SCIO'

Le nostre maglie (2) 

Continua la campagna di sensibilizzazione attraverso le maglie antimafia, in una nuova veste.
Come abbiamo avuto modo già di esprimere, anche in questo blog, è un modo simpatico per dichiarare la propria appartenenza e per portare facilmente nelle strade, nelle piazze, in ufficio, a scuola, a casa il nostro dissenso.
Aiutateci a diffondere questo messaggio di speranza; contribuirete alla realizzazione delle nostre iniziative.
Grazie a tutti.

Lo scorso 9 ottobre, dopo le travagliate vicende dei mesi scorsi riguardanti l'affissione dei cartelli antimafia, il nostro movimento ha presentato la seguente richiesta alle amministrazioni comunali di Lentini e Carlentini:

Il movimento SCIO’, realtà giovanile intercomunale attiva nella lotta alla mafia, impegnato nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla realtà mafiosa locale, chiede alla Sua amministrazione comunale di autorizzare, contemporaneamente, l’affissione degli adesivi sugli usci degli stabili che ospitano gli uffici comunali ed i cartelli di divieto agli ingressi della città, entrambi recanti il simbolo di una volontà comune, oltre che logo del movimento stesso.

Tale affissione è chiaramente “provocatoria” ma vuol essere il simbolo manifesto, chiaro, del volere comune dell’intera città che dice “NO ALLA MAFIA”. Una presa di posizione esplicita, certamente simbolica ma fondamentale, nell’ottica di un lavoro che da qui innanzi, come ci auguriamo, possa portare i comuni di Lentini e Carlentini ad una lotta aperta alla mafia ed a tutti i fenomeni ad essa connessi.

Siamo convinti che non saranno tali affissioni a sconfiggere la mafia, ma serviranno certamente anch’esse alla formazione di una rinnovata immagine di questo territorio tanto bisognoso di legalità.

Ci aspettiamo finalmente, ora che anche le richieste di autorizzazione sono state formalizzate, una rapida risposta, ponendo fine ad una vicenda tipica  della burocrazia italiana, convinti che, come sempre, "volere è potere"! ... A buon intenditore poche parole.

Non è certo passata inosservata l'operazione antidroga "Conte Alaimo" portata a termine lo scorso 26 settembre nel territorio  lentinese dai Carabinieri delle locali stazioni di Lentini e Carlentini insieme alla compagnia di Augusta, sotto la direzione del Comando Provinciale di Siracusa.
Un duro colpo inferto all'organizzazione mafiosa del Clan Nardo, oramai indiscusso dominatore della scena criminale lentinese, che il nostro movimento accoglie con entusiamo. Tali operazioni, assicurando alla giustizia i criminali, ribadiscono la presenza dello Stato dal quale il cittadino si sente troppo spesso lontano ed abbandonato.
Volti certamente conosciuti alle forze dell'ordine quelli coinvolti nell'inchiesta.

Ma i dati di questa operazione non possono non porci degli spunti di riflessione:

- L'organizzazione era capeggiata dal tale Raffaele Randone, sottoposto al regime del carcere duro, secondo il 41 bis, presso il carcere di Cuneo, dal quale impartiva gli ordini attraverso i propri familiari.
E' evidente, quindi, che le attuali precauzioni e restrizioni carcerarie non sono soddisfacenti a garantire l'isolamento degli esponenti mafiosi con i clan/famiglie di appartenenza, permettendo purtroppo la continuità e la reiterazione.

- Una buona percentuale dei trenta arrestati ha un'età compresa tra i 20 ed i 30 anni circa.
L'assenza di adeguate possibilità di lavoro nel territorio agevola un'alta disponibilitòà di una giovane manovalanza facilmente allettabile dai facili guadagni che lo spaccio e l'associazione mafiosa garantiscono.

Come abbiamo già più volte avuto modo di dire, il problema mafioso è anzitutto un problema culturale. Si affianchi, allora, a quello, lodevole, delle forze dell'ordine, un lavoro di trasformazione e di sviluppo sociale, politico ed economico. Anche in questi ambiti la prevenzione è molto più proficua della successiva eventuale repressione, comunque necessaria.

Un plauso a tutti coloro i quali hanno contribuito alla riuscita dell'operazione... e l'augurio di buon lavoro. 

In barba a quanti avrebbero voluto, con un attacco informatico, mettere un bavaglio ai ragazzi del movimento "Adesso ammazzateci tutti" ed agli utenti del loro forum, i problemi sono stati risolti, non senza sacrifici, e già da qualche giorno il forum stesso ha ripreso la sua normale attività.

I ragazzi del movimento lanciano un appello alla solidarietà al loro lavoro di contrasto, e noi lo rigiriamo a voi.
Ragazzi resistete!

Dopo la tragedia, ancora una volta la CT-SR ci preoccupa.
I recenti atti "intimidatori" ai danni di alcune imprese impegnate nella realizzazione dell'autostrada Catania-Siracusa sono un campanello d'allarme.
Ancora una volta le grandi opere rischiano di favorire un cospicuo rimpinguamento delle casse delle organizzazioni mafiose, ed ancora una volta la mafia ostacola il corretto e naturale svolgersi dei lavori.

Chiediamo maggiore attenzione e vigilanza sull'opera, sullo svolgimento dei lavori, oltre che sulle condizioni dei lavoratori, e la realizzazione di un sistema a "tenuta stagna" in grado di garantire l'opposizione e l'impermeabilità delle imprese ai fenomeni estorsivi.
Vigilanza, vigilanza, e ancora vigilanza, perchè questa volta almeno nessuno di noi contribuisca al mantenimento dei nostri oppressori. Altrimenti, sapreste spiegarci che strana forma di masochismo sarebbe questa?

... è sempre incinta. E' vero!

Scopriamo con ritardo che oltre ai mafiosi bisogna combattere pure gli stupidi che della mafia e di altre meschinità hanno il barbaro coraggio di farne un business.
Esatto; dopo i "geniacci" inventori di una linea di abbigliamento dal logo accattivante, arrivano i "furbetti" del "made in Italy" deviato. Qualcosa li accomuna: il cattivo gusto e la mancanza di rispetto per chi la mafia la conosce e la combatte, per chi la mafia l'ha subita o la subisce, per chi, per colpa della mafia, piange, in ricordo di qualcuno.

In una Sicilia in cui si tenta e si stenta  a ricostruire un'immagine oramai sfigurata, in cui si prova a ricostruire una dignità strappata ai suoi abitanti, c'è chi si diverte a fare il finto provocatore, l'ironico, nutrendosi dell'ingenuità dei turisti "imbottiti" di stereotipi e luoghi comuni.
Che dire. Bravi! a quanti cavalcano quest'onda ed a coloro i quali glielo permettono, anche acquistando i loro prodotti.

Non ci sono parole forse per spiegare la nostra indignazione. Gradiremmo che tornasse il buon gusto nelle nostre strade e la voglia di "esportare" una Sicilia diversa, sicuramente migliore di questa.

Leggi gli articoli:
http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/cronaca/mafia-magliette/mafia-magliette/mafia-magliette.html

http://www.haisentito.it/articolo/i-love-mafia/2042/

http://www.advmagazine.net/stampa.php?r=11439662521066