E' tanto importante, è un simbolo, un biglietto da visita inimitabile, quel dannato "red carpet" di cui abbiamo parlato l'altro giorno. Non sempre stabilisce o attribuisce la fortuna a chi abbia il piacere di sfilarci su, in lungo e in largo. Pensate al "brutto quarto d'ora" che ha passato la Nancy Brilli: invitata come tante altre attrici a partecipare al festival, ha incocciato contrattempi da incubo: nessuna auto ad attenderla all'uscita dall'albergo e poiché era in ritardo, ha scelto di percorrere a piedi i trecento metri circa che la separavano dal Lido. L'avesse mai fatto: un percorso ad ostacoli, molta gente a passeggio e ovviamente, molte persone che l'hanno fermata per un selfie. Una tortura pazzesca, un fermarsi ogni passo, un selfie non si nega a nessuno e quindi per fare trecento metri, una tartaruga ci avrebbe impiegato molto meno. Immaginatela esattamente con il bel vestito, oh...ce ne fosse stata una con un brutto vestito, tutte le cronache parlano sempre di un "bel vestito", mentre tenta di raggiungere la meta. Giunta sul posto non c'era nessuno ad accoglierla: "Troppo tardi...", le ha detto l'addetto all'ingresso e l'ha invitata ad entrare da dietro! Secca e pungente la risposta della Brilli: "Da dietro ci entra tua sorella!". Beh, c'è da giustificarla: l'auto non c'era, a nuoto (visto l'abito)...non ha potuto, la gente per strada tantissima, non sono bastati i "Permesso, permesso, mi scusi...faccio tardi..." e se poi ci mettiamo un bel carico di selfie, allora la reazione mi è sembrata spontanea, poco educata magari, ma istintiva per le avverse condizioni. No, a volte mi vengono strane idee mentre scrivo e pensavo: se la "sentinella" all'ingresso, le avesse risposto: "Ma io non ho sorelle...", la Nancy cosa avrebbe replicato? Io una mezza idea l'avrei...ma mi taccio per educazione.