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ALZA LA VOCE...NON SENTE!

Post n°4269 pubblicato il 13 Maggio 2022 da monellaccio19
 

 

 

 

 

Il viaggio della Barbie, quel cammino costante e inclusivo, continua ed è sempre aggiornato. La nostra bambolina per antonomasia, si presenta con l'apparecchio acustico. Una realtà innegabile e necessaria, un gesto inclusivo che spingerà i bambini a porre domande: "Mamma a che serve questo?", indicando l'orpello posto all'orecchio. Sarà questa l'occasione perché mamma e/o papà, spieghino a cosa serve l'apparecchio acustico molto utile per chi avesse problemi di udito. Il brand pertanto non dimentica i necessari interventi per arricchire i suoi prodotti di dettagli che nella realtà di tutti i giorni, sono comuni e ricorrenti. Credo che tra le recenti uscite sul mercato vi sia stata anche una Barbie con una gamba protesica. Siamo alla vera inclusione, nessuno ha da restare fuori e tutti devono essere compresi; quindi grazie ai produttori, abbiamo la possibilità di far conoscere ai bambini le posture, le connotazioni, i segni e gli strumenti che indichino alcuni limiti a cui si devono abituare durante la crescita, senza porre domande imbarazzanti.

A proposito stavo dimenticando il buon Ken. Sempre accoppiato con la Barbie, anche lui si è beccato il suo necessario aggiornamento: la vitiligine. Una condizione diffusa che comporta la presenza di macchie e chiazze chiare sulla pelle. Che dire? Siamo alla inclusione generale, alla proposta che soddisfi pienamente la curiosità dei piccoli mettendoli a loro agio con "giocattoli" ludicamente culturali. Spero che il prossimo Ken abbia il "gomito del tennista" e la bella Barbie, l'alluce valgo. 

 
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g1b9
g1b9 il 13/05/22 alle 11:21 via WEB
Questa iniziativa può apparire encomiabile, a prima vista, crescere i bambini aperti ad ogni visione, che non escluda niente e nessuno da quella che viene definità normalità, quando sappiamo tutti che la normalità è qualcosa di diverso. Molti bambini nascono sfortunati, con anomalie congenite e per loro è molto difficile convincerli che queste sono normalità,quando vedono intorno a loro muoversi, giocare bambini sani. Anche se il gioco è stato sempre un modo per imparare a crescere, ben vengano queste cose, ma io sono convinta che la sensibilità per le diversità sia uno di quei valori fondamentali che devono apprendersi con l'educazione famigliare e scolastica. Sarà la vita ad insegnare ai bambini che la vita non è tutta rose e fiori, ma da piccoli lasciamoli giocare coi lori sogni, con l'illusione che tutto sarà un'eterna infanzia. Ripenso a quello che mi disse mio figlio più piccolo, menomato in una mano per un incidente occorsogli a due anni; giocando, si lasciò cadere una pietra sulla mano, per cui perse il dito quasi per intero. Il primo giorno di scuola, alzò tranquillamente la mano ad una richiesta della maestra e fu sommerso da una serie di risate e ammiccamenti da parte della classe. La maestra , che era stata informata, non fece nulla, quando avrebbe avuto la possibilità e il dovere di farlo. Perchè la sensibilità è una qualità purtroppo troppo rara. Pensa, questo mio figlio, che non posso dire baciato dalla fortuna, di recente ha perso un occhio perfetto che abbisognava solo di eliminare una principio di cataratta. Dopo nove mesi di cure e ben otto interventi, ha perso la vista del tutto. Alle sue rimostranze, sai che gli hanno detto i medici ?-Ringrazi che ha ancora un occhio- Questi sono i medici adulti ,che ci ritroviamo e si fanno le Barbie menomate..Scusa Carlo, se oggi il poema te l'ho fatto io. Buona giornata!
 
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