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danilo il 20/07/09 alle 17:52 via WEB
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Quanta sofferenza ancora?
L'umana società è anch'essa un essere vivente. E' come un organismo biologico.
E, come in un organismo, in una società il male si afferma stabilmente quando essa è debole.
Una società è debole quando i suoi ordinamenti sono fondati sull'esclusione, ingiustizia e prevaricazione. In una società escludente, ingiusta e monopolizzante viene a mancare l'importante rapporto di fiducia e stima reciproca che altrimenti si stabilirebbe naturalmente tra i suoi membri. Di conseguenza viene a mancare quell'unione che solo può esser concessa dal rapporto solidale. E, senza unione, la forza abbandona la società.
A quel punto, in una società stabilmente debole, ogni genere di male si afferma altrettanto stabilmente. In un corpo debole, disunito, astioso ed insoddisfatto, i malviventi trovano ogni genere di alimento. Il male letteralmente s'ingozza in un corpo debole!
Ebbene: esclusione, ingiustizia e prevaricazione da parte dei singoli possono nascere solo in conseguenza dell'esclusione, ingiustizia e prevaricazione esercitata per primi da coloro i quali hanno osato accaparrarsi i milioni di importanti ed onnipresenti ruoli della Funzione Pubblica! Con una finta organizzazione democratica, con uno Stato elitario che ancora ruba il posto alla Collettività a 63 anni dal Referendum che affermò la Repubblica, gli INDIVIDUI altro non posson fare che seguire il pessimo esempio degli STATALI!
Precisamente è il vecchio antidemocratico, antirepubblicano, ANTISOLIDALE ORDINAMENTO che assegna a vita i ruoli, poteri e redditi della Repubblica ad avviare la devianza sociale che poi si afferma ovunque. Perché è l'ordinamento pubblico il perno di una società. Ed essa non può che adeguarsi ad esso.
Quale valore possiamo allora attribuire alla pretesa che scompaia la MAFIA PRIVATA senza prima aver dissolto la MAFIA PUBBLICA?
Quale valore possiamo allora attribuire alla pretesa che vi sia partecipazione popolare quando ancora sussiste un ordinamento che IMPEDISCE TALE PARTECIPAZIONE?
Quale valore possiamo allora attribuire alla pretesa che si affermi un Nuovo Mondo quando ancora non ci si è accorti di esser parte integrante del Vecchio Mondo?
Quanta gente ha sofferto finora per questo complessivo stato di cose? Quanta disperazione ci ha inondati in questi 63 anni di opportunità d'inclusione, giustizia e redistribuzione disattese e di sanguinose tragedie? E quanta gente dovrà ancora soffrire prima che quello storto e rugginoso perno sia definitivamente rimosso e sostituito con uno diritto di inossidabile acciaio?
Domani saranno passati quarant'anni da quando i primi esseri umani hanno calcato il suolo della Luna.
Se siamo riusciti in questo, possiamo noi non riuscire a dissolvere la MAFIA PUBBLICA?
NO! Noi ce la faremo. Noi l'abbiamo anzi già iniziato a fare in questo preciso momento!
E quando avremo compiuto questo lavoro, la dissoluzione della MAFIA PRIVATA a quel punto avverrà da sola.
Danilo D'Antonio, il 19/07 del quarantesimo anno della Nuova Era
http://Equo-Impiego-Pubblico-a-Rotazione.hyperlinker.org
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rigitans il 20/03/09 alle 15:56 via WEB
ciao, Stiamo organizzando tra i blogger un eco progetto, un eco-socialnetwork dove unirci, condividere, informare e informarsi, protestare e proporre, farci sentire insomma! Tutti insieme, contro il nucleare, per le rinnovabili, per il risparmio energetico, per l'ecologia e l'ambiente, e un altro stile di vita. Chi la vede come una buona idea ed ha piacere a partecipare ce lo faccia sapere o con un la messaggeria, o via mail o con un commento sul mio blog, lasciando il nick e un recapito(il link del blog o la mail).
p.s.: puoi votare sul mio blog il nome dell'eco social network sul sondaggio!
