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E CI VOLEVA IL COVID-19?

Post n°3497 pubblicato il 05 Marzo 2020 da monellaccio19
 

 

 

 

E' sorprendente come nel giro di pochi mesi e a oltre settanta anni dalla sua prima pubblicazione, un libro si riaffacci sul mercato editoriale, con prepotenza e una richiesta inequivocabile; librerie e vendite on line, testimoniano come “La Peste” di Albert Camus, sia in vetta alle classifiche di vendita. Beh, a parte il piacere personale di constatare come un capolavoro narrativo riesca, a distanza di molti anni, a far valere la sua preponderante valenza e attualità, c'è anche la spiegazione evidente di cotanto successo: ansia, paura e stretta correlazione con il momento difficile che stiamo affrontando. Il bel libro di Camus merita di essere letto, non ricordo a quando risalga la mia prima lettura (sono passati decenni) e il suo distintivo essenziale è la natura stessa del testo: saggio filosofico coniugato alla narrativa. L'uomo si rivolta contro se stesso e la storia si concentra nella cittadina di Orano (Algeria) quando, negli anni quaranta, una invasione malefica di topi mette a repentaglio la città. L’avvento della peste decimerà lentamente la popolazione che con scetticismo, in un primo momento rifiuterà di considerare l’epidemia una vera  pestilenza, ma poi comincerà ad impazzire e a perdersi nelle frivolezze della vita quotidiana. In questa totale follia i personaggi e le figure poste in evidenza da Camus, impazziscono e il loro comportamento trascende: dalla negazione della peste, all'ubriacarsi per non considerare la realtà, chi tenta di scappare in Francia (l'Ageria era sotto il dominio frnacese), chi fa incetta di viveri, insomma una torre di Babele (evidente il riferimento all'antico Testamento) dove la follia umana predomina incapace di mantenere la calma necessaria. Solo un medico il dottor Rieux, resta con i piedi per terra e sa che deve compiere il suo dovere per aiutare la popolazione creando un vaccino per fermare l'epidemia. Il medico  vede nella pestilenza un male universale, sociale, da affrontare da solo per tutti. La peste diviene metaforicamente una condizione di fraternità, il pretesto di solidarietà verso il prossimo. La peste è dunque la tragicità dell’esistenza e il popolo di Orano  è inconsapevole del mondo. Rieux è la proiezione del filosofo portatore di un messaggio, di un esodo che sa di salvezza. Mi fermo qui, mi sembra superfluo aggiungere altro: credo sia evidente e giustificata la grande attenzione rivolta al libro e molti trarranno dalla lettura i benefici necessari per affrontare il momento che viviamo oggi. Dal suo capolavoro, viene fuori un Camus pessimista ma non totale: il male è nella vita, ma Camus vuole compiere il suo dovere e guarire se possibile il male altrui, oltre a rifiutarlo in se per non trasmetterlo ad altri in uno sforzo estremo della volontà. L’uomo è chiamato ad essere eroe, data l’emergenza del morbo (male) che infetta ogni vita. Sarà il caso che cerchi il libro posto da qualche parte a suo tempo e mai ripreso. A volte, una ripassata val bene un ...COVID-19.


 
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Commenti al Post:
divinacreatura59
divinacreatura59 il 05/03/20 alle 17:57 via WEB
Sarò incosciente ma io sono fresca come"un quarto di pollo":)Da voi si dice?Giorni fa' mi stava prendendo la psicosi e mi sono detta:Diana che sei scimunita?Stai calma.Continuo a far la vita di sempre e sarà ciò che deve essere.Buona serata Carlè e agitarsi più di tanto è peggio....Divy.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 05/03/20 alle 18:03 via WEB
La tua posizione è decisamente la più giusta, la più appropriata. Farsene una malattia non aiuta nessuno e aggrapparsi agli specchi pure!!!! Sono d'accordo con te e ti auguro sinceramente tanta buona salute. Ciao Divy, goditi la serata.
(Rispondi)
 
ambradistelle
ambradistelle il 05/03/20 alle 19:37 via WEB
Ricordo di aver letto il libro anni fa ed effettivamente ora è di un'attualità disarmante! A volte la realtà supera la fantasia e ogni tanto faremmo bene a riaprire i libri, ne trarremmo soltanto benefici!
Buona serata!
Che sia il preludio di una notte fantastica!
Smackkkk
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 05/03/20 alle 19:58 via WEB
Molto attuale, decisamente attuale!!!!! Ciao Tina, abbi una piacevole serata. Bacione.
(Rispondi)
 
