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Buffon: 'Due buoni acquisti e sarà Juve da scudetto'

Post n°38 pubblicato il 27 Marzo 2008 da mark15m
Foto di mark15m

Il portiere bianconero: «Finora siamo stati grandiosi, ma ci
acconteniamo di fare i burattinai. Troppi punti buttati con le piccole»



Buffon, la Juve ha battuto l’Inter e prima ancora la
Roma. Contro le “grandi” del campionato non avete mai perso: non ha il
sospetto che, credendoci prima, avreste potuto giocarvela anche per lo
scudetto?
«Il problema è che abbiamo gettato via troppi
punti contro le “piccole”, altrimenti saremmo vicini in classifica o
appaiati alla Roma e adesso potremmo dire la nostra, puntando sul rush
finale. E’ un piccolo rimpianto».


Come spiega questa trasformazione?
«Forse non
siamo tecnicamente all’altezza di Inter e Roma. Però abbiamo carattere
e il nostro Dna non lo abbiamo perso in questi anni: emerge nelle
partite prestigiose, come quella di sabato a Milano. In qualche modo il
nostro carattere fa la differenza, come è stato per l’Italia agli
ultimi Mondiali tedeschi».


E’ davvero troppo tardi per sperare nella rimonta? Nella storia del campionato è già successo.
«Con
dieci punti di ritardo, ormai non possiamo fare nulla per lo scudetto:
abbiamo riaperto il discorso ma non per noi, se non per il fatto che
continuiamo a tenere lontano chi sta dietro. Abbiamo fatto un favore
alla Roma e reso felice tanta gente ma è inutile pensare che la Juve
possa essere qualcosa di più che la burattinaia del campionato».


Qual è il segnale che avete ricevuto dalla vittoria sull’Inter?
«Un
segnale di forza e, ripeto, di carattere. L’obiettivo è di chiudere
bene la stagione: ci rimangono otto partite e dobbiamo ottenere il
massimo, penso che potremo fare diciotto o diciannove punti. Basteranno
per strappare alla Roma il secondo posto? Non credo, mi sembra
un’impresa molto difficile».


Insomma dovrà convivere con quello che ha definito un piccolo rimpianto?
«Quello
che stiamo facendo è già grandioso e non ce lo dobbiamo dimenticare. Io
ricordo cosa pensavano di noi all’inizio: chi non era un nostro tifoso,
quando si parlava della Juve si metteva a ridere e diceva che non
saremmo arrivati neppure quarti. Il tempo ha dimostrato che non siamo
una squadra fatta per divertire gli altri».


Da burattinaio del campionato come vede i burattini?
«L’Inter
è sempre una squadra che all’inizio ti intimidisce, fisicamente è
maestosa. Però si vede che ha perso sicurezza, non è più quella dei
primi mesi».


Ma rischia di compromettere un campionato che aveva già vinto?
«Non
credo, è ancora la favorita per lo scudetto. Tuttavia ci sono momenti
importanti in cui il temperamento del gruppo e le qualità del carattere
pesano più di quelle tecniche dei giocatori».


E la Roma?
«Paradossalmente la nostra vittoria
sull’Inter le procurerà qualche impiccio. Adesso può pensare più
concretamente alla rimonta però deve lottare anche in Champions League
ed è arrivato il momento delle scelte: o una cosa o l’altra. E’ un
dubbio che vorrei provare io, però alla fine conta quello che si vince
più di quante cose si è stato in corsa per vincere».


Questa euforia può far credere che alla Juve basti cambiare poco l’anno prossimo. Che pensa?
«Se
vogliamo puntare allo scudetto, possono bastare un paio di giocatori,
quelli giusti e davvero bravi. Più qualche giovane. Ma se vogliamo
tornare ad essere la Juve che eravamo prima, cioé che lotta per vincere
in Italia e in Europa, serve di più».


Tre juventini in Nazionale, meno che in altre occasioni e
dopo che la squadra ha centrato una grande impresa. Si aspettava che
Donadoni convocasse almeno Del Piero?
«E’ un peccato che
Ale non ci sia, attraversa un grande momento. Ma lui non ha niente da
dimostrare a Donadoni e il fatto che non sia qui non significa che non
tornerà più tardi».

 
 
 
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