Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
scampoli, ritagli, frizzi e...lazzi

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 176
 

Ultime visite al Blog

Vince198bubriskamonellaccio19QuartoProvvisoriohesse_fApollion012dglcassetta2OgniGiornoRingrazioalf.cosmosvenereblu.aGiulia0dgl12elyravDoNnA.Scinquelune1
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Messaggi di Febbraio 2021

"NO...CHIEDO PER UN AMICO"

Post n°3820 pubblicato il 13 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Un caro amico mi ha inoltrato una storia pregandomi di pubblicarla. Dell'amico mi fido, ma della storia che ho letto attentamente, non molto. Poiché è stata scritta in prima persona, sono perplesso, non ho voluto chiedergli altro, ho avuto l'impressione che fosse un ricorrente modo di fare e/o di dire: "No...chiedo per un amico...", frase ormai diffusa quando si propone qualcosa di imbarazzante e si fa finta di interessarsi per conto di un amico. Comunque, fake o realtà, fasulla o vera che sia, la storia ci fornisce alcuni passaggi interessanti e da ponderare. Buona lettura:

"Non ho mai capito perché le necessità sessuali degli uomini e delle donne siano così differenti fra loro.  Non ho mai capito perché gli uomini pensino con la testa mentre le donne con il cuore. Una sera mia moglie ed io siamo andati a letto e abbiamo cominciato ad accarezzarci, massaggiarci, bacini...etc. Al culmine del piacere, quando io ero già pronto, proprio in quel momento, lei mi dice: "Adesso non ne ho voglia, amore mio. Voglio solo che mi abbracci". Ed io esclamo: "Cheeeee?????" E lei, con le solite parole magiche di tutte le donne: "Non sai connetterti con le mie necessità emotive di donna". Capii che quella sera non ci sarebbe stata nessuna lotta. Ho messo a posto gli oli afrodisiaci, ho spento le candele, ho tolto il disco di Baglioni (in quei momenti funziona quasi sempre), ho spento lo stereo ed ho rimesso in frigo lo champagne. Sono andato a farmi una doccia fredda e subito dopo, mi sono messo a guardare Discovery Channel a tutto volume per non fare dormire la figlia di mia suocera...Dopo un po' mi sono addormentato. Il giorno dopo siamo andati al centro commerciale e mentre osservavo l'esposizione di orologi, lei provava tre modelli carissimi di Armani. Come tutte le donne non sapeva decidersi, così le ho detto di prenderli tutti e tre. A questo punto mi ha detto che le sarebbero servite delle scarpe nuove da mettere con i nuovi vestiti...350 euro al paio...Le ho detto che andava bene. Di lì siamo andati nella sezione casual dalla quale ha preso un piumino ed una borsa di Louis Vuitton. Era così emozionata! Credo pensasse che fossi diventato pazzo, ma ad ogni modo le ha prese lo stesso. Mi ha messo, quindi, alla prova chiedendomi una gonnellino corto da tennis. Non sa neanche correre, figuriamoci giocare a tennis. E' rimasta meravigliata quando le ho detto di comprare tutto ciò che voleva. Era così eccitata sessualmente dopo tutto questo, ed ha cominciato a chiamarmi con tutti i nomignoli più affettuosi e stupidi che le donne usano. "Cucciolone mio" 'Topolino amoroso" e... così via. Siamo andati alla cassa a pagare. E' stato qui che, essendoci solo una persona prima di noi, le ho detto: "No amore mio, credo che in questo momento non abbia voglia di comprare tutto questo"...Avreste dovuto vedere la faccia, è diventata pallida quando le ho detto: "Voglio solo che mi abbracci". Sembrò quasi che stesse per svenire, le si è paralizzata la parte sinistra del corpo, le è venuto un tic nervoso all'occhio. A questo punto le ho detto: "Non sai connetterti con le mie necessità finanziarie di uomo". 

Tutto qui, se vi va di entrare nel merito della storia e contribuire con le vostre opinioni, accomodatevi: l'amico mi legge da anni e trarrà le sue conclusioni. E' la donna che mi preoccupa. Secondo voi?

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MA COME PARLI? MA CHE STAI A DI' ?

Post n°3819 pubblicato il 12 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

