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Una piazza vuota assordante, a Locri
di Luca Maci
Ho appena visto in tv la trasmissione "W l'Italia", su rai tre, ed ho visto, tra il racconto dei mille problemi che investono la Calabria, tra mala sanità, cattiva gestione delle risorse pubbliche, storie di famiglie segnate dal potere parastatale della n'drangheta, una piazza vuota che gridava aiuto. Troppo evidente, troppo assordante l'assenza della gente, del pubblico, dei calabresi in strada a manifestare, con la sola presenza, la vicinanza agli intervenuti e la condivisione delle riflessioni emerse, le proposte, le denunce.
Rifletto sul nostro ruolo, sui fallimenti che spesso comporta; mi chiedo a cosa servono gli incontri, i convegni, le partecipazioni in tv se poi in momenti come questo continua a venir fuori la sfiducia, per molti versi legittima, della gente nello stato e nelle istituzioni. Dovremmo riflettere tutti; dovremmo stare di più tra la gente, nelle strade, nei luoghi di lavoro a far capire che ognuno di noi non può esimersi dal fare una scelta, fondamentale, di campo. Non basta metterci le facce, le nostre; occorre che tutti prendano coscienza dei problemi che il dominio, ancora forte qui, in Sicilia come in Calabria, delle organizzazioni mafiose, è, per il nostro bene, per il bene delle nostre terre, delle nostre famiglie, un potere da contrastare, tutti, insieme, con il nostro lavoro quotidiano, nel rispetto delle regole e delle persone, e con un impegno comune straordinario che bisogna certo di qualche sacrificio. Occorre alzare il culo dalla sella, tutti, se si vuole veramente, definitivamente, riprenderci la nostra libertà, la nostra vita, la nostra terra. E riempire le piazze, perché no, quando questo è il simbolo di normalità, di libertà, di partecipazione, di coraggio diffuso, di determinazione. Stasera a poco sono servite le parole delle persone perché la piazza urlava, chiedeva aiuto ed impegno!
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SCIO’, libero movimento contro la mafia, nasce a Lentini dall’idea di un gruppo di ragazzi con l’obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione alla lotta alla mafia ed all’astensione dal pagamento del pizzo.
Il movimento si propone come elemento aggregante per tutti i liberi cittadini e per le associazioni operanti, a vario titolo, nel territorio lentinese, attraverso la condivisione di ideali comuni, aconfessionali ed apartitici, nell’interesse e per il bene della nostra comunità, alla ricerca di un possibile riscatto, sostanziale più che formale, di un popolo troppo e troppo a lungo ricattato, oppresso e mortificato.
SCIO’ vuole abbattere il muro dell’omertà, del consenso tacito o del mancato dissenso; SCIO’ vuole cancellare i tabù e dar voce alla ribellione; SCIO’ vuol dire NO ALLA MAFIA (!), in tutte le sue manifestazioni: perché la mafia non è solo quella dei mafiosi, quella degli estorsori o degli assassini; la mafia è un atteggiamento diffuso, spesso radicato nella vita dei siciliani, nelle case, negli uffici, nei rapporti commerciali, nella politica.
SCIO’ è un’intimazione, un urlo di liberazione.
SCIO’ è un marchio per la libertà.
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