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LA VOGLIA DI ESSERE XENOFOBI

Post n°3139 pubblicato il 14 Febbraio 2019 da monellaccio19
 

 

 

Non accetterò mai l'idea che gli italiani siano razzisti da vecchia data. Se così fosse, se veramente tra di noi ci fossero stati xenofobi della prima ora, allora se ne stavano buoni e calmi, si infrattavano  e non si dichiaravano o manifestavano in alcun modo. La stura di quanto ci accade attorno, è attribuibile all'enfasi dei toni, delle scelte e della esagerata posizione dei...sovranisti al governo. Non hanno responsabilità dirette, troppo furbi coloro che hanno seminato tanto rancore e odio verso l'invasione degli extracomunitari; hanno saputo centellinare con sistema e puntualità, la loro dottrina e sono stati così bravi e capaci come coloro che nel secolo scorso, quando eravamo piccoli, ci raccontavano le favole insistendo su quei personaggi "cattivi" e da evitare. "Negro di merda", tanto per citare l'aggressione dialettica, è ricorrente, reiterata e rientra in un linguaggio comune. Insomma, apostrofare in tal guisa, è la normalità oggi per un uomo di colore, se solo ci sfiorasse per strada. Notiamo negli stadi cosa stia accadendo, non viene risparmiato nessuno per il colore della pelle e fino a qualche anno fa, tutto si diceva per onorare il tifo sfegatato, tranne che insultare la provenienza del calciatore. E credo che questa cattiva abitudine si sia estesa dappertutto, non risparmia nessuno e non v'è dubbio alcuno sulla posizione politica di chi apertamente o vigliaccamente, si mostri aggressivo e intollerante verso i...negri. A Melegnano, i coniugi Pozzi, molto noti e apprezzati dagli altri abitanti per il loro impegno sociale, persero una figlia giovanissima in un incidente d'auto: fu travolta da un Suv. Da allora i Pozzi hanno sofferto per la perdita, ma allo stesso tempo, hanno rivolto l'attenzione verso coloro che hanno bisogno di aiuto. Bakary è un ragazzo senegalese giunto in Italia quattro anni fa: diciassettenne, poverissimo, analfabeta e con lo status di profugo. Da due anni è stato adottato dalla famiglia Pozzi e si è integrato perfettamente nel tessuto sociale della cittadina: ha studiato, continua a farlo grazie alla famiglia che lo ha preso in seno con tanto affetto, partecipa alla Polisportiva del luogo, corre molto bene e vive integrato con il rispetto di tutti. L'altra notte, purtroppo, il fesso indottrinato come tutti gli altri, non ha trovato di meglio che imbrattare il muro vicino a casa Pozzi, con una scritta che la dice lunga sullo suo stato sociale e culturale: "Italiani di merda" e "Pagate pure per questi negri di merda". Mi fermo qui, non mi dite che sia la solita bravata perché non ci crederò mai! O siete contro o siete a favore di questa gente che non trova di meglio che mostrare proditoriamente e con totale pusillanimità, la sua vera indole. E' solo un dilemma, non vi sono altre vie. Prima non era così! 

 
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Vince198
Vince198 il 14/02/19 alle 11:06 via WEB
A premessa: il termine negro non è offensivo, semmai indica un'etnia, quella sub sahariana. E' ora di piantarla con il solito politically correct cui ha accennato il sociologo Ricolfi nel suo libro "Perché siamo antipatici? La sinistra e il complesso dei migliori" secondo cui certi termini tipo "negro" sono stati sostituiti con "afro americano", "cieco" con "otticamente svantaggiato", "basso" con "verticalmente svantaggiato", "prostituta" con "prestratrice di prestazioni sessuali a pagamento" etc. etc. Che poi ci sia gente che a quella parola aggiunge terminologie poco edificanti, qualifica la persona per quello che è: un caprone, un maleducato, una emerita "testadi", anche uno xenofobo. Ma niente cattivi maestri: il cervello lo abbiamo tutti e sappiamo adoperarlo bene dove necessita. Anche da ragazzo quale sono stato, negli anni '70 e segg. c'era in circolazione gente del genere e non c'erano allora "cattivi maestri". Pochi giorni fa un consigliere Pd di Reggio Emilia in facebook se n'è uscito sulla giornata ricordo delle foibe:"Sono usciti dalle fogne quelli che ricordano gli infoibati...". Dovrei dire che questo ha cattivi maesttri forse? No, dico solo che è un emerito coglione! Tornado al tema sono state, sono e purtroppo saranno le solite maledette, stupide abitudini, problema di mancanza di educazione, di capacità di accettare che la razza caucasica non è una qualifica italiana o europea. Semmai negli states, purtroppo, ancor oggi è diffuso questo genere di aggettivazioni dura a morire. Il tempo, come in tutte le cose, farà e bene la sua parte. Me lo auguro ovviamente. Mandi ^_____^
 
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