"Politichese" resta il termine più apolide che possa esistere: non ha origine, non ha qualificazione lessicale e resta il vocabolo più azzeccato per indicare una dialettica universale, ossia, dire un mare di cazzate...senza dire niente! L'eleganza per tale esercizio, non è un optional e consiste enunciare, proferire una frase corretta e grammaticalmente omogenea, un periodo molto ben impostato e dialetticamente accessibile. Tuttavia, chi ascolta il politichese lo apprezza, lo elabora e dopo venti secondo, si ritrova a mormorare: "Ma kekaxxo ha detto?". Ecco, questa è la prova evidente che colui che si esprima in politichese, abbia raggiunto lo scopo prefissato: dire, sostenere e assicurare all'ascoltatore ogni cosa che voglia sentirsi dire, ma senza dire...nulla. Vi do un esempio, servendomi di un piccolo avvenimento accaduto in GB nella cittadina di Christchurch nella contea di Dorset. Un settantottenne pensionato, Laurie Philipps, dopo tante e tante sollecitazioni e avvertimenti all'amministrazione comunale, per un punto stradale nelle immediate vicinanze di casa sua e molto pericoloso per i pedoni, chiedeva che fossero poste delle strisce pedonali che potessero "proteggere" i passanti per attraversare la strada in piena sicurezza. A niente sono servite le proteste, gli inviti e le argomentazioni, scena muta perpetua di chi avrebbe dovuto preoccuparsi e provvedere. Alla fine spazientito e offeso per il lungo silenzio, il buon Laurie preoccupato innanzi tutto per la moglie disabile al 100%, abituata a muoversi su una carrozzella apposita e motorizzata quanto basta, ha pensato bene di provvedere personalmente. Ha preso vernice bianca e pennello e facendosi aiutare da un paio di volenterosi amici, ha disegnato le tanto ambite strisce pedonali che richiedeva da tempo.  Inoltre, aveva messo su un cartello stradale prima dell'incrocio, limitando la velocità a 10 km. orari. Un lavoro fatto bene ma essenzialmente utilissimo: per i quattro giorni successivi, le macchine transitavano lentamente e nel pieno rispetto delle strisce, i pedoni attraversavano tranquillamente la strada compresa la moglie del sig. Philipps sulla sua carrozzina motorizzata. Ho detto quattro giorni? E già, perché dopo quei fatidici quattro giorni in cui tutto sia filato come doveva, il comune non solo ha cancellato le strisce disegnate dal cittadino, ma ha anche soppresso il cartello della velocità e ha multato di 130 sterline il pensionato. Fine della storia, ma l'esempio più coerente e significativo del "politichese" è tutto concentrato nel burocratico e incomprensibile comunicato della amministrazione comunale della cittadina: "Valuteremo “attentamente” la richiesta di stabilire se sia opportuno o meno creare un attraversamento con strisce pedonali o con un rialzo in quel punto. La sicurezza rimane, come sempre, la nostra preoccupazione principale”. Questa frase potrebbe essere detta in tutte le lingue del mondo, ma  resterebbe ovunque, "POLITICHESE" corretto e corrente.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

E QUANDO IL GIOCO SI FA DURO...

Post n°3818 pubblicato il 11 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Avevamo un passatempo in comune: era il gioco del  burraco! Ne abbiamo passate di ore al tavolo, specie in estate al mare. Interminabili partite, accese dispute con il coltello tra i denti e le bombe a mano sul tavolo, è sempre stato così! Non pensate agli avversari, poverini, quelli non c'entravano, per loro sempre il massimo rispetto. Gli alterchi e gli scontri armati erano sempre e solo tra noi compagni al tavolo, noi soci nel gioco, insieme e uniti per battere gli altri: io e il mio 51% !  La mia partner preferita, la mia sponda eccelsa, il mio parafulmine effettivo: il buon Franklin non avrebbe potuto inventare di meglio! "...E perché hai scartato l'otto di cuori, pelandrone?...", "Perché hai passato il cinque, cara la mia cartomante!". Immaginate questo veloce scambio espresso con il tono appropriato e con i denti stretti, soprattutto quelli, serrati con il classico rivolo all'angolo della bocca: non ho mai capito se fosse eccesso di salivazione o veleno masticato rabbiosamente. E così è andata  avanti per anni, cambiavano gli avversari e noi sempre "contro" noi stessi, finché un bel giorno: "Senti biscazziere da casinò clandestino, facciamo un semplice ma cazzuto accordo: non giochiamo più in coppia, separiamoci, troviamo un modo per non discutere anche sul gioco!". "Sì, regina di cuori, il verbo più giusto è quello, separiamoci....da qui all'eternità .....". "Caro il mio fante di picche, separiamoci al gioco...sarà sufficiente; non fare giochi di parole come se fossi "l'imbrusatore" di strada che propone il gioco delle tre carte: questa vince e questa perde, OK?". Così fu. Da allora non abbiamo più giocato insieme, sempre contro, accoppiandoci con altri amici: risultato? Non sono più riuscito a vincere una partita contro di lei. Maledizione di Montezuma o sono scarso al burraco?

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

APOLOGIA DEL CUSCINO

Post n°3817 pubblicato il 10 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

 