Rigitans'
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Anonimo il 11/11/08 alle 13:07 via WEB
Navigando su internet ho trovato questo suo messaggio che parla di mio marito e volevo ringraziarla per averlo ricordato esattamente com'era, un uomo che faceva il proprio dovere. Ed anche perchè a Lentini c'è ancora qualcuno che si ricorda di lui.
Grazie anche a nome di mio figlio. lucia buonuomo davolos, vedova di nino davolos.
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Anonimo il 13/07/08 alle 15:21 via WEB
IL PITTORE GAETANO PORCASI RACONTA LE PAGINE BUIE DELL'ITALIA DEL DOPOGUERRA DAL 1943 AL 2008.MOLTE OPERE SONO DEDICATE A TANTI GIORNALISTI UCCISI,PER UNA LIBERA INFORMAZIONE.WWW.GAETANOPORCASI.IT
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Anonimo il 01/06/08 alle 16:07 via WEB
IL PITTORE ANTIMAFIA GAETANO PORCASI RACCONTA LA STORIA DELLE STRAGI DAL 1943 AL 2007.WWW.GAETANOPORCASI.IT
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Anonimo il 27/05/08 alle 01:55 via WEB
IL PITTORE GAETANO PORCASI RACCONTA LE PAGINE BUIE DELL'ITALIA DEL DOPOGUERRA DAL 1943 AL 2007.LA STORIA DELLE STRAGI,I MARTIRI,GLI ARRESTI ECCELLENTI.www.gaetanoporcasi.it
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Anonimo il 20/05/08 alle 00:46 via WEB
Ciao a tutti, siamo un gruppo di ragazzi di SPEZZANO ALBANESE, abbiam creato un blog per informare la gente
dei giochi di potere di abuso che vengono compiuti nel nostro territorio...!!
Visitateci numerosi, lasciano commenti e proposte...
Spezzano Albanese....
http://blog.libero.it/movimento/
Zona/Quartiere: SPEZZANO ALBANESE
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Anonimo il 23/03/08 alle 13:05 via WEB
Auguri per una serena e felice Pasqua...
Kemper Boyd |
retroazione il 12/03/08 alle 00:20 via WEB
Ciao, scusa l'intrusione ma vorrei segnalarti una piccola iniziativa lanciata sul mio blog dal titolo "Non votate per nessuno dei suddetti!" che trovi al seguente indirizzo: http://blog.libero.it/ueros/4233356.html. Vorrei poterne discutere con più gente possibile e mi piacerebbe avere anche il tuo parere. Scusa ancora "l'intrusione non autorizzata". Ciao e buona serata.
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Anonimo il 28/01/08 alle 19:02 via WEB
Ciao sono Carmelo di Fascio e Martello, grazie per aver pubblicato la nostra lettera. Aiutateci ad andare avanti! Grazie a tutti
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SCIO’, libero movimento contro la mafia, nasce a Lentini dall’idea di un gruppo di ragazzi con l’obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione alla lotta alla mafia ed all’astensione dal pagamento del pizzo.
Il movimento si propone come elemento aggregante per tutti i liberi cittadini e per le associazioni operanti, a vario titolo, nel territorio lentinese, attraverso la condivisione di ideali comuni, aconfessionali ed apartitici, nell’interesse e per il bene della nostra comunità, alla ricerca di un possibile riscatto, sostanziale più che formale, di un popolo troppo e troppo a lungo ricattato, oppresso e mortificato.
SCIO’ vuole abbattere il muro dell’omertà, del consenso tacito o del mancato dissenso; SCIO’ vuole cancellare i tabù e dar voce alla ribellione; SCIO’ vuol dire NO ALLA MAFIA (!), in tutte le sue manifestazioni: perché la mafia non è solo quella dei mafiosi, quella degli estorsori o degli assassini; la mafia è un atteggiamento diffuso, spesso radicato nella vita dei siciliani, nelle case, negli uffici, nei rapporti commerciali, nella politica.
SCIO’ è un’intimazione, un urlo di liberazione.
SCIO’ è un marchio per la libertà.
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