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Un blog creato da monisha il 18/08/2005

Io scriverò...

<<Io scriverò... perchè cerco un mondo diverso... con stelle al neon ed un poco di universo... e mi sento un eroe a tempo perso>> (R.Gaetano)

 
 

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Fuora gli stranier: Bossi e Berluska!!!

Post n°23 pubblicato il 17 Novembre 2005 da monisha
Foto di monisha

Questa mattina… appena alzata

Italia ciao… Italia ciao…

Italia… ciao… ciao… ciao

Questa mattina… appena alzata

ho trovato la Devolution

 

Oh mamma mia… oh che dolore

Italia ciao… Italia ciao…

Italia… ciao… ciao… ciao…

Oh mamma mia… oh che dolore

cambiare la Costituzion

 

E verrà il giorno… oh Patria bella

Italia ciao… Italia ciao…

Italia ciao… ciao… ciao

E verrà il giornoooo… oh Patria bella

Che perderai la libertà.

 

 

Buongiorno miei carissimi…

    avrei mille cose da dirvi oggi in merito all’ultima “stronzata” di questo nostro Governo, trovo più corretto però in questo istante tacere, e dare la possibilità a voi tutti di sentire l’eco di quelli che dalla notte dei tempi si stanno rivoltando nelle Tombe…

 

 

Eran trecento, eran giovani e forti,

E sono morti!

Me ne andava al mattino a spigolare

Quando ho visto una barca in mezzo al mare:

Era una barca che andava a vapore,

e alzava una bandiera tricolore.

All’isola di Ponza si è fermata,

E’ stata un poco, e poi si è ritornata;

S’è ritornata ed è venuta a terra:

Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra.

Eran trecento, eran giovani e forti,

E sono morti!

Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,

ma s’inchinarono per baciar la terra.

Ad uno ad uno li guardai nel viso,

tutti aveano una lagrima e un sorriso.

Li disser ladri usciti dalle tane,

ma non portaron via nemmeno un pane;

E li sentii mandare un solo grido:

- Siam venuti a morir pel nostro lido-.

Eran trecento, eran giovani e forti,

E sono morti!

Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro

Un giovin camminava innanzi a loro.

Mi feci ardita, e presol per la mano,

Gli chiesi: - Dove vai bel capitano?-

Guardommi, e mi rispose: - O mia sorella,

Vado a morir per la mia patria bella-.

Io mi sentii tremare tutto il core,

Né potei dirgli: - V’aiuti ‘l Signore!-

Eran trecento, eran giovani e forti,

E sono morti!

Quel giorno mi scordai di spigolare,

E dietro a loro mi misi ad andare:

Due volte si scontrar con li gendarmi,

E l’una e l’altra li spogliar dell’armi.

Ma quando fur della Certosa ai muri,

S’udirono a suonar trombe e tamburi;

E, tra ‘l fumo e gli spari e le scintille,

Piombaron loro addosso più di mille.

Eran trecento, eran giovani e forti,

E sono morti!

Eran trecento, e non voller fuggire;

Parean tremila, e vollero morire:

Ma vollero morir col ferro in mano,

E avanti a loro correa sangue il piano.

Fin che pugnar vid’io per lor pregai,

Ma un tratto venni men, né più guardai.

Io non vedea più fra mezzo a loro

Quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.

Eran trecento, eran giovani e forti,

E sono morti!

( La Spigolatrice di Sapri  di Luigi Mercantini)

 

 

Si scopron le tombe, si levano i morti,

I màrtiri nostri son tutti risorti!

Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,

La fiamma ed il nome… d’Italia nel cor!

Veniamo! Veniamo! Su, o giovani schiere!

Su al vento per tutto le nostre bandiere!

Su tutti col ferro, su tutti col foco,

Su tutti col foco… d’Italia nel cor.

Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora;

Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier.

……………..

……………..

……………..

Son l’Alpi  e i due mari d’Italia i confini,

Col carro di foco rompiam gli Appennini:

Distrutto ogni segno di vecchia frontiera,

La nostra bandiera  per tutto innalziam.

Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora;

Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier.

……………..

……………..

……………..

Le genti d’Italia son tutte una sola,

Son tutte una sola le cento città.

 ……………..

……………..

Se ancora dell’Alpi tentasser gli spaldi,

il grido d’ “allarmi!” darà Garibaldi:

E s’arma allo squillo, che vien da Caprera,

Dei mille la schiera che l’Etna assaltò.

E dietro alla rossa vanguardia  dei bravi

Si muovon d’Italia le tende e le navi:

Già ratto sull’orma del fido guerriero

L’ardente destriero Vittorio spronò.

Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora;

Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier.

……………..

……………..

……………..

( Inno di Garibaldi  di L.Mercantini)

 
 
 
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