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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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L'eccezionale ondata di freddo di questi ultimi giorni, ha colpito in particolar modo il sud, imbiancando non solo i rilievi ma anche le zone costiere. I disagi sono stati pesanti, non siamo abituati a convivere con le nevicate e i problemi che comportano; eppure come sempre anche noi ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo di risolvere, nelle possibilità, i problemi più urgenti e quelli che possono alienare l'uso di mezzi di trasporto. Sapete cosa sia l'attività di "de-icing"? Una normalissima operazione che si esegue in aeroporto sugli aerei in partenza che presentano "ghiacciate" sulle ali e sulla carlinga/fusoliera. Tutti gli aeroporti dovrebbero possedere la macchine ad hoc: in foto ne vedete una in funzione che provvede con getti compressi di acqua calda, a sciogliere immediatamente il ghiaccio e consentire un decollo tranquillo e senza intoppi. Mi ha disorientato ciò che sia accaduto all'aeroporto di Brindisi: un aereo delle Raynair in partenza, era ricoperto da uno strato di ghiaccio e quindi era necessario intervenire per un "de-icing" affinché fosse liberato dal ghiaccio e pronto al decollo. Ebbene la foto che vi mostro presenta un de-icing perfettamente manuale, fatto all'antica e con mezzi...artigianali.
Beh, sarà stato anche un buon servizio quello che il personale di terra ha compiuto, ma i secchi portati con la catena del passamano su per la scaletta, mi sembra antidiluviano e consentito solo ad un aeroporto del centro Africa, dove se capitasse una nevicata coi fiocchi, non resterebbe che questa soluzione adottata a Brindisi. Andiamo su, siamo seri, ma vi immaginate questi uomini che buttano secchiate sull'aereo per scongelarlo? L'ENAC ha avviato immediatamente una inchiesta per appurare cause e ragioni, mentre la Direzione degli Aeroporti di Puglia, subito si è difeso: "L'anti-icing prevede specifiche procedure e fluidi certificati; per una procedura standard è consentito, con temperature al suolo maggiori o uguali a zero, l'utilizzo di acqua calda a 60 gradi. Questo è appunto il caso di Brindisi". E come c'era da aspettarsi, così funzionano le cose in Italia: scaricabarile, difese pronte come rattoppi e...andiamo avanti. Non so chi potrà avere ragione in questa disputa, resta il fatto che quell'acqua a 60 gradi come da situazione presente al momento, l'hanno buttata sull'aereo a...secchiate! E' normale? E' possibile? Ovvero, discutiamo sul mezzo e no sull'effetto: si usano ancora i secchi a Brindisi? E al nord come lavora il personale di terra? Si fanno i gavettoni tra loro così si divertono mentre sciolgono il ghiaccio?
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