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C'ERA UNA VOLTA...

Post n°1837 pubblicato il 30 Agosto 2016 da monellaccio19
 

Risultati immagini per prodotti celebri degli anni 60

 

Spero che questa foto, almeno per una buona parte di voi, susciti un'ondata di ricordi, scorci della vita passata, momenti e angoli delle nostre case quando eravamo piccoli, ragazzi, giovanotti. In realtà, non mi preme tanto evocare cose, stili e oggetti degli anni sessanta o giù di lì, ma mi piace richiamare la vostra attenzione su prodotti che nei favolosi anni che seguirono il nefasto dopoguerra, furono nella loro semplicità e per il loro ricorrente consumo, significativi, memorabili e ben saldi nelle nostre memorie. Il "Gelato Mottarello", il primissimo "Cornetto Algida", i famosi brodini "Knorr e Liebig", i primi cioccolati della "Nestlè", la "Nutella", i biscotti "Mellin e Plasmon", "Ovomaltina", "Talmone" e i suoi pregiati biscotti da latte, il "Fruttino" della Zuegg e potrei continuare all'infinito per quanti fossero i prodotti che consumavamo in quegli anni. Ecco, un prodotto quando è buono e  ha un ottimo rapporto prezzo qualità, è sempre destinato a durare nel tempo, il mercato lo richiede e chi lo produce sa cosa deve offrire. Oggi molti dei prodotti citati e no, sono ancora in vendita e non credo che vendano perché bombardati dalla pubblicità esondante, ma perché buoni e preferiti. La Nutella per esempio, in tutti questi anni ha scalato vette indescrivibili in tutto il mondo ed è un prezioso fiore all'occhiello della nostra industria italiana. Tantissimi altri marchi famosi e duraturi nel tempo invece, sono presenti sul mercato ma purtroppo la proprietà non è più italiana, ma estera. Le forti crisi degli ultimi anni in particolare, hanno costretto molti produttori a vendere i loro marchi famosi per sopravvivere: questo è accaduto con marchi nel settore della pulizia, dei prodotti alimentari, dolciari e tanti altri segmenti: vuoi per partnerariato o per cessione completa, abbiamo depauperato fortune inestimabili. Per esempio, nel campo della alimentazione/dolciaria, la Nestlè, oggi un colosso mondiale che accumula marchi su marchi, ha soffiato tanti nostri "ricordi". La Perugina, sin dal 1988 è passata nelle mani del nemico Nestlè e dopo anni e anni, ci siamo visti borseggiati e scippati di un nome che tutti ricordiamo: "Rossana", la celeberrima caramella che con la sua cartina rossa non passava inosservata. Una caramella che ha sempre venduto bene da noi, un successo che negli anni, non è mai venuto meno. Eppure, ci sono rami del colosso Perugina che la Nestlè per ragioni commerciali e finanziarie, ha deciso di tagliare definitivamente. Beh, questo affronto è stato inaccettabile e la Fida una azienda italiana, visto il limitato interesse della multinazionale Nestlè, ha comprato a prezzo buona il marchio Rossana e la celebre caramella che tutti in un modo o nell'altro, abbiamo avuto il piacere di assaggiare nel lungo periodo, è tornata a vivere in Italia. Infine, permettetemi una citazione "interessata" non fosse altro che per il suo nome storico: la famosa "Coppa del Nonno" vecchia come il sottoscritto, gode ottima salute, non è italiana ormai da molto tempo, ma il mercato, come dico più su, non tradisce mai i buoni prodotti. Ora c'è solo da sperare che tanti marchi da  noi ricordati con piacere e che non ci hanno mai tradito perché occupano i nostri bei ricordi, tornino ad essere di nostra proprietà, rimanendo sempre in Italia e abbellendo come un bel fiore, gli occhielli degli industriali italiani e i nostri.

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 30/08/16 alle 17:57 via WEB
Ahimè, pare che la rinuncia al passato sia di moda, ma è giusto che lo sia. Oggi interessa solo vendere e della qualità, la semplice qualità degli ingredienti usati, è minata dalla chimica esasperata e dalla tecnologia. Andiamo incontro alla deflagrazione dell'alimentare mia cara: se comincia a danneggiare tutto e il contrario di tutto, allora vuol dire che il gioco si fa sempre più sporco. Abbiamo dovuto misurarci prima con nazioni che pagano un pasto al giorno l'operaio, poi siamo arrivati alla globalizzazione che ci ha fatto immaginare un villaggio globale dove saremmo stati tutti pappa e ciccia e ora il grande affare del secolo:l'alimentazione fai da te. Ovvero, spiazzare tutti con campagne oggi pro e domani contro gli stessi prodotti. Una confusione che torna utile solo ai produttori e ai venditori. E se potessimo tornare al negozietto di fiducia sotto casa che garantiva la nostra genuinità, non sarebbe molto meglio? Piccoli produttori di provincia, piccole ma serie aziende che noi in Puglia conosciamo bene e buona salute per tutti! Che mondo ci aspetta? Ecco perché chiudono: la gente non si riconosce intelligente quando entra in un ipermercato. Le sirene cantano e nessuno si fa incatenare all'albero maestro. Buona sera carissima amica.
 
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