|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Area personale
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« E CONTINUATE A BLATERARE | SOTTO A CHI TOCCA! » |
Si stanno creando situazioni farraginose e contrastanti in seno al governo e pare che le forzature, siano programmate maldestramente da alcuni intemperanti. Non so cosa potranno ottenere con le loro posizioni rigide, ma su un punto dovremmo preoccuparci tutti: se perdiamo i soldi previsti dalla UE, saranno "uccelli senza zucchero" per tutti. La guerra balneare è una di queste situazioni imbarazzanti e credo che dimostri ampiamente la poca voglia di fare "gruppo", per far fronte a problemi che riguardino tutti gli italiani. Il demanio, in nome e per conto del popolo, gestisce tutte le coste e non esistono "padroni". Da anni purtroppo, si trascina questo spigoloso problema: chi ha in gestione le spiagge, specie chi da tempo immemorabile, non vuole mollare l'osso. Le hanno ricevute al loro tempo in gestione e per grazia ricevuta, nessuno è disposto a restituirle; pagano gli aumenti periodici, ma non si rendono conto che quei luoghi devono e possono essere affidati sempre in gestione, con gare precise e regolate da norme obbligatorie. Questi gestori devono mollare perché finalmente si passerà alle assegnazioni regolamentate, le concessioni si devono meritare e devono essere pagate profumatamente tenuto conto che di soldoni i lidi italiani ne fanno a iosa. Il demanio costituzionale del Popolo costituisce una proprietà pubblica, per cui non è possibile concedere a privati la gestione e i profitti di tali beni, rendendo la proprietà pubblica del Popolo una nuda proprietà, alla pari della proprietà privata, allorché il proprietario privato costituisca su di essa un diritto di usufrutto. La proprietà pubblica appartiene al Popolo per cui, ciò che appartiene a tutti, non può essere di una singola persona o società. Che facciamo? Rimandiamo di un anno o due e daremo pure la buona uscita a costoro?
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|