NoRiKo564
NoRiKo564 il 06/03/20 alle 01:31 via WEB
Quel libro lo odio! Fui costretta a leggerlo in lingua originale, il francese. Considerando la mia poca propensione per le lingue, sviluppai una certa avversione per la storia, tanto da non desiderare nemmeno più di leggerla in italiano! ^__*
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 06/03/20 alle 06:35 via WEB
AhAhAhAhAhAhAh!!!!!!! Un libro non si odia: può piacere e essere gradevole leggerlo, oppure, non essendoci empatia sin dall'inizio, lo si rimanda al mittente. Lo stesso vale per i film: si comincia a vederlo e dopo 10/15 minuti, o si continua perché catturati e avvolti dalla sua trama, oppure si cambia...canale!!!! La Peste non è un romanzo leggero e frivolo, quindi ti capisco, inoltre leggendolo in francese, Tantalo si sarebbe suicidato immediatamente! Tuttavia, per correttezza intellettuale, è un libro che oggi specialmente conserva il suo fascino narrativo. Buon giorno Jujù.
(Rispondi)
 
lascrivana
lascrivana il 06/03/20 alle 06:34 via WEB
Non l'ho letto. Gli eventi nel ciclo della vita si ripetono, lasciandoci confrontare con una realtà ben più dura. Sicuramente oggi abbiamo più opportunità di vivere questo drammatico momento serenamente. Video chiamate e chiamate, ci danno la possibilità di continuare a rimanere a stretto contatto con i nostri cari. Buongiorno Carlo
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 06/03/20 alle 09:28 via WEB
Quando avrai tempo,ti consiglio di leggerlo. Ne vale la pena, specie in questo contesto e con il clima che viviamo. Buon giorno Laura.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 06/03/20 alle 09:57 via WEB
Di Camus avevo letto anni fa "Lo straniero", davvero sconcertante per il senso di profonda indifferenza che caratterizza il protagonista, probabile riflesso dell'indifferenza del mondo verso l'individuo. E' un autore interessante che mi piacerebbe approfondire. La peste, rappresenta allegoricamente il male e la dimostrazione di come lo stesso non sia mai sconfitto del tutto, esisterà sempre. Alla fine del libro, infatti, si trova un taccuino scritto, non ricordo da chi, nel quale verrà messo a conoscenza del fatto che la peste potrebbe non essere stata debellata completamente,e quindi potrebbe tornare.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 06/03/20 alle 10:39 via WEB
Se ne avrai voglia e tempo, ti consiglio di leggerlo. E' inesorabilmente....attualissimo. Ciao Nina, buon w.e.
(Rispondi)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 06/03/20 alle 17:48 via WEB
Sai? Quando chiusero le scuole la prima volta qui, pensai subito a quel libro. Tant'è che lo proposi a mie figlie. E tra una video lezione e l'altra, lo stanno leggendo. E' attualissimo!
Buon pomeriggio, Carlo
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 06/03/20 alle 18:38 via WEB
Non a caso le vendite sono schizzate verso l'alto! Il momento è opportuno e il libro merita attenzione. Leggerlo non è tempo sprecato. Disincantato w.e. Elena.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 09/03/20 alle 13:00 via WEB
Ottimo libro ed ottima la tua disamina per un'opera sicuramente datata, ma che, da una sua rilettura, sicuramente consigliabile, potrebbero trarsi giovamento ed opportune riflessioni.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 09/03/20 alle 16:59 via WEB
I contesti molto spesso, anche se distanti anni luce, si assomigliano, si accostano, si imparentano per caso o per la storia. La corsa a procurarsi "La Peste" di Camus, è sintomo inequivocabile della voglia di conoscere, di sapere e di scoprire la metafora sottile ma significativa che connotava quel momento con la nostra tragica esperienza. Grazie Mariateresa. Buona sera.
(Rispondi)
 
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