, che delizia. Ok vado a cenare, slurp, slurp...buona serata Carlé.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 19:56 via WEB
E' una brutta storia mia cara, paghiamo prezzi esorbitanti per la nostra inerzia e la poca volontà di fronteggiare i problemi che poi si annusano subito per chi abbia un buon naso. Sì, e vero, comprano tutto il malloppo e poi lo smembrano per realizzare più soldi. La Nestlè avrebbe cancellato definitivamente la "Rossana" perché non fruttava come speravano, la Fida ha fatto una cosa buona e giusta: spero sia ripagata dalle vendite. Ciao cara, vacci piano con la Nutella. Capisci a' mmè!!!!!
(Rispondi)
 
Amithiel
Amithiel il 30/08/16 alle 20:18 via WEB
Caro Monellaccio,io che sono stata cresciuta dai miei nonni comprendo bene il valore delle cose di un tempo che oramai purtroppo sembra destinato a svanire.La Nutella l'hanno massacrata in questi ultimi anni per via dell'olio di palma,ma prima che l'UE imponesse l'ordine di etichettare ognuno degli ingredienti presenti nei prodotti alimentari,cosa pensano di aver mangiato le persone?L'olio di palma nella famosa e tanto amata crema di nocciole c'è sempre stato o quasi da prima che nascessero le campagne anti-Nutella.Quello che mi ha infastidita di tutta questa storia è stato il menefreghismo dell'italiano nei confronti di un prodotti di eccellenza del suo Paese,un prodotto che tutto il mondo ama.Qualcuno ha persino proposto il ritiro definitivo dal mercato senza domandarsi i danni che avrebbe provocato una tale decisione.Buona serata:)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 31/08/16 alle 08:01 via WEB
La nutella è stata oggetto di campagne denigratorie perché la sua ascesa nelle nazione estere, era diventata inarrestabile. La concorrenza ora, in questi tempi tecnologici, si esprime così: non più cercando di proporre in alternativa un prodotto più o meno alla pari, ma con campagne subdole e poco corrette attraverso i media. Aggiungo che sta accadendo la stessa cosa per tanti altri prodotti alimentari mai messi in discussione finora. La carne rossa: oggi è buona e domani fa male. I vegani, i vegetariani e tutti quelli che intendono tirare acqua al loro mulino, partono servendosi della rete con campagne denigratorie. Creare confusione tra i consumatori, questo è oggi lo scopo. Ciao Amithiel, felice giornata.
(Rispondi)
 
sagredo58
sagredo58 il 31/08/16 alle 08:29 via WEB
Il cornetto algida viene commercializzato a partire dal 1976.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 31/08/16 alle 10:48 via WEB
Hai ragione, praticamente il cornetto Algida nasce nel 1976! Il cornetto così come l'abbiamo conosciuto a livello nazionale grazie all'Algida, nasce invece nel 1959 a Napoli. Una vera delizia dovuta all'intraprendenza degli artigiani partenopei. L'Algida ne acquistò il "brevetto" portando una perla della gelateria napoletana agli onori della cronaca. Non cambiarono nulla quelli dell'azienda e lo produssero come facevano gli artigiani sin dal 1959. http://nellaboccadelvulcano.blogspot.it/2014/12/la-vera-storia-del-cornetto-algida.html Una serena giornata Marco.
(Rispondi)
 
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