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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Quanti di voi, percorrendo strade cittadine e trovandosi davanti un'utilitaria con alla guida un uomo con la coppola, sgranano rosari irripetibili e fioriti per la calma olimpica, la lentezza esagerata e la disinvoltura irriverente dell'autista? Generalmente è un uomo anziano, altrimenti non sarebbe stereotipo e leggenda metropolitana, non bada a nessuno, è attento alla guida e il suo lento incedere, si chiama prudenza. Ma che c'entra la coppola? Quella è la firma, è la prova concreta che alla guida, per quel che si possa intuire stando dietro alla vettura, vi sia una persona anziana. Rallentano il traffico, non sono spediti, autorizzano le bestemmie e procurano ritardi a chi abbia impegni urgenti. Anni fa, ho fatto sparire dal mio abbigliamento, tutte le coppole che posseggo: proprio qua sul mio blog affrontammo un problema del genere perché senza prove e senza alcuna precisa indicazione, nacque una certezza che io non condividevo con gli amici: chi indossa la coppola è una persona anziana che alla guida rompe i gorgioni! Il mio amor proprio rimase ferito, ancor oggi mi sento toccato dalla retorica della coppola in testa, magari nessuno immaginava che fossi, nonostante il copricapo, una autista provetto, un auto di media cilindrata e una guida come tante altre: un ragazzo anziano come me, di meglio non avrebbe potuto fare. Ora immaginate un anziano di 82 anni alla guida di una Ford Mondeo che esce di casa a Monaco di Baviera e dopo aver sbrigato alcune commissioni, decide di andare a trovare la moglie. Ebbene, gira che ti rigira, il povero tedesco perde l'orientamento e come per incanto, imbocca l'autostrada del Brennero. Un vuoto, un accenno di demenza senile e per un strano caso del destino, l'uomo viaggia sereno, sa che arriverà a destinazione, magari non ricorda più che doveva andare dalla moglie là a Monaco. Viaggia per ore, percorre 400 kilometri il poveretto: esce a Modena e intraprende una strada bella trafficata, ma imperterrito continua senza meta fino a quando tra Correggio e Carpi, fa un incidente (non grave) ed è costretto a fermarsi. Arriva la polizia e ovviamente gli agenti capiscono che ci sia qualcosa che non va: parla solo tedesco l'anziano, non è in grado di rispondere e con la santa pazienza la polizia ricostruisce la storia servendosi della targa della macchina. Ricoverato al Ramazzini aspettano che qualcuno da Monaco vada a riprenderlo. Una storia di vita curiosa, preoccupante e singolare: l'ho riportata solo perché non è una coppola che possa etichettare un uomo e quindi renderlo protagonista negativo del suo atteggiamento e del suo modo di fare. Demenza senile? Vuoto a perdere? Convinzione sbagliata? Tutto può accadere, a tutte le età può succedere di sbracare la testa e comportarsi in un modo strano. Abbiate pazienza, non siate frettolosi nel trarre le conseguenze, non incazzatevi a prescindere da una coppola o meno. Tutti un domani potremmo vivere certe esperienze dolorose. Al tedesco è andata bene però, ha fatto oltre 400 km, e bene o male non ha procurato grossi danni per sé e per gli altri. Io comunque e nonostante tutto, la coppola l'ho dismessa anni fa! Eppure conservo una bella collezione, specie di modelli irlandesi che adoro. Ma passare per un rincoglionito, proprio non ci sto!
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