Che tipo di rapporto intrattenete con i vostri cuscini? Quale genere di contatto avete con questo accessorio utile  ma non indispensabile, sempre presente e opportunamente a portata di mano? Nei nostri ambienti, nel nostro quotidiano, grandi, piccoli, colorati  e con le forme più svariate, sono le protesi del nostro corpo, piacevoli appendici che ci procurano comodità e benessere. Su un divano, una poltrona, una sedia, sul letto o qualsiasi altro posto, il cuscino è sempre là: da tacito e mai sottoscritto contratto, è il compagno dal quale non ci separiamo mai, pronto a soddisfare ogni nostra postura, ogni comoda posizione viene agevolata ancor di più dal suo conforto appropriato e conforme. Lo stesso dicasi per il guanciale dove il nostro capo poggia quando riposiamo o dormiamo: la federa leggera e palpabile, intima e personale, di seta, di lino  o di cotone che sia, si uniforma alla nostra testa e diviene, come per incanto, parte integrante e indiscutibile del nostro corpo; il suo odore è il nostro, la pigmentazione della nostra pelle si fonde come per magia con la sua fragranza di fresco e di pulito. Entrambi, cuscino e guanciale, sono accomunati da un significativo particolare: quando ne avvertiamo il bisogno si materializzano, allegorici complici, in persone care e  amate; ci basta cingerli con le nostre braccia, portarli al nostro petto o alle nostre guance e in perfetta comunione, sollecitano un rapporto quasi carnale, intimo e rassicurante. Non possiamo avere con noi chi amiamo: loro invece, fedeli e docili, sono stretti a noi sostituendo simbolicamente i corpi che più desideriamo, quelli che ci mancano in particolari momenti della nostra giornata. Affetto, emozioni, dolcezze, carezze e tante coccole, le filtriamo attraverso cuscini e guanciali perché possano essere "sentiti" dalle persone amate. Hanno il potere di essere complici anche quando, in caso di scaramucce e scontri bonari (le famose guerre a botte di cuscini per intenderci), sono innocui, parteggiano per tutti i combattenti e soprattutto, non feriscono i...sentimenti! Infine, sono molti anni che sul mio guanciale, pende una giostrina sospesa con le classiche apine e la inconfondible "Ninna Nanna" di Brahms. Ho pregato il mio 51% di rimuoverla solo quando sarò grande.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

DOVE HAI DORMITO STANOTTE? ALLA...ESSO

Post n°3816 pubblicato il 09 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Come sapete, dal primo febbraio è partito il "Cashback", la nota lotteria degli scontrini che consente ai fruitori di carte di credito e bancomat, di pagare acquisti diversi e gareggiare ufficialmente alla lotteria istituita dal governo italiano. Non voglio tediarvi con le regole e il processo di come andranno le cose: è sufficiente sapere che servendosi di moneta elettronica negli acquisti, si concorre automaticamente alla estrazione di scontrini fortunati e baciati dalla sorte. Ovviamente, più saranno gli scontrini posseduti e più aumenteranno le possibilità di vincere. Pertanto, servendosi sempre di carte di credito e bancomat per spese da un euro in su, sarà più facile mettere insieme più scontrini. Se interessati, vi suggerisco di leggere il regolamento, leggere i dettagli e procedere scaricando l' "APP  IO", in tal modo sarete in grado di essere coinvolti e partecipare attivamente. Il sistema tuttavia, presenta una falla non indifferente che dovrebbe essere eliminata perché si proceda in modo omogeneo tra tutti i partecipanti. Li abbiamo definiti "furbetti" coloro che sono partiti alla grande sin dal primo giorno: un viavai strano, visite continue al supermercato vicino casa e acquisti di prodotti per un totale compreso tra i cinque e i sei euro. Esempio: un litro di latte, pane, burro, passata di pomodoro e qualcos'altro, si passa alla casa, si paga e via. Magari, nel pomeriggio o altro momento della giornata, si torna o si passa da un altro supermercato, si fa un altro acquisito più o meno dello stesso importo, e via. Ovvero: superata la spesa settimanale  si è passati alla spesa della...mezz'ora circa. Lo si fa per ottenere più scontrini per tutto quello che ci occorre! Se si fa la spesa una volta alla settimana approvvigionandosi di tutto ciò che serve e si spendono cinquanta euro (esempio), con la lotteria facciamo dieci scontrini da cinque euro e consumiamo sempre gli stessi soldi, ma con dieci scontrini che aumentano le possibilità di vincere. La condizione base è quella del pagamento sempre con denaro elettronico e fare almeno cinquanta scontrini in sei mesi! Facile no? Ora immaginate, se non siete già coinvolti in questo bailamme, come procedono le cose per molti: uscire più volte di casa, usare la macchina se si deve andare in posti più lontani o servirsi di un mezzo pubblico, insomma c'è da muoversi, gli scontrini servono e la gente si deve industriare per gareggiare e prendere soldi in premio. A parte che non tutti gli esercenti si sono attrezzati con i loro misuratori fiscali, c'è chi esorta a spendere perché se vince il cliente, anche il gestore del negozio viene premiato. Infine, dove si può meglio esercitare lo "sport" dello scontrino, è la stazione di servizio self service: c'è chi fa 2/3 euro di benzina con la carta o il bancomat e compie (specie di notte) dieci/venti volte consecutive l'operazione fino a mettere in serbatoio quello che aveva in mente di fare. Non sono furbetti come dimostrano con i fatti, sono persone che s'attaccano a tutto pur di incassare. Una lotteria è ludica proprio per questo: non c'è gioco ma c'è da perdere tempo, da dedicarsi e infine, c'è da evitare il grande imbarazzo per chi viene sgamato a ripetere operazioni e acquisti. La legge lo consente o meglio, è previsto dal regolamento: a meno che non rimedino con un aggiustamento che secondo me, sarebbe utile per tutti: un che soffre di insonnia passerà molto più tempo la notte in una stazione di servizio che no nel suo letto! Che ve ne pare? 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963