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RAI FICTION? NO...RAI REALTA'

Post n°3949 pubblicato il 13 Giugno 2021 da monellaccio19
 

Magari fosse una fiction, potremmo appassionarci e gustare un thriller intrigante. In realtà trattasi di un colpo gobbo ma non troppo, visto che la magistratura cercherà di far luce sulle modalità e sulle circostanze che abbiano coinvolto la televisione di stato. La RAI possedeva (sic) in alcune sue sedi sparse sul territorio, 1.500 opere d'arte piuttosto importanti e quotate, di artisti italiani appartenenti al tempo moderno. Ebbene, oggi alla conta, mancano all'appello 120 quadri e/o oggetti di quel patrimonio piuttosto consistente. Tanto per citarne qualcuno: Guttuso, De Chirico, Rosai e molti altri ancora: opere ghiotte per il loro valore sempre più crescente e ambite dal...mercato nero. Al momento l'unica certezza in possesso del magistrato inquirente di Roma, è che le opere citate manchino all'appello e non si sa che fine abbiano fatto. Saranno avviate indagini in altre città e speriamo di sapere cosa sia accaduto realmente. Il sospetto è che siano state trafugate dagli stessi impiegati, o personale dipendente dalla RAI e se alcune magari sono state sostituite con copie fasulle, delle altre non vi sono tracce. E' proprio il caso di parlare di saccheggio, di sottrazione finalizzata al mercato nero, visto che sono opere catalogate molto note e difficili da reperire in giro. Quindi coloro che hanno provveduto al colpaccio, si saranno disfatti immediatamente della "merce" piazzandola a faccendieri con altolocate conoscenze sul mercato delle opere d'arte. La politica è reale "proprietaria" di quel bene pubblico che è la RAI: gestisce, manipola e comanda a suo piacimento. Controlli? Rispetto? Ma quando mai?  Perché mai dovrebbero renderla privata e campare di solo pubblicità? Sono anni e anni che se ne parla e come l'Alitalia, sono grossi business dove per decenni e decenni  non solo hanno creato bacini per pescare elettorato, ma posto ideale dove spendere e spandere senza problemi visto che lo stato provvede a tappare falde e buchi. Concludo dicendo che questa storia di opere sparite, è partita nel 1996 e si è protratta ai giorni nostri. Chi se ne doveva accorgere? C'è un responsabile, un addetto alla conta dei pezzi? Questa è l'Italia che piace: ognuno si fa quelli suoi e i fessi (come me) guardano e masticano amaro. A proposito, tanto per...farci mancare qualcosa ancora: a Londra è stata battuta all'asta una preziosa scrivania donata alla RAI dal famoso disegnatore Giò Ponti: 70 mila euro! Come si trovava nella capitale inglese? A chi porre le domande giuste?

 
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